fbpx

12.mo Salone del Risparmio: al via le iscrizioni. Al centro capitale umano e innovazione

12.mo Salone del Risparmio: al via le iscrizioni. Al centro capitale umano e innovazione

Torna anche quest’anno, per l’edizione n.12 il Salone del Risparmio, l’evento di riferimento per gli operatori del settore del risparmio gestito a cura di Assogestioni che si svolgerà dal 10 al 12 maggio 2022 sia in presenza al MiCo di Milano che online su FR|Vision.

La collaborazione di eos comunica con Assogestioni è ormai decennale, e negli anni abbiamo curato la comunicazione dell’evento sui media attraverso l’attività di ufficio stampa, sui social network, o attraverso una serie di contenuti divulgati sul sito dell’evento e tramite newsletter.

Quest’anno il titolo della manifestazione è ‘Umano, responsabile, digitale. Lo sviluppo economico e sociale del prossimo decennio” e mette al centro dei lavori della tre giorni i temi più caldi per l’industria del risparmio gestito calati nel periodo storico che stiamo vivendo: dalla transizione sostenibile alla rivoluzione digitale fino allo sviluppo imprescindibile del capitale umano.

Futuro, innovazione, persone e fiducia: attorno a questi temi si concentrerà il programma del Salone che quest’anno sarà aperto da Rachel Botsman, lecturer di Harvard, definita da Monocle una dei 20 speaker più influenti a livello globale, che ispirerà il pubblico a pensare in modo diverso e a modificare il proprio punto di vista sulla fiducia e sul ruolo che essa ricopre all’interno delle nostre vite.

A meno di 2 mesi sono oltre 135 i marchi che hanno confermato la loro presenza a quella che si preannuncia un’edizione speciale ricca di temi, conferenze, approfondimenti, momenti di formazione certificata sui temi caldi del settore e di attualità, in un momento cruciale per il panorama economico e politico a livello mondiale.

L’ultima edizione del Salone, che ha avuto luogo a settembre 2021, ha potuto contare sulla presenza di oltre 160 marchi, la partecipazione di 11.000 visitatori unici che hanno generato oltre 17.000 visite in tre giorni. La formula ibrida ha contribuito ad incrementare la partecipazione dall’estero (salita dal 3 al 7%) e il numero medio di conferenze seguite da ogni partecipante passato da 2 a 4. Le 110 conferenze in programma hanno coinvolto più di 400 relatori e sono state trasmesse in diretta streaming per un totale di oltre 250 ore permettendo di offrire più di 50 ore di formazione professionale.

Le prime due giornate saranno aperte esclusivamente agli operatori del settore, la terza giornata è rivolta anche al pubblico.

Da oggi su www.salonedelrisparmio.com è possibile iscriversi e consultare il pre-programma composto da oltre 110 conferenze.

Read More

Rumors d’Ambiente: torna il podcast di Repower, per la II stagione si guarda la  futuro

Rumors d’Ambiente: torna il podcast di Repower, per la II stagione si guarda al futuro

Dopo il focus sui grandi pionieri del passato e innovatori del presente, ritorna per una nuova stagione il podcast di Repower Italia,  ‘Rumors d’Ambiente’ e guarda al futuro, raccontando come la sostenibilità cambierà (in meglio) le nostre vite e il pianeta. Dal mare alle città, dallo spazio alle montagne fino a ghiacciai, realtà virtuale, casa e mobilità: il podcast, cui partecipiamo nell’ideazione, progettazione, realizzazione contenuti e comunicazione, affronterà ogni macro tema attraverso l’analisi dei principali scenari, naturali e non, in cui l’uomo vive, che possono essere studiati, tutelati e protetti.

