Customer Experience per lo shopping in store. M-Cube per Dolce&Gabbana
A parità di prodotto, è quello che fa la differenza. Di cosa parliamo? Di customer experience.
La Customer experience, tradotta in parole semplici, si può riassumere come l’insieme di tutte le strategie, processi, assistenze ed esperienze che rendono memorabile lo shopping fisicamente e on line. Ma e-commerce e digitale hanno cambiato i modelli di business dei retailer italiani, accelerati anche dall’emergenza sanitaria.
Secondo il Politecnico di Milano nel 2021, infatti, il valore degli acquisti online in Italia ha raggiunto i 30,5 miliardi di euro, con una crescita del +18% rispetto all’anno precedente. Ma se l’acquisto comodamente da casa ha i suoi vantaggi i clienti hanno anche voglia di tornare nei negozio, a patto che l’esperienza sia memorabile: la consumer experience è in continua evoluzione e i punti vendita si sono dovuti necessariamente adattare, dialogando con i consumatori in maniera completamente nuova.
Digital mirror, smart table e i diversi touch point digitali che troviamo oggi negli store sono dispositivi evoluti, connessi e comunicanti che permettono allo store stesso di approfondire le richieste dei consumatori in tempo reale.
È con questo approccio che M-Cube, l’azienda italiana leader nelle soluzioni di In-Store Digital Engagement per la quale curiamo da anni le relazioni con la stampa, ha collaborato alla realizzazione dell’immersive room di una delle due prime boutique d’arredamento milanesi di Dolce&Gabbana aperte in Corso Venezia 7 e in Via Durini 23.
L’immersive room dello store di Corso Venezia 7 ripropone i quattro temi iconici cari alla casa di moda: Leopardo, Carretto siciliano, Zebra e Blu Mediterraneo.
Il consumatore, con un’innovativa esperienza sensoriale, ha la possibilità di immergersi nel mondo e nei valori di Dolce&Gabbana grazie a immagini animate, video emozionali, interattività, con un mix surreale di ambientazioni e caratteristiche visive ispirate alle collezioni moda D&G.
Una custumer experience totalizzante, quindi, resa possibile anche dal sistema audio Dolby e dalle dimensioni della sala, che si compone di due ambienti molto ampi: 2,5m x 3,75m il primo, mentre 3m x 3,75m il secondo, entrambi con un’altezza di 2.5m, per un totale di ben 71,875 mq di LED installato.
‘Il digitale è sempre più centrale per soddisfare le nuove esigenze di consumo e supportare i retailer nel miglioramento dei propri processi interni – commenta Leonardo Comelli, Business Director di M-Cube – Non a caso, oggi, l’integrazione tra online e offline è imprescindibile per elevare, e rendere ancora più centrale, il concetto di custumer experience. In tal senso, quindi, gli store sono sempre più luoghi dove le emozioni devono trovare piena espressione’.
Fare shopping on line è davvero sostenibile?
Fare shopping on line è davvero sostenibile? Se l’è chiesto Quantis, società leader per la consulenza ambientale e nostro cliente, che ha recentemente pubblicato la ricerca “Sostenibilità: aggiungi al carrello. E-commerce nel settore fashion in Italia: buone prassi di sostenibilità nel contesto omnicanale’.
L’indagine, come suggerisce il titolo, riguarda un settore specifico, quello del fashion, e analizza le emissioni di gas serra generate da un ordine di acquisto e-commerce di prodotti di abbigliamento, calzature o accessori moda, che preveda una spedizione di consegna al cliente. Paese di origine e destinazione della spedizione: l’Italia.
COSA È EMERSO:
- Il packaging di consegna determina il 75% delle emissioni di gas serra
- La logistica di spedizione e consegna contribuisce per il 15% delle emissioni
- L’atto dell’acquisto, cioè la ricerca del prodotto su siti web e-commerce e il completamento dell’acquisto da parte del consumatore, genera invece il 7% delle emissioni
Ora, sappiamo tutti che fare shopping on line è un’attività che ci rilassa, ci gratifica, ci mette di buon umore o, a volte, ci può dare qualche piccola consolazione in una giornata no: ma cosa possiamo fare per ridurne gli impatti sull’ambiente?
ECCO IL DECALOGO DELINEATO DA QUANTIS:
- Investire in sistemi di packaging riutilizzabili
- Alleggerire il packaging
- Investire in sistemi di packaging con materiali 100% riciclati
- Privilegiare veicoli elettrici per spedizione e consegna last mile
- Alimentare i fulfillment center con energia rinnovabile
- Consegnare last mile con cargo bike
- Ottimizzare le dimensioni dei contenuti e degli elementi del sito web
- Incentivare modalità di consegna alternative più efficienti
- Ridurre il numero dei resi
- Promuovere la scelta di tempi di consegna più sostenibili
COSA POSSIAMO ASSOLUTAMENTE EVITARE?
Le spedizioni transfrontaliere per via aerea: in questo caso il 73% delle emissioni per ordine di acquisto riguardano proprio l’atto fisico della movimentazione della merce fino a casa nostra.