Giornata mondiale della pizza: dove conviene mangiarla a Milano?
Si celebra oggi, 17 gennaio, la Giornata mondiale della pizza, il World Pizza Day.
Ma qual è il quartiere dove conviene mangiarla a Milano?
Risponde alla domanda, Maiora Solutions, startup che da anni seguiamo per le attività di ufficio stampa,
Specializzati nello sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale e analisi dei dati, i professionisti di Maiora hanno indagato dove conviene degustare uno dei cibi più amati dagli italiani (e non solo), in una delle città più care del Paese.
Come lo hanno fatto? Attraverso Resmart, il primo strumento di intelligenza aumentata dedicato al mondo della ristorazione. Analizzando i delivery menù di oltre 100 pizzerie milanesi, nei 10 quartieri cittadini, Resmart ha fotografato la città e valutato in quali zone i prezzi sono più vantaggiosi, confrontandoli con i dati del biennio precedente.
L’INDAGINE
Dallo studio emerge che nel 2023 il costo medio di una pizza margherita a Milano è stato pari a circa 7,80 euro. Parliamo di un prezzo che è cresciuto del 13% rispetto al 2022, quando lo stesso piatto costava 6,90 euro, e del 16% rispetto al 2021 (pari 6,70 euro).
I quartieri oggi più cari sono il Centro, dove la margherita costa mediamente 9,40 euro e l’area di Porta Romana-Cadore-Montenero dove il prezzo è pari a 9,20 euro.
Dove si spende meno invece? Vincono a mani bassa i quartieri di Famagosta-Barona e Ghisolfa-Cenisio dove bastano 6,00 euro, in media, per la stessa pizza.
LE VARIAZIONI DI PREZZO PIU’ SIGNIFICATIVE
Le variazioni di prezzo, dal 2021 al 2023, mostrano aumenti considerevoli. In Centro, il caro-pizza ha registrato quest’anno il +42% rispetto al 2022, mentre nell’area Arco della Pace-Arena-Pagano la crescita è stata pari al +35%. Si tratta di incrementi notevoli, che però si riducono se ci si allontana dal centro cittadino. Nei quartieri di San Vittore-Ticinese, Porta Romana-Cadore-Montenero, Ripamonti-Vigentino e Amendola-Buonarroti-City Life i prezzi sono sì aumentati tra il 2022 e il 2023, ma l’incremento è risultato compreso in una forbice del +10% e +16%.
In particolare, per una margherita ad Amendola-Buonarroti-City Life servono oggi, mediamente, 8,70 euro; prezzo che scende sensibilmente a San Vittore-Ticinese (8,50 euro) e in maniera più sostenuta nelle zone di Porta Romana-Cadore-Montenero, Ripamonti-Vigentino, dove bastano 6,90 euro per la stessa pizza.
Spostandosi nell’area Navigli-Bocconi, il costo medio della margherita nel 2023 è cresciuto dell’8% rispetto al 2022 e oggi si ferma a 7,80 euro. Tuttavia, l’aumento è ben più rilevante se si compara il prezzo corrente con quello del 2021: in questo caso la crescita tocca il +27%.
Una fotografia che cambia nei quartieri Solari-Washington, Famagosta-Barona e Ghisolfa-Cenisio, dove i prezzi tra il 2022 e il 2023 sono rimasti stabili, e oggi offrono anche la pizza margherita più economica della città: il costo medio, infatti, oscilla tra i 6 euro e i 6,5 euro.
Fonte: Maiora Solutions
L’ATTIVITÀ DI UFFICIO STAMPA
L’indagine di Maiora offre alla stampa dati, numeri e confronti: elementi molto ‘ghiotti’ per i giornalisti perché in grado di fotografare un fenomeno e darne una evidenza molto chiara.
In questi giorni abbiamo inviato un comunicato stampa che ripercorre proprio i punti più salienti dello studio: ecco alcuni degli articoli usciti su Il Giorno, Scatti di gusto e FoodAffairs.
A novembre (ma non solo) parliamo di diritti e parità di genere
In eos comunica è sempre il momento di parlare di diritti e parità di genere. Ma questo novembre abbiamo sentito ancora di più il bisogno di discuterne, lavorarci, e sostenere chi si batte tutti i giorni per un mondo più “giusto”. E insieme a WeWorld abbiamo parlato di violenza economica.