Format vincente non si cambia: anche quest’anno ogni tema viene affrontato sia attraverso breve pillole narrative, dedicate alle ultime innovazioni e le sfide future nei diversi ambiti attraverso storie, dati e numeri; sia alle interviste, condotte da Gabriella Greison, fisica, scrittrice e divulgatrice scientifica, definita dal Corriere della Sera “la rockstar della fisica”. “Ogni giorno ciascuno di noi partecipa ad un suo personalissimo viaggio nella sostenibilità – spiega la Greison – L’idea di farlo insieme, con altre persone, condividendo idee, progetti e storie ci permette di ampliare gli orizzonti. Osservare il presente, immaginando il futuro; vivere rispettando l’ambiente e chi lo abita, cercando di aprire porte che danno verso nuove prospettive e facendoci indicare la strada da chi ha uno sguardo attento nei confronti della natura e del mondo che ci circonda: è questo quello che ci permette di stare bene e fare un grande passo avanti”.

Repower Italia crede molto nel progetto e nel valore della divulgazione di qualità su un tema trasversale come quello della sostenibilità, come spiega l’AD Fabio Bocchiola: ‘Il nuovo ciclo vuole passare da una narrazione più storica ad una più futurista, e per farlo abbiamo scelto una delle protagoniste di questa rivoluzione, Gabriella Greison, che con il suo metodo ci ha aiutato a trovare la rotta verso il futuro della sostenibilità.”

Il primo tema affrontato è quello della città: con le testimonianze di Ezio Manzini, professore al Politecnico di Milano e Ivana Pais, professoressa di Sociologia economica alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore si racconta il modello teorizzato della ‘città dei 15 minuti’, dove tutto ciò che serve per vivere si trova, appunto, a massimo 15 minuti da casa, e quello delle sharing cities, le città della condivisione, un esempio di progettazione urbana e di politiche che permette ai cittadini di condividere risorse in modo equo e sostenibile. Con Sabina Airoldi, biologa e ricercatrice, capo missione di «Tethys» nel Santuario Pelagos e il giornalista RCS esperto di clima e ghiacciai Sandro Orlando, autore di “Groenlandia. Viaggio intorno all’isola che scompare”, si racconta, invece, dello stato di salute dei nostri mari e le sfide per proteggerli. Si prosegue, ogni settimana con un focus verticale: ogni due settimane è disponibile una newsletter di approfondimento, curata sempre da noi di eos comunica, dedicata al progetto, cui è possibile iscriversi cliccando qui.

Rumors d’Ambiente è disponibile sul sito dedicato e gratuitamente sulle principali piattaforme di podcast: Apple, Spotify, Google, Spreaker, Audible, Deezer, iHeart, Castbox, Podcastaddict, Podchaser.

Read More

Parità di genere: come se ne parla a scuola? Lo indaga Pearson col progetto #GenerazioneParità

Parità di genere: come se ne parla a scuola? Lo indaga Pearson col progetto #GenerazioneParità

Come viene trattata la parità di genere a scuola? Dove si informano ragazze e ragazzi di oggi sul tema? Come i diversi contesti che i giovani vivono contribuiscono a influenzarli? Fotografa la situazione il progetto #GenerazioneParità di Pearson Italia, casa editrice leader nel settore educational, per la quale curiamo ciclicamente attività di ufficio stampa, attraverso una ricerca condotta con la collaborazione di oltre 3.500 docenti.

L’indagine, come anticipato dall’anteprima su La Stampa, sottolinea numerose evidenze positive: il 57,61% dei docenti affronta il tema inserendo la parità di genere nella trattazione delle materie; il 30,81% ne discute con gli alunni in momenti specifici; il 32,13% ricorre a metodologie didattiche efficaci per l’inclusione di genere.

Un altro aspetto fa luce sulle modalità con cui gli studenti si informano sulla parità di genere: scuola (per il 71,47% degli intervistati), social network (65,24%) e famiglia (44,94%) sono i “luoghi” privilegiati dove i giovani si costruiscono una propria opinione e acquisiscono consapevolezza.

L’indagine si sofferma anche sull’interazione tra gli studenti, da cui emerge che tanto i ragazzi quanto le ragazze non si sentono inferiori gli uni alle altre. Interessante anche il rapporto tra studenti e linguaggio: il 56,02% dei docenti pensa che i giovani utilizzino un linguaggio appropriato rispetto al concetto di parità di genere, mentre il restante 43,98% no.

