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Il futuro degli eventi: the show must go on(line)

Il futuro degli eventi: the show must go on(line)

L’emergenza sanitaria ha causato la chiusura delle frontiere, nonché la cancellazione di tantissimi eventi a livello globale (alcuni di questi avrebbero reso protagonisti anche i clienti di eos comunica). Ma perché l’evento è una componente così importante del business aziendale?

Il valore aggiunto di questo canale di marketing sta nel fatto che l’incontro avviene su un territorio comune che non è quello dell’azienda fornitrice, né quello della potenziale cliente, il che rende la relazione più libera e slegata da vincoli.

In un presente in cui il distanziamento sociale ha colpito, giustamente, ogni parte delle nostre vite personali e lavorative, è importante che questa dimensione umana degli eventi non vada persa, sfruttando tutte le potenzialità che la tecnologia mette a disposizione per convertirli in appuntamenti digitali.

È proprio in quest’ottica che, in attesa dell’undicesima edizione del Salone del Salone del Risparmio (posticipata al 2021) Assogestioni, in collaborazione con FocusRisparmio e le società sostenitrici dell’evento, ha organizzato un ciclo di incontri in live streaming dedicati ai principali temi di interesse per il settore.

Il primo degli appuntamenti, tenutosi lunedì 15 giugno, ha avuto come tema centrale: PIR: il risparmio al servizio dell’economia reale. Dai mercati quotati agli strumenti illiquidi. Il team social di eos comunica ha curato la cronaca live dell’evento sulla pagina Twitter di FocusRisparmio.

Questo ciclo di incontri online vuole essere un modo per dare continuità alla manifestazione, proseguendo il dialogo con i professionisti e offrendo loro opportunità informative e formative.

Quello che stiamo vivendo è, insomma, un periodo storico unico, che ci sta obbligando a cambiare e a evolverci per poterci adattare a questa nuova realtà. Questa nuova forma mentis si impone, oltre che sugli stili di vita, anche in ambito marketing, spingendo gli addetti ai lavori a riformulare le proprie strategie di business.

È quello che ha fatto TMP Group, Digital Agency milanese per la quale curiamo l’ufficio stampa e le relazioni con i media, che ha lanciato, in collaborazione con YEG! e Protocube by Reply, Digital Events e Digital Square, due nuove soluzioni di fruizione degli eventi in grado di dare continuità al settore dell’event planning, proponendo una socialità 2.0.

L’idea nasce dall’esigenza di creare nuovi orizzonti comunicativi: le due soluzioni rientrano infatti in un sistema che integra reale e virtuale. Digital Events, tramite la predisposizione di piattaforme di live streaming e stanze virtuali, permette di la virtualizzazione degli eventi aziendali attraverso una fluida interazione tra i partecipanti grazie a una location fisica attrezzata a studio televisivo e a una tecnologia sottostante capace di rendere la partecipazione completamente funzionale.

Digital Square nasce invece per soddisfare le richieste degli enti-fiera. Si tratta di una configurazione di padiglioni e showroom in 3D capace di replicare l’esposizione e l’interazione degli spazi espositivi B2B e B2C, aprendo così le porte a un futuro nel quale evento fisico ed evento digitale sono un’unica soluzione senza confini.

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Physical-smart office: benvenuti nell’ufficio post Covid-19

Physical-smart office: benvenuti nell’ufficio post Covid-19

Open space modulabili, huddle room sanificate, mense trasformate in smart canteen: è in arrivo l’ufficio del futuro, quello del post Covid-19. Secondo la società di architettura D2U – Design to Users, per la quale curiamo l’ufficio stampa e la presenza digitale sui social network, per riorganizzare gli spazi servirà un cambiamento di fondo anche nella cultura aziendale.

Occorre cogliere questa nuova ripartenza come un’opportunità, dicono gli esperti, per ripensare la cultura organizzativa, mettere al centro la flessibilità, il lavoro per obiettivi, il bilanciamento tra casa e lavoro.

 

Gli uffici smart, secondo D2U, andranno ridisegnati: dall’open space si passerà all’open space rimodulabile a seconda delle persone presenti e delle normative sul distanziamento sociale. La community degli uffici diventerà un mix tra reale e virtuale, uno spazio in cui tutti i dipendenti non saranno mai presenti contemporaneamente. Maggior spazio sarà dato quindi alle videoconference rooms, che diventeranno strumenti indispensabili per mantenere la coesione all’interno del team di lavoro.

