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In ufficio…come a casa: eos comunica e lo smart working

In ufficio…come a casa: eos comunica e lo smart working

Trascorrere ore nel traffico o tra una metropolitana e l’altra, rinchiudersi in ufficio dalle 9.00 alle 18.00, non alzare mai gli occhi dal computer se non in pausa pranzo: questi modelli comportamentali sono all’avanguardia tanto quanto una locomotiva a vapore o un telegrafo. Sì, perché da tempo ormai il lavoro flessibile (o smart working) rappresenta non sono una “buona pratica” per le aziende, ma una condizione necessaria per la competitività.

I dati dell’ultimo Global Workspace Survey di IWG (International Workplace Group) non lasciano spazio a interpretazioni. Il mondo del lavoro sta cambiando in funzione del benessere psicofisico della persona.

Gli effetti negativi dello stress sono ormai noti. Il 95% dei responsabili delle risorse umane intervistati da IWG pensa che la creazione di un ambiente opprimente o carico di tensioni abbia degli effetti disastrosi sulle prestazioni dei dipendenti.

La parola d’ordine è dunque flessibilità. In Europa le politiche di smart working sono sempre più diffuse: nell’80% delle aziende in Germania, poi in Olanda (75%), nel Regno Unito (68%), in Spagna (61%) e in Francia (60%).

Le ragioni di questa tendenza sono molto chiare: i dipendenti che possono lavorare con maggiore autonomia sono più soddisfatti, più produttivi e più leali nei confronti dell’azienda.

Eos comunica è al passo con i tempi? Assolutamente sì. Da quasi un anno abbiamo adottato un modello di lavoro flessibile per tutti i dipendenti (secondo lo studio di IWG, in Italia le aziende che lo fanno sono “solo” il 59% del totale).

Ma la flessibilità significa anche luoghi di lavoro sempre più aderenti alle esigenze dei professionisti: dal 2017 gli uffici di eos comunica si trovano all’interno di Spaces, una business community di design nel centro di Milano. Abbiamo anche una terrazza sullo skyline di Porta Nuova!

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Social media marketing: quattro trend per il 2020

Social media marketing: quattro trend per il 2020

Questo 2020 appena iniziato sarà un anno cruciale per il mondo del social media marketing. Il 1° gennaio non è iniziato solo un nuovo anno, ma un nuovo decennio, una fase importante per moltissimi social network: quella della piena maturità.

Per i marketer, e per noi di eos comunica, sarà dunque fondamentale continuare a connettersi con il proprio target. In un mondo come quello dei social ormai saturo di contenuti, la parola d’ordine sarà distinguersi. Ecco quindi quattro trend da tenere d’occhio per questo 2020.

Pubblicità sì, ma meglio

I social network sono ormai piattaforme paid media, e nel 2020 lo saranno sempre di più. Nel contempo, gli utenti continueranno a orientarsi verso conversazioni più ristrette, private, intorno a temi distinti. Le aziende hanno quindi una grande occasione: lanciare, a loro volta, gruppi specifici, per dare vita a community social.

L’importanza di essere di nicchia

È vero, Facebook resta il social con il maggior numero di utenti: oltre due miliardi e mezzo nel 2019. Ma il 2020 sarà l’anno di affermazione di piattaforme sempre più verticali, come TikTok: l’app dei teenager che consente di caricare brevi video musicali ha appena raggiunto il miliardo di utenti.

Video, video, video

Coinvolgenti, appassionanti, sia in formato breve (come le Stories di Instagram o i video di TikTok), sia in formato racconto o tutorial: i video sono il presente e il futuro dei social network. Entro il 2022, rappresenteranno l’82% di tutti i contenuti online (dati Cisco).

Stories: sempre più amate

La pubblicazione di brevi video disponibili per ventiquattro ore è cresciuta esponenzialmente negli ultimi tre anni. Questa tendenza non è sfuggita agli esperti di marketing e, secondo un recente report di Hootsuite, nel 2020 il 64% la inserirà nelle proprie strategie aziendali.

