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‘Un mondo possibile’: a Padova docenti a confronto sullo sviluppo sostenibile

‘Un mondo possibile’: a Padova docenti a confronto sullo sviluppo sostenibile.

 

Si terrà domani a Padova il convegno ‘Un mondo possibile’, un confronto sullo sviluppo sostenibile della società contemporanea. L’evento è organizzato da Sanoma Italia, gruppo finlandese leader in Europa nel settore education, che ha di recente acquisito la divisione scolastica di Peason Italia.

Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

NON C’È PIÙ TEMPO PER IMMAGINARE UN FUTURO SOSTENIBILE.

Le grandi questioni ambientali, sociali ed economiche, richieste anche dagli obiettivi dell’Agenda 2030, esigono risposte immediate.

L’appuntamento dedicato ai docenti ma  aperto anche alla cittadinanza, si terrà dalle 14.30 all’Istituto di Istruzione Superiore “Pietro Scalcerle” di Padova. Al centro dell’incontro momenti di approfondimento e riflessione su temi di primaria importanza. Quali? La tutela delle biodiversità, dell’acqua, degli oceani, la produzione di energia pulita, la ricerca d’avanguardia in campo medico, il rapporto tra uomo e macchine, il cibo.

ESPERTI DI FAMA INTERNAZIONALE A CONFRONTO.

Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, racconterà il ruolo delle specie vegetali sul pianeta da una prospettiva molto innovativa.

Giulia Prato, responsabile del programma mare del WWF, accenderà i riflettori sugli ecosistemi marini. Parlerà dell’economia del mare e dll’impatto del cambiamento climatico su mari e oceani.

A seguire, la tavola rotonda ‘Cartoline dal futuro: salute, energia, tecnologia’, a cui parteciperanno Piero Martin, chief physicist del programma di fusione nucleare italiano DDT, Francesca Pasinelli, direttore generale della Fondazione Telethone Bruno Siciliano, coordinatore del PRISMA Lab all’Università di Napoli Federico II e tra i massimi esperti di robotica in Italia.

Nella tavola rotonda si parlerà di temi come la salute globale, la questione energetica, lo sviluppo tecnologico e l’intelligenza artificiale. 

In collegamento streaming da Boston chiuderà i lavori Giulia Menichetti, docente e ricercatrice della Harvard Medical School e Northeastern University e responsabile progetto Foodoma.  Menichetti si occupa di sistemi complessi applicati al cibo e nell’intervento ‘Mappando la materia oscura del cibo: il progetto Foodoma’, parlerà del suo progettoper la mappatura genetica dei cibi. Foodoma studia l’impatto della lavorazione degli alimenti sul DNA umano, un approccio del tutto innovativo, destinato a incidere sia sulle modalità di produzione sia su quelle di consumo del cibo.

Di seguito l’articolo a tutta pagina uscito ieri sul Mattino di Padova a cura di noi di eos comunica che del convegno abbiamo seguito l’ufficio stampa. 

 

 

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Qatar 2022: un mond(iale) di contraddizioni. 

Qatar 2022: un mond(iale) di contraddizioni.

E alla fine è arrivato Qatar 2022: ovvero un mond(iale) di contraddizioni.

Si sono aperti ieri già con due primati. Sono i primi mondiali di un Paese arabo e i primi giocati in autunno nell’emisfero boreale, a causa delle temperature estive troppo alte.

QATAR 2022: I NUMERI 

Dureranno fino al 18 dicembre con 32 nazionali che si sfideranno in oltre 60 partite. Dove?

Sono 8 i modernissimi stadi che ospiteranno i tifosi di tutto il mondo, 7 dei quali sono costruiti appositamente negli ultimi 3 anni. L’unico stadio già esistente è stato, per l’occasione, completamente ristrutturato. Si tratta di progetti costosi e all’avanguardia (li ha descritti bene ilPost qui). Tanti gli aspetti controversi che hanno accompagnato la costruzione di queste strutture mastodontiche. Dal punto di vista etico, sociale, ambientale oltre che economico.

Come sono stati raccontate queste contraddizioni di Qatar 2022 sulla stampa italiana e internazionale?

QATAR 2022: LE CONTRADDIZIONI

La scelta della Federazione Internazionale (la FIFA) di far disputare il torneo in un Paese così debole sul tema del rispetto dei diritti umani doveva far capire che tutto sarebbe stato in salita.