Al tema della parità di genere e al suo rapporto con la scuola, Pearson dedica altre due attività:

  • Il libro “#GenerazioneParità: educare alla parità e alle differenze di genere” pensato per tutti gli insegnanti cui offre spunti, riflessioni, contenuti e attività̀ didattiche da svolgere in classe arricchiti da interviste a esperti di diversi ambiti: dallo psicologo Matteo Lancini, al linguista e filologo Luca Serianni, dall’astrofisica Marica Branchesi, alla campionessa paraolimpica Arjola Trimi.
  • Il convegno: «Libere (di essere): per bambine, ragazze e donne protagoniste di domani» in programma giovedì 17 febbraio, è organizzato in tavole rotonde e relazioni che approfondiranno il tema della parità di genere secondo il punto di vista dei numerosi ospiti che vi parteciperanno. Tra gli ospiti: la sociologa Barbara Poggio e l’economista Marina Della Giusta, la sociolinguista Vera Gheno e la fisica Simona Cerrato.

Il programma completo è disponibile a questo link a cui è anche possibile iscriversi per partecipare al convegno.

Per tutte le iniziative del progetto #GenerazioneParità -> pearson.it/paritadigenere

Read More

Tutti pazzi per i Podcast: 5 notizie da sapere sullo strumento più in espansione degli ultimi anni

Tutti pazzi per i Podcast: 5 notizie da sapere sullo strumento più in espansione degli ultimi anni

+ 500 milioni: è questa la cifra mastodontica di ascoltatori di podcast che secondo emarketer  si raggiungerà entro il 2025. E l’Italia? Il nostro è tra i Paesi che hanno registrato la crescita più forte, sia nell’offerta che nell’ascolto, arrivando a 11 milioni di utenti mensili. Numeri che trovano riscontro anche nella ricerca condotta da Nielsen per Audible secondo cui il consumo di podcast in Italia è cresciuto tantissimo registrando un +4% (per un totale di 14,5 milioni di ascoltatori) rispetto al 2020.

Ma a noi italiani come piace ascoltare i podcast? Sembra a casa, in totale relax come mostra la maggior parte degli intervistati. Noi di eos comunica – che i podcast li facciamo ma anche ascoltiamo – amiamo farlo in casa, impegnati in attività che non richiedono troppa concentrazione o sostanzialmente in movimento: in viaggio o nel tragitto casa/lavoro. Di podcast si parla sempre più spesso sui media, lo strumento è in grandissima espansione e fermento, sia come strumento di informazione che di storytelling aziendale.

Ecco la nostra personale selezione di 5 notizie sul tema delle ultime settimane:

  1. Spotify mette il turbo sulla pubblicità legata ai podcast e l’Italia si aggiunge con la Francia e Spagna, ai Paesi Europei in cui sarà possibile investire attraverso la soluzione ‘Streaming Ad Insertion’. Il mercato italiano è pronto, fanno sapere dall’azienda, agli investimenti per contenuti non musicali: si partirà con i contenuti originali ed esclusivi per la piattaforma. Due i super brand che faranno da apripista: Adidas e McDonald’s.
  2. ‘O la mia musica o i podcast di Joe Rogan’: è  l’aut aut di Neil Young a Spotify. ll cantante 76enne ha messo la piattaforma di fronte a una scelta: ‘o me o lui’. Il lui in questione è Joe Rogan, commentatore televisivo e comico statunitense autore del podcast ‘The Joe Rogan Experience’, colpevole di aver ospitato il controverso dottor Robert Malone, notoriamente no-vax, già bandito da Twitter per aver detto che i vaccini sarebbero pericolosi. Com’è andata a finire? A quanto pare Spotify avrebbe scelto lo showman, sia per difendere la libertà di espressione dei suoi podcaster, sia perché l’investimento per l’esclusiva dello show di Rogan gli sarebbe costata, lo scorso maggio, 100 milioni di $. A Young l’aut aut costerebbe non poco: parliamo di una perdita del  60% dei proventi da streaming.
  3. Si chiama One Podcast e riunisce centinaia di podcast prodotti dalle testate del Gruppo GEDI: dal 20 gennaio il progetto imponente è fruibile attraverso la nuova App dedicata che riunisce l’intera offerta audio del Gruppo: dalle firme di Repubblica, la Stampa, L’Espresso, L’HuffPost e tutte le altre testate, ai personaggi e conduttori di Radio Deejay, Radio Capital e m2o, fino alle serie originali di intrattenimento create dalla nuova factory, la cui Direzione Artistica è stata affidata a Linus.
  4. Anche il Gruppo Feltrinelli spinge sul mercato dei podcast. E’ di questi giorni la notizia: Effe Tv , la società editrice del canale televisivo laF abbandonerà a fine mese Sky per diventare una piattaforma multimediale di sviluppo, produzione e distribuzione di contenuti esclusivi e originali tra cui, anche, appunto, i podcast. L’etichetta dedicata è Feltrinelli Audiopodcast e sviluppa, produce e distribuisce solo format audio originali (serie narrative, format e audio-documentari) per piattaforme di distribuzione, tra cui Storytel, Audible, istituzioni e brand commerciali.