A NOVEMBRE SI PARLA DI PARITA’ DI GENERE
Stiamo vivendo tutti sulla nostra pelle il dolore per i fatti di cronaca che stanno costellando questa fine di anno: dalla terribile vicenda del femminicidio di Giulia Cecchettin, alle violenze subite da altre due donne nei giorni successivi, a Como e a Milano. Secondo i dati del Viminale dal 1° gennaio e il 12 novembre 2023 si sono registrati 285 omicidi.
Sapete quanti di questi sono donne?
Al 23 novembre ben 106. In contesti familiari o affettivi, sono 82 donne le donne uccise per una percentuale pari al 65,6%. Due su tre, per semplificare. E se guardiamo i casi in cui l’assassino è il partner o l’ex partner, sono 58 le vittime di omicidio, 53 delle quali sono donne: si sale al 91,4%.
Anche a seguito di questa situazione a dir poco drammatica, il mondo degli attivisti, della stampa e delle femministe è sceso in piazza, per fare rumore, come ha chiesto la sorella di Giulia. E forse qualcosa si sta muovendo, anche se non proprio nel senso che si sperava: il Parlamento ha infatti accelerato nel disegno di legge contro la violenza di genere, che ha ottenuto la fiducia alla Camera. Rafforzamento delle misure contro la violenza come il Codice Rosso e introduzione di progetti nelle scuole che hanno sollevato molte polemiche, e che portano al necessario intervento da parte del mondo no profit e dell’associazionismo, di cui fa parte WeWorld.
IL REPORT DI WE WORLD E IPSOS SULLA VIOLENZA DOMESTICA
Proprio in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne di sabato 25 novembre WeWorld ha pubblicato il report “Ciò che è tuo è mio”, dedicato alla violenza economica contro le donne in Italia, realizzato con Ipsos. Qui è possibile leggere la versione integrale, che abbiamo veicolato alla stampa portando all’attenzione del mondo dei giornalisti, degli attivisti e degli influencer numeri e prospettive.
Ne sono scaturiti diversi articoli interessanti, come quelli sul Sole 24 Ore, su La Stampa e su Il Fatto Quotidiano, Vanity Fair , Huffington Post e Famiglia Cristiana.
I dati che fotografa il rapporto, come sempre, sono piuttosto gravi.
Il 49% delle donne intervistate dichiara di aver subito violenza economica almeno una volta nella vita, percentuale che sale al 67% tra le donne divorziate o separate; inoltre, più di 1 donna separata o divorziata su 4 (28%) dichiara di aver subito decisioni finanziarie prese dal partner senza essere stata consultata prima. Eppure, la violenza economica è considerata “molto grave” solo dal 59% dei cittadini/e.
COSA POSSIAMO FARE PER ARGINARE QUESTO FENOMENO?
Da sempre WeWorld, oltre all’elaborazione di dati e ricerche, ritiene fondamentale dare indicazioni pratiche per prevenire, riconoscere e intervenire sulla violenza. Per arginare la violenza economica, messa in atto soprattutto all’interno di relazioni intime o familiari e spesso parte di un più ampio ciclo di violenza intima e/o familiare (fisica, psicologica, sessuale, ecc.), il report suggerisce di prevenire partendo dall’introduzione di curricula obbligatori di educazione sessuo-affettiva e di educazione economico-finanziaria nelle scuole di ogni ordine e grado.
Un piccolo passo per iniziare anche i più giovani a quel rispetto che sta alla base di tutta la nostra società. E che, purtroppo, sembra essersi davvero perso.
A Smart building Expo un focus sulle comunità energetiche rinnovabili
Cosa sono le comunità energetiche rinnovabili? Che opportunità e potenzialità offrono? Quali benefici portano a livello ambientale, economico e sociale?
Se n’è parlato oggi a Smart Building Expo, la fiera dell’integrazione tecnologica per l’edilizia e l’urbanistica, nel talk ‘Come costruire una comunità energetica rinnovabile e il loro ruolo nel percorso di decarbonizzazione’, a cura della testata Rinnovabili.it .
A confrontarsi Giuseppe Rebuzzini, ceo di MET Energia Italia – società energetica europea per la quale seguiamo l’ufficio stampa – e Luigino Bottoni, presidente di Comunità Collinare del Friuli . A moderare l’incontro il direttore di Rinnovabili.it Mauro Spagnolo.
MA COSA SONO LE COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI?
Le comunità energetiche rinnovabili sono associazioni di cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni e PMI che si uniscono per produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili. L’obiettivo? Generare energia verde a costi vantaggiosi, ridurre le emissioni di CO2 e lo spreco energetico.
