fbpx

Torna il WeWorld Festival e si fa in due: si comincia il 4 marzo con Emma Dante

Un festival digitale, in attesa della sua versione, in presenza: quest’anno il We World Festival si fa in due e, in attesa dell’11.ma edizione che si terrà, eccezionalmente, nel mese di maggio al BASE di Milano, presenta la sua Edizione Speciale in digitale, il 4 e il 5 marzo prossimi, in diretta streaming sulla pagina ufficiale Facebook di WeWorld.

Sessimo sul luogo di lavoro, ecofemminismo, stereotipi di genere, emancipazione femminile e migrazioni: questi i temi che si affronteranno con due giorni di talk e confronti virtuali.

Tra i protagonisti di questa edizione speciale, che ci vede al fianco della onlus sia nella veste di ufficio stampa che nell’organizzazionwe dei contenuti, la regista e drammaturga Emma Dante, Florencia Santucho, direttrice del Festival dei Diritti Umani di Buenos Aires e la graphic journalist Takoua Ben Mohamed insieme alla designer/letterer Ferdaous Harfi.

Durante la prima giornata Festival sarà presentata “ShePoverty: la povertà è donna”, la ricerca commissionata da WeWorld ad IPSOS che fotografa l’inclusione economica delle donne italiane ai tempi del Covid-19,  e il talk tra la drammaturga e regista Emma Dante, da sempre attenta nel suo lavoro alle tematiche femminili, e la giornalista e scrittrice Elena Stancanelli, su stereotipi del maschile e del femminili.

Principesse senza principi, eroine senza salvatori che trovano la propria forza in se stesse: queste sono le donne senza stereotipi raccontate dalla Dante nel suo libro “E tutte vissero felici e contente” (La Nave di Teseo), la cui presentazione sarà accompagnata da un momento di teatro con gli attori Italia Carroccio e Davide Celona, che interpretano lo specchio e la regina tratta da “Gli alti e bassi di Biancaneve”, una delle fiabe reinventate dalla regista palermitana nel suo libro.

La seconda giornata vedrà invece protagonista la graphic journalist Takoua Ben Mohamed e la designer/letterer Ferdaous Harfi, con la partecipazione speciale della sociolinguista ed esperta di comunicazione digitale Vera Gheno. Quanto pesano il linguaggio e gli stereotipi nell’alimentare una cultura sessista e patriarcale anche quando si tratta di aiutare gli altri? Le due giovani artiste saranno protagoniste di una una performance artistica, riflessione visiva sul tema degli stereotipi di genere, in particolare quelli legati al linguaggio della solidarietà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *