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‘Il viaggio’, il podcast di Quantis che porta la firma di eos comunica

Dal caffè alle sneakers: quanto sono sostenibili gli oggetti del nostro quotidiano? Risponde “Il viaggio”, il podcast di Quantis che porta la firma di eos comunica


Gustare un caffè può essere annoverato, per noi di eos comunica, tra i riti irrinunciabili di ogni mattina. Ma cosa succede nel tragitto che va dalla raccolta del chicco di caffè alla tazzina fumante che beviamo al bar? Dai luoghi di coltivazione alle modalità di produzione, dalla tostatura alla distribuzione, fino al consumo: quanto sono sostenibili queste fasi e come possiamo ridurne l’impatto ambientale? Prova a rispondere a queste domande Il viaggio’, il podcast sulla sostenibilità ambientale che noi di eos comunica abbiamo prodotto per Quantis, società leader nella consulenza ambientale.

 

6 puntate dedicate ai settori che Quantis presidia: food, fashion e beauty.

Dopo le prime due puntate dedicate al lungo viaggio del caffè, la terza e la quarta puntata, online il 6 e il 7 aprile, ci porteranno alla scoperta delle sneakers, non sempre simbolo di sostenibilità. Dalla produzione all’arrivo ai nostri piedi, passando per le fasi di progettazione di un prodotto sostenibile, il racconto accompagnerà gli ascoltatori verso una modalità di acquisto consapevole, raccontando quali siano i criteri per valutare se le scarpe che indossiamo sono più o meno impattanti sull’ambiente. Chiude il ciclo il packaging della crema idratante, con le due puntate in onda il 20 e 21 aprile dedicate alle fasi di produzione del vasetto fino alla cruciale fase di fine-vita, confrontando materiali diversi, in modo da aiutare l’ascoltatore nell’orientarsi verso l’acquisto di una crema idratante sostenibile a tutti i livelli.

Il Viaggio è il primo progetto divulgativo in formato podcast di Quantis, e risponde perfettamente “alla mission dell’azienda di accompagnare le società clienti nel percorso di sostenibilità” come spiega Simone Pedrazzini, direttore di Quantis Italia. “Abbiamo deciso di realizzare un racconto che spieghi in maniera comprensibile a tutti, pur mantenendo una forte scientificità, come si sviluppa il ciclo di vita di alcuni prodotti che utilizziamo quotidianamente, cosa si intende per Planetary Boundaries, o confini del pianeta entro i quali un business responsabile deve operare, quale possa essere il ruolo del consumatore, fornendo all’ascoltatore informazioni utili per compiere scelte sostenibili”.

Si tratta di un prodotto editoriale di cui siamo molto orgogliosi e che si aggiunge a quello realizzato per Repower Italia con Rumors d’Ambiente, nel racconto della sostenibilità attraverso uno strumento così interessante come quello dei podcast. Dopo l’ideazione del format e delle tematiche di maggiore interesse per l’azienda, il lavoro di eos comunica è stato quello di elaborare il piano editoriale di contenuti in sinergia con Quantis, che ci ha fornito i dati e le evidenze scientifiche necessarie per strutturare la narrazione dei 3 oggetti analizzati.

Emanuela Boem, Marketing&Communications Lead Quantis Italia riflette: “Si tratta del nostro primo progetto dedicato ad aziende e consumatori al tempo stesso. Se da un lato la sostenibilità è una priorità per un numero sempre crescente di individui – movimento che non possiamo che sostenere, al tempo stesso le aziende si stanno impegnando nei confronti dei loro clienti, ad esempio ingaggiandoli attraverso la comunicazione, a compiere scelte più sostenibili. Il primo passo verso una presa di decisione è la consapevolezza: questo è l’approccio con il quale da parte nostra abbiamo intrapreso Il Viaggio”.

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Giornata Mondiale del riciclo

Giornata Mondiale del riciclo. Pratica virtuosa per le aziende? Importante è partire dai dati.

Si celebra oggi la giornata mondiale del riciclo. Istituita nel 2018 dalla Global Recycling Foundation, questa ricorrenza vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’urgenza di una maggiore tutela ambientale grazie al riutilizzo, riparazione, o ricondizionamento di materiali e prodotti il più a lungo possibile al fine di estenderne il ciclo di vita.

A fronte di una crescente presa di coscienza dell’importanza dell’economia circolare, è necessaria, tuttavia, l’adozione di meccanismi di mappatura dei reali impatti ambientali generati, settore per settore, per comprendere dove e come agire per migliorare lo status quo che, per un’azienda, si traduce nella necessità di capire come trasformare questa visione in azioni concrete evitando la trappola del “greenwashing”.

Come procedere dunque? Partendo dai dati.

È quello che sottolinea Quantis, società leader nella consulenza ambientale e per la quale curiamo l’ufficio stampa, che coglie l’occasione, in questa giornata, di ribadire la necessità di un approccio che scelga, come punto di partenza, dati quantitativi ed oggettivi per trasformare le evidenze scientifiche in strumenti operativi al servizio del business.

Occorre partire dalla mappatura del ciclo di vita di un prodotto e dell’intera azienda, con cui si possono quantificare e tracciare gli impatti di ogni fase produttiva e non. Questo perché l’obiettivo finale, secondo Quantis, non è la realizzazione di un sistema circolare fine a sé stesso, ma il perseguimento di soluzioni che minimizzino gli impatti ambientali e massimizzino la creazione di valore sostenibili.

Il riciclo porta benefici di circolarità (minore necessità di produrre materia prima vergine, minore occupazione delle discariche, maggior valore estratto da un materiale, ecc.) ma potenzialmente un maggior utilizzo di energia e risorse (per implementare il take back system, per la logistica, per l’energia necessaria agli stessi processi di riciclo).  Pensare un prodotto in logica di Life Cycle significa, allora, modellizzarlo adottando soluzioni di eco-design, per rendere il prodotto facile da riparare, da disassemblare, da smaltire, grazie all’assenza di materiali o sostanze chimiche che ne impediscano la riciclabilità.

Uno dei settori che negli ultimi anni ha un approccio ambizioso in termini di sostenibilità ambientale è la moda che secondo i dati del Report Quantis “Measuring Fashion” è responsabile dell’8% delle emissioni di gas a effetto serra su scala globale.

La portata e la complessità delle sfide legate ad una scelta di circolarità per il settore Fashion richiedono un approccio sistemico – sottolinea Simone Pedrazzini, Direttore Quantis Italia – gli sforzi per la sostenibilità devono essere integrati in ogni processo produttivo e richiedono una solida collaborazione tra team”.

Qualcosa si sta muovendo a livello di sistema se si pensa al Fashion Pact la coalizione di aziende globali leader del settore della moda e tessile impegnati al raggiungimento di una serie di obiettivi condivisi e focalizzati su tre aree: arrestare il riscaldamento globale, ripristinare la biodiversità e proteggere gli oceani. Oggi il Fashion Pact comprende 60 membri, che insieme rappresentano 1/3 del settore della moda e che vogliono agire collettivamente per incrementare l’impatto sull’ambiente e ottenere risultati concreti.

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