Crescono i micro-influencer

Sono personaggi che hanno un seguito importante in nicchie specifiche. Non si tratta di contatti con numeri esorbitanti, ma di persone che utilizzano i canali social per comunicare le proprie passioni. Per molte aziende è più economico coinvolgere loro che sviluppare campagne pubblicitarie da zero. Ecco perché la loro importanza è destinata a crescere!

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Buon Natale e Felice Anno Nuovo da tutto il team di eos comunica

Buon Natale e Felice Anno Nuovo da tutto il team di eos comunica

Mancano solo pochi giorni a Natale e, mentre tutti ci caliamo in quella deliziosa atmosfera prefestiva tipica del mese di dicembre, per il team di eos comunica è tempo di ringraziamenti.

Il primo è per i nostri clienti, che ogni giorno scelgono di affidarsi a noi per realizzare i propri obiettivi.

Il secondo è per la nostra agenzia, composta di persone che lavorano all’unisono per garantire sempre il miglior risultato possibile.

Il terzo va a ciascuno di noi singolarmente, per aver dato il meglio anche quest’anno, e aver colto le opportunità di questo lavoro, provando a trovare le soluzioni migliori per ogni nuova sfida.

In attesa del 2020 ormai alle porte, non ci resta che augurarvi (e augurarci) un meraviglioso Natale e un Felice Anno Nuovo!

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Social network e professionisti del credito: l’intervento di Paolo Monti al Leadership Forum

Social network e professionisti del credito: l’intervento di Paolo Monti al Leadership Forum

Quali sono i social network più strategici per i professionisti? È necessario essere presenti su ogni social o è meglio focalizzarsi su un’unica piattaforma? Sono solo alcune delle domande a cui Paolo Monti, co-founder di eos comunica insieme a Daniela Mase, è stato chiamato a rispondere ieri a Milano, in occasione della tredicesima edizione del Leadership Forum, l’evento rivolto agli specialisti dell’intermediazione creditizia in Italia a cura di EMFgroup.

L’evento che ha accolto oltre settanta relatori da tutta Italia si è articolato in dieci sessioni dedicate al tema: Resilienza del Passato, Forza per il Futuro. Ad aprire i lavori del Forum, l’intervento del docente ed economista Ettore Gotti Tedeschi, che ha aperto uno spiraglio sul ruolo dell’economia italiana nel contesto, sempre più complesso, dell’Unione Europea.

Nel corso della tavola rotonda dal titolo L’Innovazione e i Social Media a servizio del business del credito, si è parlato della differenza tra “aprire un account” su un social network ed “esservi presenti”, soprattutto in termini di credibilità e brand reputation.

Come ha sottolineato Paolo Monti, oggi sul mercato ci sono molte piattaforme a disposizione delle aziende, ognuna con specifiche funzioni e target definiti. Non è pensabile, né tantomeno strategico per un’azienda che opera nel credito, scegliere di essere su tutti i social network.

Le motivazioni? «La dispersione dei messaggi, solo per citarne una» ha spiegato Paolo Monti «Ogni social network ha un suo proprio linguaggio: posizionarsi su tutte le piattaforme potrebbe rappresentare un autogol se non si pianifica una strategia molto precisa. Non solo, alcuni social network, proprio per le loro caratteristiche intrinseche, non sono predisposti ad accogliere tutti i settori. A sua volta il mercato finanziario, che ha linguaggi e messaggi molto spesso tecnici e settoriali, non si presta a ogni tipo di pubblico».

In ogni caso è importante affidarsi alla consulenza di un professionista esperto o di un’agenzia di comunicazione, in grado di pianificare una strategia nel breve e nel lungo termine, e di veicolare i messaggi giusti a un pubblico in grado di recepirli.