Parliamo dei diritti della comunità  LGBTQ+. «L’omosessualità è contro la legge ed è una malattia mentale», ha detto Khalid Salman, ambasciatore dei Mondiali in Qatar a un’emittente tv tedesca (ne ha parlato il quotidiano Domani qui). Non solo, nei giorni che hanno preceduto l’inizio del Mondiale, sempre la FIFA ha deciso di vietare alla Danimarca, tra le nazioni che più si sono esposte per la difesa dei diritti, di indossare divise da allenamento con lo slogan «Human rights for all» durante la permanenza in Qatar 2022.

Le critiche sono proseguite con i dubbi sulle condizioni degli operai stranieri impiegati nei cantieri. Le oltre 6.500 morti avvenute durante i lavori di preparazione ne sono una tragica testimonianza, come ha svelato un’inchiesta del The Guardian.

QATAR 2022: LE PROBLEMATICHE AMBIENTALI 

In eos comunica siamo molto attenti alla sostenibilità e alle sue infinite declinazioni. Ecco, Qatar 2022, non sarà ricordato (neanche) per la sua attenzione al rispetto dell’ambiente.

Secondo la Fifa, i Mondiali genereranno oltre 3,6 milioni di tonnellate di CO2, considerando le emissioni degli stadi, dei viaggi e degli alloggi. Un calcolo errato per l’associazione Carbon Market Watch, perché considera solo le emissioni prodotte durante il torneo e non nel restante ciclo di vita degli stadi, che potrebbero trasformarsi in cattedrali nel deserto, come peraltro già successo in Brasile.

Ancora un’indagine del TheGuardian ha calcolato che il Qatar – Paese in cui l’acqua dolce è particolarmente scarsa – dovrà procurarsi almeno 10.000 litri di acqua al giorno per ciascuno degli 8 stadi. Un problema che l’emirato proverà a risolvere desalinizzando l’acqua del Golfo Persico, processo che comporta un alto consumo energetico e pesanti conseguenze in termini di inquinamento, come raccontato da WonderWhy.

Lo spreco energetico è stato evidenziato anche da SPORTbible, una delle più grandi community di appassionati di sport al mondo, che ha fatto notare come ogni posto a sedere negli 8 stadi sarà servito da un sistema di aria condizionata. Sistema del tutto superfluo in un Paese che a novembre e dicembre ha temperature comprese tra i 19° e 29°, molto più fresche di qualunque Mondiale giocato in estate.

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Green claims o greenwashing? Da Quantis 5 regole d‘oro

Green claims o greenwashing? Da Quantis 5 regole d‘oro

 

Conoscete la differenza tra le parole green claims e green washing?

I “green claims”  sono le dichiarazioni di prodotti e servizi “virtuosi” in ottica di sostenibilità, il greenwashing è quello che, invece, viene considerato l’ecologismo di facciata di aziende o istituzioni  per costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale.

Eco-friendly, sostenibili, green: quante volte leggiamo o ascoltiamo queste parole nella nostra quotidianità?  Il loro utilizzo è esponenzialmente aumentato, soprattutto nelle pubblicità e il tema è più che mai attuale sia per le aziende che per i consumatori .

Le prime devono sviluppare green claims efficaci, che rispecchino la reale sostenibilità dei prodotti. I secondi devono poter e saper distinguere messaggi virtuosi da pratiche di greenwashing.

GREEN CLAIMS: DA QUANTIS 5 REGOLE D’ORO

Quantis, società leader per la consulenza ambientale, che seguiamo nelle attività di ufficio stampa,  ha sviluppato cinque “regole d’oro” fortemente ancorate al principio della quantificazione.

Un buon green claim deve essere specifico; misurabile; pertinente; comprensibile; accessibile.

Ma vediamo queste 5 regole più nel dettaglio:

  • SPECIFICITA

Chiarezza, veridicità, completezza sono elementi chiave per aiutare i consumatori a compiere scelte informate. Parole vaghe come “green”, “sostenibile” o “eco-friendly”, dovrebbero essere evitate, perché imprecise, difficile da dimostrare e, nella peggiore delle ipotesi,  non vere. Cosa fare dunque? Prima di tutto, indicare l’ambito dello studio e il prodotto valutato, così come i mercati e l’indicatore usato. Comunicare l’impatto delle attività su aspetti ambientali specifici, come consumo di acqua o di suolo, ecosistemi, biodiversità, è una strategia migliore rispetto all’uso di termini generici.