A muovere la partecipazione spontanea di tutti i soggetti è il desiderio di contribuire alla sostenibilità ambientale ed economica, la sola in grado di accelerare la transizione energetica e contribuire alla decarbonizzazione della società.
UN ESEMPIO : IL PROGETTO ROCER
Un esempio di comunità energetica rinnovabile è proprio il progetto Recocer della Comunità Collinare del Friuli. Si tratta di una delle prime comunità energetiche rinnovabili italiane nonché la più grande, con oltre 50.000 persone e 15 comuni coinvolti.
Le comunità energetiche rappresentano anche una grande opportunità per la crescita delle PMI. Gli impianti rinnovabili sono realizzati su terreni industriali inutilizzati a vantaggio del tessuto industriale ed occupazionale del territorio in cui operano.
LE POTENZIALITA’ DELLE CER SECONDO MET ENERGIA
Un aspetto sottolineato da Giuseppe Rebuzzini, che proprio nella piccola e media impresa identifica uno dei target principali di MET Energia Italia.
Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano per il ceo di MET Energia Italia. “Rappresentano un progetto ambizioso e rivoluzionario perché in grado di coniugare produzione e consumo di energia nella stessa area geografica”. Non solo. Partendo dal PNRR, le stime del Politecnico di Milano indicano che entro il 2025 saranno circa 40mila e coinvolgeranno circa 1,2 milioni di famiglie, 200mila uffici e 10mila PMI. “Questi numeri certificano la portata di un business molto rilevante – ha continuato Rebuzzini – anche se non è semplice definire un business plan ad esse correlato. Mancano ancora elementi importanti in termini di regolamentazione”.
Giornalisti e uffici stampa: storia di una relazione complicata
Sì è il caso di dirlo: tra giornalisti e uffici stampa la relazione è complicata. Ed è proprio su questo legame professionale, inevitabile, tra la prima categoria e la seconda ( alla quale apparteniamo noi di eos comunica) che si snoda la survey realizzata da Mediaddress e Eco della Stampa, due dei principali service media italiani.
Obiettivo? Raccogliere le impressioni dei giornalisti sulle modalità di comunicazione con gli uffici stampa.
UNA RISPOSTA IMPORTANTE
Il primo dato che emerge è (di per sé) una notizia. Il sondaggio ha raccolto oltre 15.000 risposte per un totale di circa 400 giornalisti coinvolti. Si tratta di un numero significativo che testimonia il desiderio della categoria di indagare il rapporto con le agenzie di comunicazione.
IL COMUNICATO STAMPA: UNO STRUMENTO FONDAMENTALE
Un’evidenza che emerge dalla survey riguarda il “comunicato stampa” , lo strumento imprescindibile dell’ufficio stampa e che i giornalisti ritengono fondamentale. L’82% del campione, infatti, dichiara di utilizzarlo per impostare il proprio articolo, ed è ritenuto una fonte autorevole da quasi il 74% dei giornalisti. Quasi il 90% degli intervistati, infine, dichiara di consultare i comunicati stampa per la stesura di un pezzo o di una ricerca.
QUANTITA’ VS QUALITA’
Quantità e qualità dei comunicati stampa non soddisfano del tutto le esigenze: più del 90% dei giornalisti riceve ogni giorno oltre 10 comunicati stampa e più del 40% oltre 50, un numero troppo elevato per poter essere gestito in maniera adeguata. Meno di un quarto (23,8%) riesce a leggere solo parzialmente tra il 10 e il 30% del materiale che riceve, e un risicato 10% riesce a leggerne più del 70%.
Le motivazioni di questo disinteresse diffuso? A più dell’83% dei giornalisti i comunicati ricevuti non interessano! Più della metà (52%) non li ritiene utili, e quasi il 10% ritrova le mail nello spam (dato che apre una riflessione importante su un flusso di informazioni via email troppo elevato per poter essere sostenibile ed efficace).
Sulla qualità di quello che si riceve, più del 58% dei giornalisti si dice “abbastanza soddisfatto”, e solo il 6% si ritiene “pienamente soddisfatto”: il 58% ritiene le notizie “esaustive”, il 67% “attendibili”, il 64% “utili”. Anche sulle modalità di contatto la mail rimane il mezzo che piace di più, con oltre il 95% di preferenze, seguita dal telefono (32%) e dai canali social (22%).
COSA MIGLIORARE?
Ci rincuora che i giornalisti comprendano (e apprezzino) l’importanza di un comunicato stampa fatto bene.