Le mense potranno diventare smart canteen: luoghi modulari dove, al termine dei pasti, i tavoli potranno essere riorganizzati come postazioni di lavoro per garantire il distanziamento sociale (qualora, per esempio, ci siano troppe persone presenti negli uffici tradizionali).

Gli auditorium diventeranno multisale di dimensioni variabili. Da spazi dedicati agli incontri, le sale riunioni si trasformeranno in huddle room, ovvero piccole stanze separate dal resto del team aziendale, attrezzate per ospitare meeting veloci, videoconferenze e brainstorming virtuali, e che dovranno essere sanificate in modo semplice ed efficace dopo ogni utilizzo.

E per chi lavora a distanza? Palestre, sale giochi per bambini e altre sale condominiali potranno essere adattate in modo flessibile per ospitare postazioni per smart working.

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Quale futuro per la mobilità elettrica? Da Repower una riflessione pre (e post) Covid-19

Quale futuro per la mobilità elettrica? Da Repower una riflessione pre (e post) Covid-19

In questi giorni, in cui molto si parla del futuro della mobilità nella fase di graduale riapertura che ci aspetta, con il nostro supporto Repower ha divulgato alla stampa, sui social e sul magazine Homo Mobilis la quarta edizione del suo White Paper dal titolo La mobilità sostenibile e veicoli elettrici.

Il documento fa il punto sullo scenario della mobilità sostenibile in Italia e nel mondo. Elaborato prima dello scoppio dell’emergenza Coronavirus con i numeri del 2019, il White Paper raccoglie una serie di spunti interessanti, uno fra tutti: come l’innovazione tecnologica e culturale di questo settore può rappresentare un driver essenziale per uscire prima (e meglio) dalla crisi.

La fotografia del White Paper è chiara: la mobilità elettrica continua ad avanzare a discapito delle altre tecnologie, contribuendo a ridisegnare le Smart City del futuro.

Stando ai numeri di gennaio 2020, la vera riscossa riguarda le immatricolazioni di auto ibride, che crescono dell’82% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A favorire una generale percezione di adeguatezza delle infrastrutture, indispensabile per immaginare nel prossimo futuro una presenza dell’e-mobility sempre più diffusa su larga scala, il dato sulle colonnine di ricarica: 8.200 in totale, installate lungo tutto il territorio nazionale.

Insomma, può la mobilità elettrica diventare protagonista della ripartenza del Paese? La risposta è sì. Ne è convinto l’amministratore delegato di Repower Italia Fabio Bocchiola: «Nella Fase Due le regole saranno diverse, dovremo ripensare molto di quello che è il nostro quotidiano, dai piccoli gesti alle grandi azioni e quello della mobilità sarà un ambito che verrà fortemente toccato da questa rivoluzione copernicana».

 

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Tutti a casa? Ecco le iniziative di solidarietà digitale per leggere, informarsi e fare sport!

Tutti a casa? Ecco le iniziative di solidarietà digitale per leggere, informarsi e fare sport!

Dalle piattaforme e-learning e i corsi online, passando per gli audiolibri e le riviste, gli allenamenti in streaming e i fumetti da sfogliare…con il dito: in questo periodo di allerta sanitaria, la solidarietà passa (soprattutto) dal digitale. Venite con noi!

Leggere, che passione

In questo periodo i lettori forti avranno già dato fondo a tutti i volumi presenti in libreria. E adesso?

Il sito Liber Liber contiene molti brani musicali e decine di audiolibri: fondata nel 1994, questa onlus si propone di promuovere ogni espressione artistica e intellettuale. Il catalogo è aggiornato da volontari e si può contribuire al progetto con donazioni, acquistando qualche gadget o proponendo una collaborazione.

C’è poi Ebook Gratis, un sito che consente di effettuare il download di racconti e romanzi di autori emergenti. Tantissime le opere disponibili: horror, saggistica, manuali tecnici e molto altro!

Non solo Netflix

Per i programmi tv in streaming c’è Rai Play: sul catalogo è possibile accedere a tutta la programmazione trasmessa sui canali Rai del digitale terrestre. Dal 10 marzo, non è più necessario l’obbligo di registrazione.