  • MISURABILITA

Le dichiarazioni sull’impatto ambientale del prodotto devono essere misurabili, basate su uno studio di valutazione del ciclo di vita del prodotto (LCA), completato in conformità con metodologie riconosciute e standard internazionali come PEF e ISO. Importante è anche comunicare i parametri e gli indicatori degli studi realizzati, e gli specifici prodotti valutati.

  • PERTINENZA

I buoni green claim devono evitare informazioni fuorvianti, come evidenziare l’assenza di un ingrediente che non è mai stato presente, una caratteristica che un prodotto ha sempre avuto, o un vantaggio ambientale richiesto dalla legge. Le affermazioni non devono esaltare un aspetto in cui il prodotto sta funzionando bene (o è migliorato) al contempo nascondendo altri aspetti in cui il prodotto sta performando male dal punto di vista ambientale.

  • COMPRENSIBILITA’

Il linguaggio utilizzato dovrebbe essere di facile comprensione per i consumatori: alt, quindi, a un gergo tecnico e complicato. I claim devono usare termini oggettivi e neutri, evitando immagini o colori ingannevoli o fuorvianti.

  • ACCESSIBILITA’

Le informazioni sull’impatto ambientale dei prodotti devono essere facilmente accessibili, chiare e affidabili, per consentire ai consumatori di prendere decisioni informate. Le prove a sostegno delle affermazioni dovrebbero essere pubblicamente disponibili, accessibili e gratuite.

 

 

IL COMMENTO DELL’ESPERTO

“I green claim dovrebbero garantire la protezione dei consumatori da informazioni ingannevoli, greenwashing e concorrenza sleale e aiutarli a compiere scelte favorevoli per l’ambiente” commenta Simone Pedrazzini, Direttore Italia di Quantis. “Per i marchi affermazioni fuorvianti o errate possono avere gravi conseguenze, offuscarne la reputazione, implicare azioni legali, portare a perdere la fiducia dei consumatori e mettere a rischio le relazioni con gli investitori. Solo con informazioni corrette le aziende possono supportare i consumatori nelle loro scelte di acquisto e indirizzare un cambiamento virtuoso nelle abitudini di consumo”.

Maggiori dettagli e approfondimenti sui “cinque principi” di Quantis a questo link.

 

 

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Immobiliare e infrastrutture: l’Italia nel mirino del fondo Patrizia

Immobiliare e infrastrutture: l’Italia nel mirino del fondo Patrizia

Il fondo pan-europeo Patrizia – 56 miliardi di masse gestite – mette l’Italia nel mirino per crescere nel settore immobiliare e delle infrastrutture, con l’obiettivo di raddoppiare gli investimenti in due anni.

Nel giro di poche settimane, infatti, il fondo ha messo a segno due operazioni strategiche. Noi di eos comunica abbiamo contribuito a raccontare sulla stampa italiana queste operazioni con approfondimenti e interviste  ai manager di Patrizia su il Sole 24 ore, MF, il Corriere delle Sera, La StampaMonitorimmobiliare, ilQI, Requadro e molti altri.

Ma vediamo nel dettaglio le due operazioni:

UN CAMPUS ALL’AVANGUARDIA PER TORINO

Con un investimento da 70 milioni di euro, Patrizia è entrata nel mercato italiano degli alloggi per studenti. Il progetto residenziale di 13.000 mq sorgerà a Torino, in Via Frejus, a solo a 1 km dal Politecnico.  Il campus, composto da 582 mini appartamenti, palestra, sale studio, lavanderia, spazio verde all’aperto e 142 posti auto sarà realizzato con elevati standard di sostenibilità, volti a migliorare la qualità dell’ambiente, l’efficienza energetica e a ridurre le emissioni di anidride carbonica.

Lo sviluppo del progetto, la cui conclusione è prevista per settembre 2023, sarà curato da Stonehill Holdings, società internazionale specializzata nello sviluppo di alloggi per studenti in Europa.