Ma qual è la piattaforma più adatta quando si parla di intermediazione creditizia? «In linea generale, ai professionisti alla ricerca di clienti suggerisco di concentrarsi su Facebook e LinkedIn» ha risposto Paolo Monti «Facebook consente uno storytelling molto orizzontale: articoli, foto, video, inoltre ha un ottimo strumento di customer care. LinkedIn è il social network per eccellenza dedicato ai professionisti: dà la possibilità di scrivere contenuti e articoli, si possono creare gruppi verticali su un tema, e, per gli esperti del settore economico, è un ottimo strumento per fare educazione finanziaria».

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Lavorare in un’agenzia di comunicazione a Milano: i consigli di eos comunica

Lavorare in un’agenzia di comunicazione a Milano: i consigli di eos comunica

Lavorare in un’agenzia di comunicazione a Milano è un’esperienza stimolante, dalla quale è possibile trarre ogni giorno una piccola lezione per migliorare il proprio lavoro e, perché no, anche se stessi. Studiare sui libri è importante, questo è certo, ma non sufficiente per potersi affermare nel campo della comunicazione e della creatività.

Una volta varcata la soglia di un’agenzia di comunicazione come eos comunica, si mette da parte tutto il bagaglio nozionistico appreso in ambito accademico e ci si scontra immancabilmente con la realtà, bella o brutta che sia. Come sopravvivere alla vita in agenzia? Ecco otto consigli da parte di chi ci lavora da un po’: il team di eos comunica!

A volte è necessario prendere le distanze da se stessi (Daniela, co-founder)

Innamorarsi delle proprie idee talvolta può rappresentare un ostacolo. Quando si tratta di scrivere un articolo o di organizzare un evento, meglio mettere da parte il proprio gusto personale e immedesimarsi nell’obiettivo da raggiungere: la soddisfazione del cliente.

Chi ben presenta è già a metà strada (Paolo, co-founder)

Motivare le proprie scelte e saper vendere un’idea di fronte a un cliente rappresenta buona parte del lavoro complessivo. La trovata più geniale del mondo non vale un quarto della sua presentazione.

L’elasticità mentale è tutto (Paola, account director)

Sviluppare un proprio metodo di lavoro va bene, ma è fondamentale saper comprendere che ogni progetto necessita di un suo approccio peculiare. Per adattarsi al contesto che di volta in volta si presenta, è utile guardarlo da angolazioni diverse.

È necessario aggiornarsi, continuamente (Sabrina, account executive)

Nel settore della comunicazione è essenziale rimanere al passo con le ultime notizie in fatto di attualità, tecnologia, politica, social media, senza contare tutte le aree di competenza dei clienti. Appena arrivati in ufficio la mattina, meglio leggere qualche buon giornale e investire nella propria conoscenza.

Servono ordine, metodo e disciplina (Francesca, content strategist)

In un’agenzia di comunicazione non basta essere creativi. Una certa disciplina e un buon metodo di lavoro sono in grado di salvare chiunque dalle ansie dell’ultimo minuto. Per esempio, quando bisogna reperire al volo, tra mille file, la terzultima versione di un articolo. Sì, proprio quella che il cliente aveva bocciato ma che poi ha rivalutato!

Fare domande non significa non aver capito (Carola, social media manager)

Anche se si fanno troppe domande non bisogna sentirsi inadeguati, o ritenere che l’interlocutore (specie se un superiore) lo stia pensando. Perdere cinque minuti in più durante un briefing può far risparmiare molto tempo nelle fasi successive.

Sopravvivere alle riunioni è possibile (Futura, art director)

I meeting del venerdì alle cinque esistono e vanno affrontati con coraggio, presenza di spirito e professionalità. Basta pensare all’aperitivo che si terrà una volta usciti da lavoro.

E infine, viva la positività! (Michela, account director)

Imparare i trucchi del mestiere, lavorare sodo (e in modo intelligente), evitare di perdere tempo. Ed essere gentili, soprattutto con i propri colleghi: sono questi i segreti per far scorrere al meglio qualunque giornata lavorativa!

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