In tempi di solidarietà social, anche Minerva Pictures ha deciso di mettere a disposizione su The Film Club cento film gratuiti in streaming, senza obbligo di registrazione e senza dover inserire i dati della propria carta di credito.

L’edicola a casa tua

Il Gruppo Mondadori ha deciso di mettere a disposizione cinquantamila abbonamenti gratuiti ai propri magazine per tre mesi. Grazie a questa iniziativa è possibile leggere riviste in formato digitale a scelta tra: CasaFacile, Chi, Donna Moderna, Focus, Focus Junior, Focus Storia, GialloZafferano, Grazia e Tv Sorrisi e Canzoni.

Lezioni sul divano

Amnesty International ha creato dei corsi gratuiti, accessibili online a tutti gli interessati, e riguardanti tematiche legate al campo dei diritti umani.

In campo anche la Ivy League: sono circa cinquecento i corsi attivi offerti gratuitamente da prestigiose università quali Brown, Columbia, Dartmouth, Harvard, Yale, Penn e Princeton, grazie alle moderne piattaforme di e-learning.

E per imparare l’arte della fotografia ci sono il MoMA, Museum of Modern Art di New York e la prestigiosa Università di Harvard che offrono corsi di fotografia digitale completamente gratuiti.

Per non restare fermi

Sono tante, anzi tantissime, le iniziative per aiutare le persone a restare in forma. Dai corsi di yoga online, alle ormai numerose palestre virtuali, con i loro corsi di fitness gratuiti per allenarsi da casa.

Anche noi di eos comunica abbiamo voluto dare il nostro personale contributo! La nostra rubrica di Consigli per sopravvivere ai tempi del Coronavirus è online sui nostri social: Facebook, Twitter, Linkedin e Instagram. Vi aspettiamo!

 

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Ripassare per l’Esame di Maturità ai tempi del Coronavirus? È più facile, grazie ai super-professori di Pearson

Ripassare per l’Esame di Maturità ai tempi del Coronavirus? È più facile, grazie ai super-professori di Pearson

In questo periodo di profonda incertezza, l’Esame di Maturità è un argomento che preoccupa studenti, insegnanti e genitori. Come si svolgeranno le prove? Riusciranno i ragazzi a prepararsi per questa importantissima sfida? Certo, per noi di eos comunica questa temutissima prova è passata ormai da un pezzo – il che, lo ammettiamo, ci fa sentire un po’ vecchi – ma negli ultimi tempi abbiamo avuto modo di rispolverare le nostre vecchie conoscenze di matematica e letteratura grazie a Pearson, casa editrice leader mondiale nel settore education, per la quale curiamo l’ufficio stampa inerente i progetti speciali.

Proprio nei giorni scorsi, infatti, è stato lanciato Pearson KM0. Verso l’esame di Stato, un progetto volto a supportare i ragazzi nella loro preparazione scolastica in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.

Comprende ventidue videolezioni tenute in diretta e a titolo completamente gratuito da docenti d’eccezione, tra i massimi esperti italiani nelle rispettive discipline. Ogni lezione verterà sugli argomenti chiave del programma di ciascuna materia, per approfondire al meglio i singoli aspetti, stimolare l’interesse dei ragazzi e ripassare tutti insieme in vista della Maturità!

Il progetto è partito oggi, 25 marzo, con un mega ripasso di letteratura italiana, curato nientemeno che da Guido Baldi, l’autore del Manuale di Letteratura italiana più utilizzato nelle scuole del nostro Paese. Titolo della lezione, Verga, d’Annunzio, Pirandello: focus su Libertà, I violenti e I vecchi e i giovani. Lunedì 30 marzo sarà il turno del celebre filologo e linguista Luca Serianni, con una lezione dal titolo La lingua poetica di Giovanni Pascoli.

Al termine di ogni videolezione gli studenti potranno porre domande al relatore grazie a una chat dedicata, e ricevere in tempo reale le risposte. Le lezioni si potranno seguire in streaming sul canale YouTube di Pearson Italia, dove rimarranno disponibili per un ulteriore consulto.

Il programma completo – che al momento comprende Letteratura italiana, Letteratura latina, Storia, Filosofia, Pedagogia, Scienze umane, Matematica, Fisica, Economia Aziendale, Diritto ed Economia – è disponibile sulla pagina dedicata all’iniziativa!