Come rappresentanti dell’altra parte della relazione non possiamo che esserne contenti, lavorando costantemente al meglio per produrre strumenti di lavoro ‘adeguati’. E se ultimamente “fake news” e gossip sono al centro di tante pagine di quotidiani, soprattutto online, (ne abbiamo parlato pochi mesi fa in questo articolo dedicato a un famoso caso di cronaca), il nostro desiderio è quello di voler essere al fianco di chi lavora in redazione con informazioni e notizie di qualità, “utili”, “attendibili” ed “esaustive”.
Un suggerimento per i ‘colleghi giornalisti? Per non avere la posta intasata…rispondeteci anche solo con un “GRAZIE”!
‘CONQUISTIAMOCI SPAZIO’: al BASE Milano torna il We World Festival
‘CONQUISTIAMOCI SPAZIO’ torna a Milano il We World Festival. In programma dal 26 al 28 maggio al BASE Milano: 3 giorni di talk, foto, film e performance su condizione femminile e nuovi spazi da conquistare.
Il WeWorld Festival è organizzato da WeWorld, ong impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne, bambine e bambini in Italia e nel Mondo che noi di eos comunica seguiamo per le attività di ufficio stampa.
Per 3 giorni si parlerà della condizione femminile e degli stereotipi di genere in diversi ambiti della vita: dalla maternità alle professioni, dalla politica alla cultura.
GLI OSPITI
Fittissimo il parterre degli ospiti coinvolti di questa 13.ma edizione. Ecco una selezione di alcuni dei momenti:
Le attiviste e autrici Antonella Questa, Teresa Cinque e Valentina Melis saranno protagoniste di una performance tratta dal libro “Stai zitta” di Michela Murgia.
Tra i vari talk “Fatevi i corpi vostri- Riprendiamoci il nostro corpo!”, vedrà confrontarsi sul palco Lara Lago, giornalista e attivista body positivity, Marina Cuollo, scrittrice, editorialista e Consulente D&I, il collettivo Mica Macho e l’avvocata Cathy La Torre.
Di donne e soldi si discuterà nel talk “Il conto è mio e lo gestisco io” con l’economista Azzurra Rinaldi e Annalisa Monfreda, giornalista fondatrice della piattaforma “Rame”.
Sui nuovi spazi da conquistare, merita un approfondimento speciale la giustizia sessuale e riproduttiva. Se ne parlerà in “WeCare. Senza giustizia sessuale e riproduttiva non ci può essere parità di genere” con l’attivista e scrittrice Giorgia Soleri, la doula Francesca Palazzetti alias Mamma Frau, Martina Albini di WeWorld e l’esperta di gender Alice Macharia.
“Nelle scorse edizioni abbiamo puntato i riflettori su stereotipi e barriere che ci impediscono di realizzare il potenziale delle donne e di raggiungere l’empowerment, commenta Marco Chiesara, Presidente di WeWorld. ‘Quest’anno vorremmo andare oltre e dare alle persone uno spunto per produrre un cambiamento’. ‘In Italia persistono, se non peggiorano, condizioni di esclusione di donne, bambini e bambine. Per eliminarle serve un lavoro profondo, di natura politica, istituzionale ma anche culturale. Al Festival vogliamo portare esempi positivi e spunti di discussione per trovare nuove strade affinché le donne possano conquistare tutti gli spazi che meritano’.
Il programma integrale del Festival è consultabile QUI
A Firenze arriva The Gallery: l’esperienza immersiva nel centro storico della città
A Firenze arriva The Gallery, l’esperienza immersiva unica al mondo nel centro storico della città.
L’impianto di proprietà di Real Media accoglierà le migliaia di persone che utilizzano il passaggio pedonale tra Santa Maria Novella e il Duomo.
Il progetto, tecnologicamente molto complesso per forma e dimensioni, è stato realizzato col supporto, come partner tecnologico, di M-Cube, gruppo leader nelle soluzioni di Immersive Digital Experience, di cui curiamo da anni l’ufficio stampa.
M-Cube, grazie alla propria piattaforma DXP One ha permesso la riproduzione dei contenuti 3D ad altissimo impatto. L’impianto, gestito tutto da remoto, è lungo 25 metri, per una superficie di oltre 200 mq composta da 30 milioni di pixel, con risoluzione a 9K.
The Gallery è pensata per accogliere come in un abbraccio le persone che ogni giorno frequentano il centro storico di Firenze. I LED rivestono interamente le pareti verticali e il soffitto della galleria, creando un’immersività a 240°. L’impianto audio è dotato di un sistema “invisibile” che al posto delle tradizionali casse acustiche, permette di creare una “bolla sonora” a 360°.