 

ILLUMINAZIONE INTELLIGENTE: IL FUTURO DELLE SMART CITY

L’Italia è uno dei maggiori consumatori di illuminazione pubblica in Europa grazie alla sua rete di lampioni contenenti lampade da 150 W: ammodernando i lampioni con la tecnologia LED, si può ottenere un risparmio energetico fino al 55%, oltre a rimuovere sostanze nocive come radiazioni ultraviolette. Ed è proprio nell’ottica di rafforzare il proprio posizionamento come abilitatore di città ed edifici intelligenti e comunità più sostenibili e connesse, Patrizia ha comunicato l’acquisizione di Ottima, una delle principali aziende italiane di illuminazione stradale intelligente.

L’operazione, che prevede un pagamento iniziale per l’acquisizione ed il finanziamento del piano di crescita della società, è il primo investimento in Europa per il fondo Smart City Infrastructure Fund di Patrizia, che diversifica così il proprio portafoglio di società partecipate e la sua presenza geografica.

 

GLI OBIETTIVI FUTURI

Da giugno di quest’anno Patrizia ha investito circa 190 milioni di euro in asset italiani di economia reale, portando il suo AUM in Italia a oltre 1,1 miliardi di euro.  L’obiettivo, come racconta  Laura Cavestri sul Sole 24 ore, non è solo il raddoppio della massa gestita ma anche investire, oltre a Milano e Torino, anche a Roma, Verona e Bologna e decarbonizzare, entro il 2040, l’intero portafoglio europeo.

 

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Fare shopping on line è davvero sostenibile?

Fare shopping on line è davvero sostenibile?

Fare shopping on line è davvero sostenibile? Se l’è chiesto Quantis, società leader per la consulenza ambientale e nostro cliente, che ha recentemente pubblicato la ricerca “Sostenibilità: aggiungi al carrello. E-commerce nel settore fashion in Italia: buone prassi di sostenibilità nel contesto omnicanale’.

L’indagine, come suggerisce il titolo, riguarda un settore specifico, quello del fashion, e analizza le emissioni di gas serra generate da un ordine di acquisto e-commerce di prodotti di abbigliamento, calzature o accessori moda, che preveda una spedizione di consegna al cliente. Paese di origine e destinazione della spedizione: l’Italia.

COSA È EMERSO:

  • Il packaging di consegna determina il 75% delle emissioni di gas serra
  • La logistica di spedizione e consegna contribuisce per il 15% delle emissioni
  • L’atto dell’acquisto, cioè la ricerca del prodotto su siti web e-commerce e il completamento dell’acquisto da parte del consumatore, genera invece il 7% delle emissioni

Ora, sappiamo tutti che fare shopping on line è un’attività che ci rilassa, ci gratifica, ci mette di buon umore o, a volte, ci può dare qualche piccola consolazione in una giornata no: ma cosa possiamo fare per ridurne gli impatti sull’ambiente?

ECCO IL DECALOGO DELINEATO DA QUANTIS:

  1. Investire in sistemi di packaging riutilizzabili
  2. Alleggerire il packaging
  3. Investire in sistemi di packaging con materiali 100% riciclati
  4. Privilegiare veicoli elettrici per spedizione e consegna last mile
  5. Alimentare i fulfillment center con energia rinnovabile
  6. Consegnare last mile con cargo bike
  7. Ottimizzare le dimensioni dei contenuti e degli elementi del sito web
  8. Incentivare modalità di consegna alternative più efficienti
  9. Ridurre il numero dei resi
  10. Promuovere la scelta di tempi di consegna più sostenibili

COSA POSSIAMO ASSOLUTAMENTE EVITARE?

Le spedizioni transfrontaliere per via aerea: in questo caso il 73% delle emissioni per ordine di acquisto riguardano proprio l’atto fisico della movimentazione della merce fino a casa nostra.

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Milano Beauty Week con Quantis

Milano Beauty Week: con Quantis per parlare di una cosmetica più sostenibile.

Ha debuttato questa settimana sul palcoscenico milanese con un fitto calendario di incontri, convegni e attività esperienziali, animando le vie, le piazze e gli spazi commerciali della città: parliamo della Milano beauty week, la settimana dedicata alla cultura della bellezza e del benessere, nata da un’idea di Cosmetica Italia in collaborazione con Cosmoprof ed Esxence che si chiuderà domenica 8 maggio.

