eos comunica e so-what: una nuova partnership per fare e comunicare la sostenibilità
eos comunica e So-What, società benefit di consulenza in ambito sostenibilità e ESG, hanno deciso di stringere una partnership per supportare grandi aziende, PMI, e Enti del Terzo Settore in percorsi in cui la sostenibilità venga fatta davvero, secondo criteri scientifici e misurabili, e comunicata in modo corretto, efficace e trasparente.
Viviamo in una seconda “era della sostenibilità” e della comunicazione sostenibile dove fare la differenza e comunicare in modo credibile, passa da azioni sicuramente più complesse ma anche più tangibili. Più è ampio e concreto il cambiamento che l’azienda promuove, più sono grandi le opportunità (di business) che può cogliere.
Il tema è più che mai attuale.
In un articolo del Sole 24 ore dal titolo ‘Troppi rischi, così la sostenibilità perde peso nella comunicazione’, Giampaolo Colletti e Fabio Grattagliano parlano del fenomeno del “hushing”. Si tratta della tendenza fortemente conservativa che porta le aziende a optare per il silenzio piuttosto che rischiare di navigare le complesse acque della comunicazione di sostenibilità. La paura principale è di incorrere in errori che possono risultare in rischi reputazionali o, addirittura, in controversie legali.
Secondo il recente rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola e di Unioncamere, il 57% delle imprese italiane ha adottato almeno una misura per ridurre l’impatto ambientale della propria attività, ma solo il 18% lo ha comunicato. Nell’articolo Ida Schillaci, membro del consiglio direttivo di Sustainability Makers, sottolinea proprio l’importanza di comunicare, oltre che gestire, in modo corretto, la sostenibilità: ‘Bisogna riuscire a trasmettere concetti spesso complessi in modo efficace, credibile, corretto. Comunicare non solo responsabilizza, ma è un modo per prendere una posizione chiara su tematiche […]. Se i consumatori non conoscono le pratiche di sostenibilità, non hanno la possibilità di effettuare acquisti consapevoli’.
Ed è proprio per rispondere a nuove esigenze che nasce questa nuova partnership.
PERCHÈ EOS COMUNICA E SO-WHAT?
Per fare davvero la differenza, grazie alla competenza di So-What in ambito ESG (Environment, Social, e Governance, tre dimensioni fondamentali per misurare e migliorare nel tempo le performance di sostenibilità di imprese e organizzazioni) e all’esperienza decennale di eos comunica nelle attività di comunicazione e ufficio stampa.
In poche parole:
Perché insieme?
- Siamo il partner perfetto per accompagnare le aziende nella definizione di una strategia aziendale legata alla sostenibilità e per valorizzarla al meglio, grazie alle attività di comunicazione, presso i target di interesse.
- Ci conosciamo da tempo, ci stimiamo professionalmente e pensiamo di essere perfettamente integrati in termini di offerta
- Condividiamo valori e visione sui temi legati alla sostenibilità.
Qual è obiettivo di questa unione?
- Coniugare, in modo robusto, la dimensione del ‘fare sostenibilità’ e quella del ‘comunicare la sostenibilità’, senza usare la scorciatoia del “greenwashing”.
- Offrire alle aziende una piattaforma integrata di servizi per tutte le fasi del percorso, dall’analisi di sostenibilità, alla comunicazione.
Perché noi e non altri?
- Gli anni di esperienza nel settore parlano per noi.
- Come una boutique, supportiamo i clienti tutte le volte che hanno bisogno.
Ma cosa vuol dire, per un’azienda, intraprendere e comunicare un percorso legato alla sostenibilità? Eco qualche “FAQ” per semplificare:
Quali sono gli ostacoli per una piccola-media impresa che si affaccia al mondo ESG?
Valentina Puglisi: So-What
Le PMI sono, e saranno, sempre più sollecitate sui temi di sostenibilità: da una normativa in evoluzione, dal mercato e dall’essere nella catena di fornitura di grandi aziende. Il primo problema, solitamente, è la difficoltà ad orientarsi nel mondo ESG, definendo priorità concrete e un punto di partenza adatto. Talvolta bisogna vincere resistenze interne e portare a bordo tutte le figure chiave. Se per muovere i primi passi si cerca poi supporto all’esterno, può non essere semplice capire qual è il consulente giusto per un percorso efficace a fronte di un investimento accessibile.
Quali sono i primi passi da fare, per un’azienda che vuole affacciarsi al mondo della sostenibilità?
Alessandro Strada: So-What
Il primo punto è, intanto, comprendere il proprio contesto e quali sono i principali trend di settore. Poi bisogna capire quali sono le tematiche ESG rilevanti per l’azienda: su questo ci viene in soccorso la cosiddetta ‘doppia materialità’ in linea con le indicazioni della nuova Direttiva europea Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Rispetto a questi temi l’azienda deve quindi misurare i propri impatti (es. quantificare le emissioni di gas a effetto serra generate dal business o valutare il grado di soddisfazione di dipendenti e collaboratori) per poter definire obiettivi di miglioramento delle performance e un piano d’azione concreto.