Leonardo Comelli, Business Director Italia di M-Cube: “Teniamo particolarmente a questo progetto perché ci permette di coinvolgere un grande numero di persone. Il risultato finale del progetto è grandioso: con questa installazione vogliamo offrire ai visitatori un’esperienza unica e coinvolgente”.
“Si tratta di un impianto estremamente all’avanguardia per il nostro Paese che va a iniziare un percorso di rinnovamento nell’advertising– spiega Moreno Mascia CEO di Real Media –. Uno dei punti di forza è sicuramente il sistema audio brevettato che attraverso la vibrazione dei materiali produce una bolla sonora. Si tratta di un progetto unico sia in termini d’innovazione che per la complessità dell’operazione, che ha richiesto un lungo lavoro di ricerca e anche di connubio tra le diverse tecnologie necessarie per portare a termine il risultato”.
Immergetevi nell’esperienza con questo video:
‘Rumors d’Ambiente’: innovazione protagonista della III stagione del podcast di Repower
L”innovazione è la protagonista della III stagione del podcast di Repower, Rumors d’Ambiente – alla ricerca della sostenibilità’.
Nato durante la pandemia, il podcast porta la firma di eos comunica che ne ha seguito sin dall’inizio genesi, contenuti e coordinamento editoriale.
IL TEMA DELLA III STAGIONE DI ‘RUMORS D’AMBIENTE’
Dall’energia rinnovabile alla nuova mobilità, dal cibo alla moda, quest’anno il podcast di Repower ‘Rumors d’Ambiente’ si concentrerà sull’innovazione applicata alla sostenibilità, con storie di innovatori e start up che stanno lavorando a un mondo più sostenibile.
IL CONDUTTORE INTEGRATO: UOMO + MACCHINA
La voce di questa terza stagione del podcast ‘Rumors d’Ambiente’ è l’autore e divulgatore Filippo Solibello, voce del celebre programma “Caterpillar AM” su Radio 2. La novità di quest’anno è che il conduttore sarà affiancato da Chat GPT. La forma di intelligenza artificiale più avanzata del momento, infatti, verrà interpellata in ogni puntata, per nuovi spunti di riflessione e domande per gli ospiti.
IL FOCUS DEL PODCAST: INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’
Come anticipato il focus della III stagione di ‘Rumors d’Ambiente’ è l’innovazione applicata alla sostenibilità. Lo sviluppo sostenibile è uno degli ambiti su cui si stanno concentrando innovatori, ricercatori, start up di tutto il mondo. Il format del podcast prevede, come sempre, blocchi di due puntate, una a settimana, che dialogheranno tra loro. Il primo blocco sarà il racconto di un’innovazione che ha fatto la storia della sostenibilità, il secondo blocco sarà un’intervista a startup, imprenditori e protagonisti dell’innovazione nel campo della sostenibilità.
LE PUNTATE DI ‘RUMORS D’AMBIENTE’ GIA’ ONLINE:
Il podcast, online sul sito di Repower e su tutte le piattaforme di podcasting, parte già con una serie di puntate da ascoltare.
Si comincia con un’intervista a Marco Frey. Il Direttore del Laboratorio di ricerca sulla sostenibilità della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa fa il punto sui principali scenari di innovazione legati alla sostenibilità. A seguire la prima coppia di puntate è dedicata ad un alleato chiave delle fonti rinnovabili: lo storage.
Conoscete la storia della prima batteria al litio? E’ stata ideata da John Goodenough, Stanley Whittingham e Akira Yoshino, vincitori del Premio Nobel per la Chimica nel 2016 e potete ascoltarla qui.
La seconda intervista invece è dedicata ai nuovi sistemi per conservare l’energia. Filippo Solibello ne parla con Matteo Mazzotta, CEO della start up Green Energy Storage, che ha sviluppato un’innovativa tecnologia ibrida idrogeno/liquido per lo storage del futuro.
‘RUMORS EXTRA’: LA NEWSLETTER DI ‘RUMORS D’AMBIENTE’
A cadenza bisettimanale, ‘Rumors Extra’, la newsletter dedicata al podcast che produciamo noi di eos comunica, seguirà l’evoluzione dei contenuti di ogni puntata con approfondimenti e curiosità. Gli iscritti potranno fare domande alla Chat sul tema della settimana, e leggere la risposta “personalizzata” nell’edizione successiva.