Tra gli appuntamenti in calendario l’incontro dal titolo La Bellezza come progetto sostenibile’, organizzato dal nostro cliente Quantis, società leader nella consulenza ambientale, e dedicato all’attenzione verso la sostenibilità e le abitudini di acquisto dei consumatori e alle best practice dell’industria cosmetica, necessarie per garantire un futuro più sostenibile al settore.

Moderato dal Cosmetics Lead Italy di Quantis Alessandro Strada, l’incontro ha visto la partecipazione di Simone Pedrazzini, Direttore di Quantis Italia, Silvia Lazzaris Autrice di Will Media e Michele Superchi, VP Beautystreams.

I giovanissimi – ha spiegato Lazzaris, Will Media – sono in preda ad una sorta di eco-ansia,  scendono nelle piazze, vogliono cambiare le cose e chiedono alle aziende che si faccia di più. Hanno meno pazienza e più urgenza delle generazioni passate di voler impattare, meno e meglio sull’ambiente, attraverso le loro scelte di consumo”.

E le aziende? ‘La cosmetica ha un impatto devastante sull’ambiente: dal packaging allo sfruttamento di risorse e persone’, ha sottolineato Michele Superchi, VP Beautystreams. Come rimediare? Attraverso la ricerca del giusto equilibrio di 3P: Persone, Pianeta, Profitto e la scelta di progetti di rigenerazione sistemica. Dal covid in poi si è sempre più attenti alleticità dei prodotti, lattenzione si è spostata progressivamente dal tema fatto in’ a quello del fatto da, sottolineando limportanza del valore delle persone dietro i prodotti, così come del ripristino di una filiera sostenibile, basti pensare al boom recente delle certificazioni come quello delle B Corp’.

Analizzare, pianificare e trasformare: secondo Simone Pedrazzini, direttore di Quantis Italia, sono queste le tre fasi fondamentali per le aziende che vogliono  seguire un approccio, concreto e fattivo, alla sostenibilità.

Nel settore della cosmetica è sempre più importante fare sistema, chiude Pedrazzini. Un esempio recentissimo e concreto è  l’EcoBeautyScore Consortium, di cui Unilever è founder e Quantis partner tecnico.

Si tratta di uniniziativa di portata globale, tra le prime del genere, che coinvolge oggi quasi 40 aziende e associazioni di 4 continenti, con l’obiettivo di sviluppare una metodologia di valutazione dell’impatto ambientale comune e armonizzata, e un sistema di scoring per i prodotti cosmetici, a partire dall’assunto del ruolo centrale dei consumatori ed il loro potere di influenza sui Brand cosmetici.

È aperto a tutte le realtà del mondo Beauty e contribuirà a rispondere alla crescente richiesta del mercato di una maggiore trasparenza nella valutazione e nella comunicazione dell’impatto ambientale dei prodotti cosmetici, con riferimento a formula, packaging e fase duso.

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EARTH DAY: un giorno per celebrarla, tutti gli altri per rispettarla

EARTH DAY: un giorno per celebrarla, tutti gli altri per rispettarla.

Si festeggia oggi l’Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra: ecco cosa c’è da sapere sulla manifestazione per molti considerata il più grande evento ambientalista del pianeta.

  • L’Earth Day nasce come movimento universitario il 22 aprile 1970 grazie alla mobilitazione del senatore ambientalista Gaylord Nelson: quel giorno per la prima volta 20 milioni di cittadini manifestarono in tutti gli Stati Uniti per sollevare l’attenzione su temi, che ahinoi oggi, non abbiamo ancora risolto come l’inquinamento da combustibili fossili, la deforestazione, l’estinzione della fauna selvatica
  • Ad oggi si celebra in circa 192 Paesi del mondo per un totale di oltre 1 miliardo di persone coinvolte, in un fittissimo calendario di eventi consultabile qui
  • Il tema di questa edizione, la 52.ma, è #InvestInOurPlanet e vuole concentrarsi sull’accelerazione delle soluzioni per combattere il cambiamento climatico, e per attivare tutti – governi, cittadini e imprese – a fare la propria parte.