E chiudiamo questa carrellata con la news n.5 che ci riguarda più da vicino. 

 

Anno nuovo, stagione nuova: parliamo di ‘Rumors d’Ambiente’, il podcast originale di Repower sulla sostenibilità a 360 gradi che abbiamo lanciato lo scorso anno. Dopo il focus sui grandi pionieri del passato e innovatori del presente, quest’anno proviamo a immaginare il futuro e a raccontare come la sostenibilità cambierà (in meglio) le nostre vite e il pianeta: dalle città reali alla realtà virtuale, dagli oceani allo spazio.

A condurci in questo straordinario viaggio, dopo Maurizio Melis, Gabriella Greison: buon ascolto!

Read More

Da Milano al Metaverso: l’Arco della Pace il primo monumento al mondo ad entrare nell’universo virtuale dove tutti vogliono essere

Da Milano al Metaverso: l’Arco della Pace il primo monumento al mondo ad entrare nell’universo virtuale dove tutti vogliono essere

Cominciamo l’anno raccontandovi un primato della città di Milano, una notizia a cavallo tra arte e tecnologia, reale e virtuale, passato e futuro. Mentre il 2021 volgeva al termine pronto ad accogliere il nuovo anno, l’Arco della Pace, uno tra i simboli più riconoscibili della città, ha fatto il suo ingresso, primo monumento al mondo, nel METAVERSO.

*Didascalia per i neofiti: il termine Metaverso, in inglese metaverse, si fa risalire a Snow Cash, libro di fantascienza cyperpunk di Neal Stephenson del 1992 dove per la prima volta si parla di una realtà virtuale condivisa tramite internet dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. Ecco cos’è il mondo nel quale tutti, dai brand del lusso ai videogiochi, vogliono oggi proiettarsi: un universo parallelo dove vivere un’esperienza di gioco, di acquisto o di conoscenza, alternativa e totalmente immersiva.

Ma torniamo a Milano: a cavallo del capodanno, dicevamo, precisamente dal 30 dicembre al primo gennaio, l’Arco della Pace è stato rivestito con un’innovativa data sculpture. Di cosa parliamo? Di un flusso di immagini imponente prodotto con un sistema di intelligenza artificiale e dal titolo intitolata “AI Dataportal_Arch of Light” creata con l’obiettivo di raccontare per immagini l’immenso patrimonio culturale del nostro Paese: più di 20.000 opere d’arte di oltre 320 artisti, dall’arte bizantina all’arte contemporanea, accanto ai dati annuali della mappa del firmamento italiano raccolti dalla Nasa e tutto il nostro patrimonio letterario digitalizzato appartenente a un arco temporale di oltre 1700 anni.

L’opera porta la firma del collettivo internazionale Ouchh ed è stata realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Abap di Milano, con il patrocinio del Comune di Milano e curata da Reasoned Art, società benefit italiana dedicata alla cryptoarte che certifica appunto la compravendita di opere d’arte digitale tramite Nft e blockchain.