Quanto può durare un progetto di sostenibilità e che impegno richiede?
Luca Petruccelli: So-What
Dipende. Intanto la gradualità è sempre una buona alleata, soprattutto per chi è all’inizio. Un progetto iniziale, utile a costruire le fondamenta e un primo piano di sostenibilità, può durare dai 2 ai 5 mesi. Ci sono poi delle attività che possono diventare ricorrenti come, ad esempio, la redazione annuale del report di sostenibilità. L’impegno è proporzionato agli obiettivi del progetto e, sicuramente, individuare un referente interno è fondamentale per garantirne il successo.
La sostenibilità è onnipresente sui giornali. Spesso si fa fatica a distinguere le reali azioni di sostenibilità. Qual è il ruolo della comunicazione in questo processo?
Paolo Monti: eos comunica
Comunicare la sostenibilità è importante. Per dare valore aggiunto al percorso di sostenibilità aziendale, per comunicare a consumatori e investitori, per valorizzare la reputazione. Affinché la comunicazione sia efficace, però, non basta parlare di azioni sostenibili, ma valorizzare, presso giornalisti qualificati, le attività aziendali come le implicazioni sull’ambiente e le persone. Per fare questo, ci rivolgiamo ai giornalisti esperti del tema, per far conoscere l’azienda, e posizionarla su testate qualificate, in grado di raggiungere i target corretti. Meglio un articolo ben fatto, che un comunicato stampa inviato indiscriminatamente.
Nella mia azienda esiste già un ufficio comunicazione: qual è il valore aggiunto di un servizio del genere?
Daniela Mase: eos comunica
Il progetto viene sviluppato con i responsabili della comunicazione aziendale per valorizzare al meglio le azioni aziendali che abbiano risvolti legati alla sostenibilità. Dalla nostra abbiamo l’approfondita conoscenza delle testate specializzate in sostenibilità, e dei giornalisti di testate nazionali e locali davvero esperti del tema.
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eos comunica e So-What, società benefit di consulenza in ambito sostenibilità e ESG, hanno deciso di stringere una partnership per supportare grandi aziende, PMI, e Enti del Terzo Settore in percorsi in cui la sostenibilità venga fatta davvero, secondo criteri scientifici e misurabili, e comunicata in modo corretto, efficace e trasparente.
Viviamo in una seconda “era della sostenibilità” e della comunicazione sostenibile dove fare la differenza e comunicare in modo credibile, passa da azioni sicuramente più complesse ma anche più tangibili. Più è ampio e concreto il cambiamento che l’azienda promuove, più sono grandi le opportunità (di business) che può cogliere.
Il tema è più che mai attuale.
In un articolo del Sole 24 ore dal titolo ‘Troppi rischi, così la sostenibilità perde peso nella comunicazione’, Giampaolo Colletti e Fabio Grattagliano parlano del fenomeno del “hushing”. Si tratta della tendenza fortemente conservativa che porta le aziende a optare per il silenzio piuttosto che rischiare di navigare le complesse acque della comunicazione di sostenibilità. La paura principale è di incorrere in errori che possono risultare in rischi reputazionali o, addirittura, in controversie legali.
Secondo il recente rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola e di Unioncamere, il 57% delle imprese italiane ha adottato almeno una misura per ridurre l’impatto ambientale della propria attività, ma solo il 18% lo ha comunicato. Nell’articolo Ida Schillaci, membro del consiglio direttivo di Sustainability Makers, sottolinea proprio l’importanza di comunicare, oltre che gestire, in modo corretto, la sostenibilità: ‘Bisogna riuscire a trasmettere concetti spesso complessi in modo efficace, credibile, corretto. Comunicare non solo responsabilizza, ma è un modo per prendere una posizione chiara su tematiche […]. Se i consumatori non conoscono le pratiche di sostenibilità, non hanno la possibilità di effettuare acquisti consapevoli’.
Ed è proprio per rispondere a nuove esigenze che nasce questa nuova partnership.
PERCHÈ EOS COMUNICA E SO-WHAT?
Per fare davvero la differenza, grazie alla competenza di So-What in ambito ESG (Environment, Social, e Governance, tre dimensioni fondamentali per misurare e migliorare nel tempo le performance di sostenibilità di imprese e organizzazioni) e all’esperienza decennale di eos comunica nelle attività di comunicazione e ufficio stampa.
In poche parole:
Perché insieme?
Qual è obiettivo di questa unione?
Perché noi e non altri?
Ma cosa vuol dire, per un’azienda, intraprendere e comunicare un percorso legato alla sostenibilità? Eco qualche “FAQ” per semplificare:
Quali sono gli ostacoli per una piccola-media impresa che si affaccia al mondo ESG?
Valentina Puglisi: So-What
Quali sono i primi passi da fare, per un’azienda che vuole affacciarsi al mondo della sostenibilità?
Alessandro Strada: So-What
Quanto può durare un progetto di sostenibilità e che impegno richiede?
Luca Petruccelli: So-What
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