Cosa possiamo fare noi per contribuire a tutelare il pianeta che abbiamo la fortuna di abitare? In eos comunica siamo molto sensibili al tema della tutela ambientale e della sostenibilità, non solo perché la comunichiamo, ma anche perché cerchiamo nel quotidiano di praticarla, conoscerla e riconoscerla. Da dove partire? Informandoci! Siamo circondati da storie straordinarie e spunti di riflessione che possiamo fare ogni giorno. Sarebbe già tanto! Ecco 5 suggerimenti di approfondimento targati eos comunica:

 

Proprio negli anni in cui il senatore Nelson, con il supporto di Robert Kennedy, organizzava una serie di conferenze itineranti negli Stati Uniti sul tema della tutela ambientale, usciva il bestseller di Rachel CarsonPrimavera silenziosa”, considerato uno dei libri più importanti del XX secolo e l’atto di nascita dell’ambientalismo moderno. Alla storia di Carson pioniera dell’idea contemporanea di sostenibilità e straordinaria divulgatrice, abbiamo dedicato una puntata del podcast di Repower, Rumors d’ambiente: ascoltala qui

 

 

Sapete cos’è l’Antropocene? Parliamo dell’era geologica nella quale ci troviamo tutt’ora e nella quale l’uomo ha portato il pianeta, in modo del tutto scellerato, oltre i suoi limiti naturali. All’impatto dell’umanità sulla Terra è dedicato il documentario ‘Antropocene – L’epoca umana’, lo trovate su Rai Play, e conduce il pubblico in un viaggio terrificante ma diremmo necessario attraverso i peggiori disastri ambientali del mondo, tra i quali quello italianissimo della devastazione delle Alpi Apuane per l’estrazione intensiva del marmo.

Il cambiamento climatico è già realtà: dalla Louisiana che sta sprofondando nel Golfo del Messico, alle Maldive che rischiano di scomparire, fino a Venezia, il giornalista Fabio Deotto in “L’altro mondo” (Bompiani) ci porta in viaggio nei luoghi simbolo dell’emergenza climatica e nelle nostre distorsioni cognitive, che non ci fanno percepire ciò che sta succedendo.

 

 

 

 

Sapete cos’è la Science Based Target Initiative? E la differenza tra Climate Neutrality e Net Zero? Ecco le 10 parole cruciali per il futuro del mondo che tutti dovremmo conoscere secondo gli esperti di Quantis.

 

 

E’ possibile fare educazione e informazione su temi come sostenibilità e cambiamento climatico sui social network senza sfociare nella banalità? La risposta è sì: da Cristina Cotorobai, in arte @cotoncri, a @ruggerorollini, dall’esploratore Alex Bellini a Camilla Mendini (@carotilla) FLU PLUS, suite integrata di influencer marketing, ha censito e individuato i primi 10 green influencer italiani classificati. Scoprite qui la classifica.

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La mobilità del futuro? Sostenibile! Due report di Repower e come li abbiamo comunicati

La mobilità del futuro? Sostenibile! Due rapporti di Repower e come li abbiamo comunicati

Transizione (non solo) energetica, innovazione, interdipendenza: sono parole che stanno sempre più prendendo spazio nel dibattito pubblico, politico e mediatico. Si tratta di temi sui quali è sempre più urgente confrontarsi, e che nell’ambito della sostenibilità applicata alla mobilità, apre scenari in continua evoluzione.

Ne è convinta Repower che partendo da questo presupposto ha prodotto e pubblicato due indagini, la VI edizione del suo annuale White Paper dal titolo  “Mobilità sostenibile e i veicoli elettrici”, e “Italia in bici”, un report focalizzato principalmente sul cicloturismo realizzato in collaborazione con l’Università Iulm di Milano.

IL VI WHITE PAPER

Dall’analisi del PNRR e dei suoi risvolti in campo energetico, alle figure professionali nascenti legate alla nuova mobilità, dall’interdipendenza energetica – tema più che mai attuale, oggi, anche alla luce del conflitto ucraino – ai progetti legati al recupero e riutilizzo delle batterie o all’impatto del loro smaltimento, fino al tema delle smart cities e della mobilità elettrica applicata anche ai veicoli pesanti e di lavoro: l’obiettivo di questo White Paper è quello di fotografare il settore della mobilità sostenibile in Italia e nel mondo, approfondendone i principali trend, le prospettive future.