E a questo punto aggiungiamo l’ultimo interessante tassello di questa operazione: l’opera sarà trasformata in NTF, i Non Fungible Token, dei certificati di autenticità digitali unici basati sulla Blockchain – e come tale, potrà essere venduta: il ricavato fanno sapere sarà utilizzato per creare uno spazio educativo di riflessione, confronto e sperimentazione sui temi dell’arte digitale, della scienza e della tecnologia,  in linea con progetti europei esistenti quali S+T+ARTS e New European Bauhaus. Il progetto è infatti pensato a beneficio di giovani artisti, curatori e appassionati d’arte a cui verranno destinate borse di studio che copriranno l’intero costo di un percorso formativo che coinvolgerà i migliori professionisti del settore e che sarà incentrato sulla preparazione degli studenti alle necessità lavorative all’interno del mondo dell’arte nel prossimo futuro.

Read More

Milano, il Natale e la tradizione: il panettone artigianale vs industriale

Milano, il Natale e la tradizione: il panettone artigianale vs industriale. Battaglia di sapori e di prezzo

Parliamo di Milano, il Natale e la tradizione: in altre parole del panetùn.

Quando si tratta di scegliere il dolce tipico delle feste lo spartiacque è sempre molto netto: artiginale vs industriale. Ma oltre all’innegabile differenza di sapore e ingredienti c’è una caratteristica che li differenzia: il prezzo. La startup Maiora Solutions per la quale curiamo l’ufficio stampa è specializzata nello sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale e analisi avanzata dei dati e, in occasione delle imminenti festività natalizie, ha indagato quanto costano i panettoni a Milano, attraverso lo strumento di intelligenza aumentata dedicato al mondo della ristorazione ARGO (Advanced Restaurant Growth Optimizer), stilando una classifica dei costi dei panettoni a Milano, sia di pasticceria artigianale che di quelli industriali.

Dalla ricerca emerge che il costo medio per un chilo di panettone classico artigianale è di circa 37 euro contro i 5,5 euro di quelli industriali. Nell’analisi, con dati raccolti nel novembre 2021, sono stati considerati i prezzi al kg dei panettoni classici prodotti da 15 tra le pasticcerie più note della città: secondo l’analisi i prezzi vanno dai circa 30 euro al kilo del Panettone Vergani ai 42 del panettone della famosa pasticceria meneghina Sant’Ambroeus. Di seguito il dettaglio dei prezzi:

Per quanto riguarda i prezzi dei panettoni industriali, che si trovano in tutti i supermercati, il prezzo medio scende sensibilmente, attestandosi sui 5,5 euro.

Nell’analisi sono stati considerati la media dei prezzi al kg dei 10 panettoni di produzione industriale più acquistati nei supermercati della città. Di seguito il dettaglio dei costi:

‘Il divario tra i prodotti di pasticceria e quelli industriali è davvero importante – commentano i fondatori di Maiora Solutins, Andrea Torassa ed Emilio Zunino   ma è interessante notare come, nonostante il grande divario di costo, il panettone di pasticceria sia ancora acquistato da tante famiglie milanesi, e che comunque, grazie ai costi contenuti di quelli industriali, a tutti sia permesso di poter mangiare un buon panettone per Natale.”

Come dice Luca Caglio sul Corriere nell’articolo dedicato alla classifica di Maiora: “Qualcuno pesca nel mucchio del supermercato perché tanto «l’è istess», è lo stesso, mentre i palati più esigenti scelgono la via della bottega specializzata dove «l’è pusè bun», è più buono, e dove l’estro dei professionisti arriva a sfornare nuove ricette con canditi e carati: il panettone ricoperto di foglie d’oro e ripieno di cioccolato, per esempio. Gusti. E costi. Perché si sceglie con una mano sul cuore e, con l’altra, nella tasca.”

Read More

Premio 2-0-3-1: Jojob vince il Premio Speciale Repower per l’Innovazione 2021

Premio 2-0-3-1: Jojob vince il Premio Speciale Repower per l’Innovazione 2021

La start up che certifica il risparmio ambientale degli utenti di carpooling si aggiudica il premio speciale Repower per l’Innovazione, nell’ambito dell’undicesima edizione del prestigioso Premio 2-0-3-1.