Pearson KM0. Verso l’esame di Stato si inserisce nel progetto Pearson Kilometro Zero, nato per supportare la scuola in un momento in cui le normali attività didattiche sono interrotte in tutta Italia, garantendo il proseguimento delle lezioni anche al di fuori delle aule attraverso l’utilizzo del digitale.

Proprio sulla didattica a distanza, in questi giorni sono apparsi i primi risultati: dopo lo scoppio dell’emergenza Coronavirus l’82% degli istituti ha provato le lezioni online, a fronte del 18% che lo aveva già fatto in passato. Dalle anticipazioni pubblicate sul Sole 24 Ore, si viene inoltre a sapere che il 93% degli alunni segue attività da remoto grazie all’uso di piattaforme online, messaggi via posta e chat. Il restante 7% (comprendente scuole, o singole classi), purtroppo, è ancora fermo, con una diffusione a macchia di leopardo in tutta Italia.

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Coronavirus: eos comunica al fianco di The Best Rent per #IoCiMettoLaCasa

Coronavirus: eos comunica al fianco di The Best Rent per #IoCiMettoLaCasa

Da #IoRestoACasa a #IoCiMettoLaCasa. In questo periodo di emergenza, si moltiplicano le iniziative solidali da parte di associazioni e aziende, unite nella lotta al Coronavirus. L’ultima? È stata lanciata ieri da The Best Rent e a comunicarla (e sostenerla) ci siamo noi di eos comunica!

The Best Rent, per la quale ci occupiamo di ufficio stampa e relazioni con i media, è una società italiana che opera in ambito immobiliare, offrendo in locazione soluzioni abitative di breve e medio periodo. L’iniziativa #IoCiMettoLaCasa nasce con l’intento di mettere a disposizione appartamenti su Milano, a titolo completamente gratuito, per il personale medico e infermieristico che in questo momento sta prendendo servizio in città per supportare i colleghi nella lotta al COVID-19.

Io ci metto la casa the best rent

Tutto questo, però, non sarebbe stato possibile senza il contributo iniziale dei proprietari delle case. È proprio il loro spirito di solidarietà che ha spinto la società milanese ad attivarsi con i suoi partner per mettere a disposizione gli immobili.

Come ci raccontano da The Best Rent, molti medici e infermieri che in questo momento beneficiano dell’iniziativa #IoCiMettoLaCasa hanno amici in grado di ospitarli a Milano, ma preferiscono tutelarli e usufruire di altri alloggi. Altri medici, pur vivendo a Milano, vorrebbero alloggiare da soli per tutelare le persone con cui vivono abitualmente, soprattutto se anziane.

«Sono già decine i proprietari che hanno deciso di aderire all’iniziativa, ciascuno con i propri mezzi e le proprie disponibilità», ci ha spiegato Cristiano Berti, CEO e Founder di The Best Rent. «Siamo felici di poter fare la nostra parte per supportare il personale medico. In questo momento difficile per Milano e per tutto il Paese, non vogliamo essere semplici spettatori: ogni realtà, pubblica o privata può agire con sensibilità e concretezza per dare il proprio contributo».

Ma l’iniziativa non finisce qui. Rincasando dopo i turni in ospedale, infatti, medici e infermieri aderenti all’iniziativa non dovranno preoccuparsi delle pulizie: se ne incaricherà, sempre a costo zero, l’impresa Alter-Area Domus, partner di The Best Rent per #IoCiMettoLaCasa.

Il servizio sarà attivo fino al 3 aprile, con la possibilità di un’ulteriore proroga in caso l’emergenza dovesse protrarsi.

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La moda in prima linea nella lotta al Coronavirus: tra i big delle donazioni anche Chiara Ferragni!

La moda in prima linea nella lotta al Coronavirus: tra i big delle donazioni anche Chiara Ferragni!

Due giorni fa il colosso della moda Armani ha donato un milione e duecentocinquantamila euro alla Protezione Civile, agli ospedali milanesi Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto dei Tumori e anche all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma. Una cifra da capogiro che si inserisce nella grande gara di solidarietà che nelle ultime settimane ha coinvolto supermercati, big del credito, squadre di calcio…e persino alcuni influencer. L’obiettivo? Fronteggiare la situazione di emergenza in cui versa il nostro Paese a causa del Coronavirus.