ITALIA IN BICI”

Un tassello di questo scenario riguarda, anche, il mondo delle biciclette,  elettriche e non, cui Repower ha dedicato un approfondimento verticale, con questo report realizzato in collaborazione con l’Università IULM. Partendo dal boom delle ebike, complice la pandemia, il report analizza i vantaggi – ambientali, fisici, economici e di sviluppo del territorio – del cicloturismo, focalizzandosi poi sulle ciclovie, le strade del futuro, non più appannaggio degli appassionati delle vacanze su due ruote, ma anche di chi ha trovato nella mobilità ciclabile un’alternativa sostenibile agli spostamenti urbani quotidiani.

Noi di eos comunica abbiamo affiancato Repower nella promozione di entrambi questi prodotti editoriali, attraverso la sinergia e interazione di più strumenti di comunicazione: dall’ufficio stampa (coordinando le uscite sulla stampa generalista e di settore) ai contenuti declinati sia nel calendario editoriale del blogHomoMobilis by Repower’ che sui social network, attraverso la suddivisione dell’importante mole di contenuti e informazioni sulle diverse piattaforme, da Facebook a Twitter a Instagram.

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‘Il viaggio’, il podcast di Quantis che porta la firma di eos comunica

Dal caffè alle sneakers: quanto sono sostenibili gli oggetti del nostro quotidiano? Risponde “Il viaggio”, il podcast di Quantis che porta la firma di eos comunica


Gustare un caffè può essere annoverato, per noi di eos comunica, tra i riti irrinunciabili di ogni mattina. Ma cosa succede nel tragitto che va dalla raccolta del chicco di caffè alla tazzina fumante che beviamo al bar? Dai luoghi di coltivazione alle modalità di produzione, dalla tostatura alla distribuzione, fino al consumo: quanto sono sostenibili queste fasi e come possiamo ridurne l’impatto ambientale? Prova a rispondere a queste domande Il viaggio’, il podcast sulla sostenibilità ambientale che noi di eos comunica abbiamo prodotto per Quantis, società leader nella consulenza ambientale.

 

6 puntate dedicate ai settori che Quantis presidia: food, fashion e beauty.

Dopo le prime due puntate dedicate al lungo viaggio del caffè, la terza e la quarta puntata, online il 6 e il 7 aprile, ci porteranno alla scoperta delle sneakers, non sempre simbolo di sostenibilità. Dalla produzione all’arrivo ai nostri piedi, passando per le fasi di progettazione di un prodotto sostenibile, il racconto accompagnerà gli ascoltatori verso una modalità di acquisto consapevole, raccontando quali siano i criteri per valutare se le scarpe che indossiamo sono più o meno impattanti sull’ambiente. Chiude il ciclo il packaging della crema idratante, con le due puntate in onda il 20 e 21 aprile dedicate alle fasi di produzione del vasetto fino alla cruciale fase di fine-vita, confrontando materiali diversi, in modo da aiutare l’ascoltatore nell’orientarsi verso l’acquisto di una crema idratante sostenibile a tutti i livelli.

Il Viaggio è il primo progetto divulgativo in formato podcast di Quantis, e risponde perfettamente “alla mission dell’azienda di accompagnare le società clienti nel percorso di sostenibilità” come spiega Simone Pedrazzini, direttore di Quantis Italia. “Abbiamo deciso di realizzare un racconto che spieghi in maniera comprensibile a tutti, pur mantenendo una forte scientificità, come si sviluppa il ciclo di vita di alcuni prodotti che utilizziamo quotidianamente, cosa si intende per Planetary Boundaries, o confini del pianeta entro i quali un business responsabile deve operare, quale possa essere il ruolo del consumatore, fornendo all’ascoltatore informazioni utili per compiere scelte sostenibili”.

Si tratta di un prodotto editoriale di cui siamo molto orgogliosi e che si aggiunge a quello realizzato per Repower Italia con Rumors d’Ambiente, nel racconto della sostenibilità attraverso uno strumento così interessante come quello dei podcast. Dopo l’ideazione del format e delle tematiche di maggiore interesse per l’azienda, il lavoro di eos comunica è stato quello di elaborare il piano editoriale di contenuti in sinergia con Quantis, che ci ha fornito i dati e le evidenze scientifiche necessarie per strutturare la narrazione dei 3 oggetti analizzati.