Jojob Real Time Carpooling è un servizio innovativo di carpooling per gli spostamenti pendolari lanciato nel 2015: pensata per chi fa commuting, consente ad ogni utente, dopo essersi registrato, di pianificare i propri tragitti, individuare autisti e/o passeggeri con i quali condividere i viaggi, prenotare passaggi in carpooling e contribuire automaticamente ai costi di viaggio. Attraverso l’applicazione mobile viene certificato il risparmio ambientale, espresso in termini di emissioni di CO2 evitate, dopo ogni tragitto percorso in carpooling: ogni utente può quindi quantificare il proprio contributo all’ambiente e beneficiare di riconoscimenti e premi ad esso collegati.

Jojob è stata scelta tra le sei start up finaliste presentate al Museo ADI Design, da una giuria selezionata composta da giornalisti, innovatori e imprenditori, “per la capacità di rispondere ad un crescente bisogno condiviso dagli utenti e dalle aziende e per aver saputo adattarsi in maniera proattiva al mutato scenario di mercato”’.

Il Premio Speciale Repower per l’Innovazione che noi di eos comunica abbiamo negli anni contribuito a comunicare sui media, sui social e raccontandolo attraverso il blog HomoMobilis by Repower, ha visto negli anni vincere Userbot, startup che utilizza l’Intelligenza Artificiale per il customer care, RiceHouse, il progetto di Biella di Tiziana Monterisi che riutilizza gli scarti del riso per il riutilizzo nell’edilizia e Remodule, progetto che recupera le celle delle batterie delle auto ibride ed elettriche per riutilizzarle in altre applicazioni.

Read More

Yoga contro lo stress da lavoro: tutti i benefici di una pratica costante!

Yoga contro lo stress da lavoro: tutti i benefici di una pratica costante!

Lo yoga in pausa pranzo o dopo il lavoro? È meglio della palestra, e persino dell’aperitivo, per combattere lo stress. Tra gli yogi di tutto il mondo è risaputo che la pratica costante comporti enormi vantaggi fisici e mentali. Ma a sostenerlo è anche la scienza.

Uno studio della Boston University ha rivelato che, prendendo lezioni di yoga due volte a settimana, sia possibile alleviare i sintomi dell’ansia e della pressione sul luogo di lavoro. Come? Grazie alla combinazione delle diverse posizioni yogiche e della respirazione profonda. In questo modo si riduce la produzione di cortisolo e di adrenalina, per dare inizio a uno stato di rilassamento profondo.

Lo yoga infatti non nasce come disciplina sportiva: è un metodo di crescita spirituale nato in India oltre cinquemila anni fa. Le prime testimonianze scritte di questa nobilissima disciplina si trovano negli Yoga Sutra del Maestro Patanjali, un filosofo vissuto nel II secolo a. C.

Ma qual è quindi il vero obiettivo dello yoga? Calmare la mente, rilassare l’anima, provare l’esperienza del silenzio interiore entrando in contatto diretto con una realtà non condizionata dall’esperienza.

Solo dopo aver condotto la mente a uno stato di intensa concentrazione attraverso il respiro, entra in gioco il fattore fisico. Già, perché fra gli yoga benefits ci sono anche la flessibilità, il tono muscolare di addominali e glutei e una migliore ossigenazione dei tessuti.

A questo proposito esistono moltissimi stili di yoga, più o meno complessi per adattarsi all’età e alla resistenza di ognuno: dall’Hatha Yoga (il più famoso), al Vinyasa Yoga (il più dinamico), all’Ashtanga Yoga (il più intenso), fino al Bikram Yoga, che si pratica in una stanza riscaldata fino a 40° per eliminare le tossine.

Anche all’interno di eos comunica lo yoga è una disciplina particolarmente sentita: a praticarla tra una riunione e l’altra sono Paola, appassionata di Bikram Yoga, Michela, che da poco si è avvicinata all’Hatha e al Forrest Yoga, e infine Francesca, che pratica il Vinyasa Yoga.