A proposito di influencer, dopo una donazione personale di centomila euro Chiara Ferragni e Fedez hanno dato il via a una raccolta fondi su Gofundme, destinata alla creazione di nuovi posti letto all’interno del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

Il risultato? Tre milioni e mezzo di euro raccolti in meno di quarantotto ore, con buona pace di Heather Parisi che da Shanghai ha twittato: «Non era meglio promuovere la raccolta fondi per l’emergenza del #COVID2019 a favore della sanità pubblica e degli ospedali che davvero ne hanno bisogno invece che a favore del più grande gruppo di sanità privata d’Italia?»


In buona sostanza, la showgirl ha accusato la coppia di aver favorito un enorme gruppo sanitario privato a scapito di strutture che invece (secondo lei) avrebbero davvero bisogno d’aiuto in questo momento, ovvero gli ospedali pubblici lombardi vicini al collasso. La risposta di Fedez non si è fatta attendere: «Tu che m*** stai facendo? Le coreografie?».

Tornando ai big della moda, contro il Coronavirus si sono schierati, solo per citarne alcuni, anche Bulgari, che ha fatto una donazione all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma per consentire l’acquisto di un sistema di acquisizione di immagini microscopiche all’avanguardia; Swarovski, che ha donato più di quattrocentomila dollari per sostenere la Cina nella lotta al COVID-19; e il duo di stilisti Dolce&Gabbana, che ha deciso di destinare i fondi all’Humanitas University per sostenere uno studio sulle risposte del sistema immunitario al Coronavirus coordinato dall’immunologo Alberto Mantovani.

Insomma, in tempi duri come questo, da grandi portafogli derivano grandi donazioni.

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#MaiPiùInvisibili: per l’8 marzo WeWorld lancia la campagna contro la violenza sulle donne

#MaiPiùInvisibili: per l’8 marzo WeWorld lancia la campagna contro la violenza sulle donne

Oggi vogliamo parlarvi di una di quelle iniziative che ci rendono tanto orgogliosi di svolgere il nostro lavoro. Nel nostro Paese, una donna su tre subisce violenza almeno una volta nella vita, senza mai rivelarlo. Sempre in Italia, il 65% dei bambini assiste alle violenze perpetrate sulle loro mamme. Nel mondo, quasi settecento milioni di bambine sono costrette a sposarsi in tenera età o sono vittime di mutilazioni genitali.

Per queste donne e bambini invisibili WeWorld, organizzazione attiva nella difesa dei diritti dei più deboli in Italia e nel mondo, per la quale curiamo le relazioni con i media, ha lanciato in occasione dell’8 marzo la campagna #MaiPiùInvisibili.

L’obiettivo? Sensibilizzare e raccogliere fondi da destinare alle donne vittime di violenza in Italia e nel mondo.

«Con questa campagna vogliamo restituire voce e visibilità a tante donne ancora invisibili. Invisibili persino per la società che le circonda, che per non vedere si volta dall’altra parte. Invisibili perché talmente stremate dalla violenza e dalla violazione dei loro diritti, da augurarsi di scomparire, di non essere viste, non esistere per non subire più» ci ha spiegato Marco Chiesara, Presidente di WeWorld «La violenza sulle donne è un problema che ci riguarda tutti e tutte, ma ognuno di noi può scegliere se voltarsi dall’altra parte o prendere posizione. Oggi con un sms possiamo fare un piccolo gesto concreto per fermarla».

Grazie alla campagna #MaiPiùInvisibili, fino al 15 marzo è possibile sostenere WeWorld donando due euro con un sms al numero solidale 45597, oppure donare cinque e dieci euro chiamando lo stesso numero da rete fissa.

Per l’occasione è stato realizzato anche un bellissimo spot, che vi invitiamo a guardare e che vede protagonista Ledi Meingati, attivista di origine Masai, impegnata al fianco di WeWorld contro le mutilazioni genitali femminili, nonché ospite d’eccezione al WeWorld festival, che abbiamo organizzato lo scorso novembre in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

Nello spot, al suo dolore si uniscono le voci delle donne e dei loro figli, aiutate in questi anni dall’organizzazione a uscire dall’incubo della violenza. Se racconto quello che mi fa, mi ammazza. Mia figlia grande ha visto tutto e ne è uscita devastata. Prima di ucciderla mio padre ha picchiato mia mamma tutta la vita.

Attraverso la campagna #MaiPiùInvisibili, WeWorld (e con loro, anche noi di eos comunica) chiede che questo silenzio non sia più tollerato. Perché di violenza si può sparire.