Emanuela Boem, Marketing&Communications Lead Quantis Italia riflette: “Si tratta del nostro primo progetto dedicato ad aziende e consumatori al tempo stesso. Se da un lato la sostenibilità è una priorità per un numero sempre crescente di individui – movimento che non possiamo che sostenere, al tempo stesso le aziende si stanno impegnando nei confronti dei loro clienti, ad esempio ingaggiandoli attraverso la comunicazione, a compiere scelte più sostenibili. Il primo passo verso una presa di decisione è la consapevolezza: questo è l’approccio con il quale da parte nostra abbiamo intrapreso Il Viaggio”.

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Rumors d’Ambiente: torna il podcast di Repower, per la II stagione si guarda la  futuro

Rumors d’Ambiente: torna il podcast di Repower, per la II stagione si guarda al futuro

Dopo il focus sui grandi pionieri del passato e innovatori del presente, ritorna per una nuova stagione il podcast di Repower Italia,  ‘Rumors d’Ambiente’ e guarda al futuro, raccontando come la sostenibilità cambierà (in meglio) le nostre vite e il pianeta. Dal mare alle città, dallo spazio alle montagne fino a ghiacciai, realtà virtuale, casa e mobilità: il podcast, cui partecipiamo nell’ideazione, progettazione, realizzazione contenuti e comunicazione, affronterà ogni macro tema attraverso l’analisi dei principali scenari, naturali e non, in cui l’uomo vive, che possono essere studiati, tutelati e protetti.

Format vincente non si cambia: anche quest’anno ogni tema viene affrontato sia attraverso breve pillole narrative, dedicate alle ultime innovazioni e le sfide future nei diversi ambiti attraverso storie, dati e numeri; sia alle interviste, condotte da Gabriella Greison, fisica, scrittrice e divulgatrice scientifica, definita dal Corriere della Sera “la rockstar della fisica”. “Ogni giorno ciascuno di noi partecipa ad un suo personalissimo viaggio nella sostenibilità – spiega la Greison – L’idea di farlo insieme, con altre persone, condividendo idee, progetti e storie ci permette di ampliare gli orizzonti. Osservare il presente, immaginando il futuro; vivere rispettando l’ambiente e chi lo abita, cercando di aprire porte che danno verso nuove prospettive e facendoci indicare la strada da chi ha uno sguardo attento nei confronti della natura e del mondo che ci circonda: è questo quello che ci permette di stare bene e fare un grande passo avanti”.

Repower Italia crede molto nel progetto e nel valore della divulgazione di qualità su un tema trasversale come quello della sostenibilità, come spiega l’AD Fabio Bocchiola: ‘Il nuovo ciclo vuole passare da una narrazione più storica ad una più futurista, e per farlo abbiamo scelto una delle protagoniste di questa rivoluzione, Gabriella Greison, che con il suo metodo ci ha aiutato a trovare la rotta verso il futuro della sostenibilità.”

Il primo tema affrontato è quello della città: con le testimonianze di Ezio Manzini, professore al Politecnico di Milano e Ivana Pais, professoressa di Sociologia economica alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore si racconta il modello teorizzato della ‘città dei 15 minuti’, dove tutto ciò che serve per vivere si trova, appunto, a massimo 15 minuti da casa, e quello delle sharing cities, le città della condivisione, un esempio di progettazione urbana e di politiche che permette ai cittadini di condividere risorse in modo equo e sostenibile. Con Sabina Airoldi, biologa e ricercatrice, capo missione di «Tethys» nel Santuario Pelagos e il giornalista RCS esperto di clima e ghiacciai Sandro Orlando, autore di “Groenlandia. Viaggio intorno all’isola che scompare”, si racconta, invece, dello stato di salute dei nostri mari e le sfide per proteggerli. Si prosegue, ogni settimana con un focus verticale: ogni due settimane è disponibile una newsletter di approfondimento, curata sempre da noi di eos comunica, dedicata al progetto, cui è possibile iscriversi cliccando qui.

Rumors d’Ambiente è disponibile sul sito dedicato e gratuitamente sulle principali piattaforme di podcast: Apple, Spotify, Google, Spreaker, Audible, Deezer, iHeart, Castbox, Podcastaddict, Podchaser.

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