Read More

Ufficio stampa e social media marketing possono lavorare insieme?

Ufficio stampa e social media marketing possono lavorare insieme?

Molte aziende, spesso, si trovano di fronte a questo interrogativo: quando si tratta di investire in comunicazione, meglio puntare sull’ufficio stampa o sulle attività di social media marketing?

La risposta che sentiamo di dare è: su entrambi. E le ragioni sono molteplici. Un esempio? Adesso le cosiddette “pubbliche relazioni” vanno cercate, costruite e mantenute anche con blogger e influencer. Personalità particolarmente interessanti e competenti nella loro sfera d’azione, e che interagiscono tramite i social network.

L’era dei maxi-uffici stampa è finita. Un tempo, questi erano gli unici in grado di “parlare” con le maggiori testate giornalistiche o con le grandi emittenti televisive. Ora la realtà è ben diversa ed è costellata da piccole e grandi comunità – pagine web, blog, account social – in cui gravita buona parte della clientela a cui mirano le aziende.

La presenza pervasiva, per certi versi invasiva, dei social network nel mondo della comunicazione ha indotto molti a pensare: l’ufficio stampa non serve più.

Ma chi come noi ha a che fare con queste dinamiche quotidianamente sa che è un errore. L’ufficio stampa parla attraverso i giornali. I social network parlano attraverso le persone. Non sono due realtà concorrenti ma alleate.

Ecco perché la scelta migliore per le aziende consiste in una strategia rivolta alla stampa (generalista o di settore) e parallelamente ai social network, con metodi, tempistiche e contenuti differenziati.

Una volta appurato che l’addetto stampa e il social media manager non sono in competizione, la sfida è coordinarne le azioni. La soluzione migliore? Affidarsi a un’agenzia di comunicazione come eos comunica, dove è più facile intraprendere strategie condivise. E soprattutto, dove addetto stampa e social media manager si trovano (spesso) nella stessa stanza!

Read More

In ufficio…come a casa: eos comunica e lo smart working

In ufficio…come a casa: eos comunica e lo smart working

Trascorrere ore nel traffico o tra una metropolitana e l’altra, rinchiudersi in ufficio dalle 9.00 alle 18.00, non alzare mai gli occhi dal computer se non in pausa pranzo: questi modelli comportamentali sono all’avanguardia tanto quanto una locomotiva a vapore o un telegrafo. Sì, perché da tempo ormai il lavoro flessibile (o smart working) rappresenta non sono una “buona pratica” per le aziende, ma una condizione necessaria per la competitività.

I dati dell’ultimo Global Workspace Survey di IWG (International Workplace Group) non lasciano spazio a interpretazioni. Il mondo del lavoro sta cambiando in funzione del benessere psicofisico della persona.

Gli effetti negativi dello stress sono ormai noti. Il 95% dei responsabili delle risorse umane intervistati da IWG pensa che la creazione di un ambiente opprimente o carico di tensioni abbia degli effetti disastrosi sulle prestazioni dei dipendenti.

La parola d’ordine è dunque flessibilità. In Europa le politiche di smart working sono sempre più diffuse: nell’80% delle aziende in Germania, poi in Olanda (75%), nel Regno Unito (68%), in Spagna (61%) e in Francia (60%).

Le ragioni di questa tendenza sono molto chiare: i dipendenti che possono lavorare con maggiore autonomia sono più soddisfatti, più produttivi e più leali nei confronti dell’azienda.

Eos comunica è al passo con i tempi? Assolutamente sì. Da quasi un anno abbiamo adottato un modello di lavoro flessibile per tutti i dipendenti (secondo lo studio di IWG, in Italia le aziende che lo fanno sono “solo” il 59% del totale).

Ma la flessibilità significa anche luoghi di lavoro sempre più aderenti alle esigenze dei professionisti: dal 2017 gli uffici di eos comunica si trovano all’interno di Spaces, una business community di design nel centro di Milano. Abbiamo anche una terrazza sullo skyline di Porta Nuova!

Read More