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Yoga contro lo stress da lavoro: tutti i benefici di una pratica costante!

Yoga contro lo stress da lavoro: tutti i benefici di una pratica costante!

Lo yoga in pausa pranzo o dopo il lavoro? È meglio della palestra, e persino dell’aperitivo, per combattere lo stress. Tra gli yogi di tutto il mondo è risaputo che la pratica costante comporti enormi vantaggi fisici e mentali. Ma a sostenerlo è anche la scienza.

Uno studio della Boston University ha rivelato che, prendendo lezioni di yoga due volte a settimana, sia possibile alleviare i sintomi dell’ansia e della pressione sul luogo di lavoro. Come? Grazie alla combinazione delle diverse posizioni yogiche e della respirazione profonda. In questo modo si riduce la produzione di cortisolo e di adrenalina, per dare inizio a uno stato di rilassamento profondo.

Lo yoga infatti non nasce come disciplina sportiva: è un metodo di crescita spirituale nato in India oltre cinquemila anni fa. Le prime testimonianze scritte di questa nobilissima disciplina si trovano negli Yoga Sutra del Maestro Patanjali, un filosofo vissuto nel II secolo a. C.

Ma qual è quindi il vero obiettivo dello yoga? Calmare la mente, rilassare l’anima, provare l’esperienza del silenzio interiore entrando in contatto diretto con una realtà non condizionata dall’esperienza.

Solo dopo aver condotto la mente a uno stato di intensa concentrazione attraverso il respiro, entra in gioco il fattore fisico. Già, perché fra gli yoga benefits ci sono anche la flessibilità, il tono muscolare di addominali e glutei e una migliore ossigenazione dei tessuti.

A questo proposito esistono moltissimi stili di yoga, più o meno complessi per adattarsi all’età e alla resistenza di ognuno: dall’Hatha Yoga (il più famoso), al Vinyasa Yoga (il più dinamico), all’Ashtanga Yoga (il più intenso), fino al Bikram Yoga, che si pratica in una stanza riscaldata fino a 40° per eliminare le tossine.

Anche all’interno di eos comunica lo yoga è una disciplina particolarmente sentita: a praticarla tra una riunione e l’altra sono Paola, appassionata di Bikram Yoga, Michela, che da poco si è avvicinata all’Hatha e al Forrest Yoga, e infine Francesca, che pratica il Vinyasa Yoga.

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Ufficio stampa e social media marketing possono lavorare insieme?

Ufficio stampa e social media marketing possono lavorare insieme?

Molte aziende, spesso, si trovano di fronte a questo interrogativo: quando si tratta di investire in comunicazione, meglio puntare sull’ufficio stampa o sulle attività di social media marketing?

La risposta che sentiamo di dare è: su entrambi. E le ragioni sono molteplici. Un esempio? Adesso le cosiddette “pubbliche relazioni” vanno cercate, costruite e mantenute anche con blogger e influencer. Personalità particolarmente interessanti e competenti nella loro sfera d’azione, e che interagiscono tramite i social network.

L’era dei maxi-uffici stampa è finita. Un tempo, questi erano gli unici in grado di “parlare” con le maggiori testate giornalistiche o con le grandi emittenti televisive. Ora la realtà è ben diversa ed è costellata da piccole e grandi comunità – pagine web, blog, account social – in cui gravita buona parte della clientela a cui mirano le aziende.

La presenza pervasiva, per certi versi invasiva, dei social network nel mondo della comunicazione ha indotto molti a pensare: l’ufficio stampa non serve più.

Ma chi come noi ha a che fare con queste dinamiche quotidianamente sa che è un errore. L’ufficio stampa parla attraverso i giornali. I social network parlano attraverso le persone. Non sono due realtà concorrenti ma alleate.

Ecco perché la scelta migliore per le aziende consiste in una strategia rivolta alla stampa (generalista o di settore) e parallelamente ai social network, con metodi, tempistiche e contenuti differenziati.

Una volta appurato che l’addetto stampa e il social media manager non sono in competizione, la sfida è coordinarne le azioni. La soluzione migliore? Affidarsi a un’agenzia di comunicazione come eos comunica, dove è più facile intraprendere strategie condivise. E soprattutto, dove addetto stampa e social media manager si trovano (spesso) nella stessa stanza!

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