Torna a Milano BookCity, la festa del libro e della lettura
Torna a Milano Book City, la festa del libro e della lettura. Il tema di questa undicesima edizione, in programma dal 16 al 20 novembre, è ‘La vita ibrida‘, un tema che racconta la complessità del nostro tempo.
Ibrido è il lavoro, la vita, divisa tra online e offline, la comunicazione, l’identità e i generi, l’esperienza delle nuove generazioni e, dall’alba dei tempi, ibride sono le culture.
Ma vediamo più nel dettaglio filiera, numeri, iniziative speciali di BookCity. Con una bonus track: la nostra personale selezione di eventi.
BOOKCITY: COINVOLTA TUTTA LA FILIERA, LETTORI INCLUSI
BookCity è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, dall’Associazione BOOKCITY MILANO, e da AIE, l’Associazione Italiana Editori. Scrittori, fumettisti, editori, blogger, librai, influencer, traduttori, bibliotecari, studenti, insegnanti e la platea, eterogenea, dei lettori: la manifestazione coinvolge e rende protagonista l’intera filiera del libro per una 5 giorni che animerà l’intera città di Milano.
BOOKCITY: I NUMERI
Fino al 20 novembre il palinsesto è fittissimo con più di 3000 autori e autrici, 1350 eventi, 193 editori e 860 classi scolastiche, distribuiti su tutto il territorio cittadino: 290 luoghi i luoghi coinvolti, tra cui 47 librerie e 34 biblioteche.
BOOKCITY MILANO PAPERS 2022
Il tema di quest’anno si estende anche al progetto BookCity Milano Papers 2022, nato durante il lockdown del 2020 per coinvolgere autrici e autori internazionali che non potevano raggiungere Milano. Il format, digitale e internazionale, è divenuto parte integrante della manifestazione . Il ciclo di interviste di questa edizione vede protagonisti, tra gli altri, il premio Pulitzer 2022 per la letteratura Joshua Cohen, il National Book Award 2021 Jason Mott, il premio Strega Europeo 2021 Georgi Gospodinov e Jeremy Rifkin, protagonista di una lectio sull’economia della resilienza.
BOOKCITY: 4 APPUNTAMENTI SCELTI DA NOI
Il calendario, dicevamo, è ricco e davvero eterogeneo. Ecco 4 eventi che vi consigliamo noi di eos comunica.
Vita quotidiana di un italiano a Mosca : dai Monti Altai alla Kamčatka, da Murmansk al Daghestan, da San Pietroburgo a Mosca fino alle tende dei nomadi Nenet, Stefano Tiozzo, fotografo professionista, documentarista e storyteller che da anni vive in Russia, invita a prestare ascolto alla polifonica voce di un Paese dall’innegabile fascino e dalle molteplici antinomie. Ad accompagnarlo in questo racconto Nicolai Lilin.
Quando: 17 novembre – Dove: Centro Pime
‘Leggere non serve a niente’: ci hanno sempre detto che leggere aiuta a sviluppare le abilità del linguaggio e ad ampliare il proprio vocabolario, permette di acquisire nuove conoscenze e competenze, è un modo per conoscere il mondo e gli altri, ma anche per viaggiare con la fantasia e trovare noi stessi. Sarà davvero così? Lo scrittore Jonathan Bazzi proverà a rispondere a questa e altre domande.
Quando: 18 novembre – Dove: Biblioteca Chiesa Rossa
Servillo legge Marcovaldo : nel 2023 ricorre l’anniversario dei 100 anni dalla nascita di Italo Calvino. BookCity ne anticipa le celebrazioni con un progetto speciale: la lettura integrale di ‘Marcovaldo’. A dare voce alla penna di uno dei più importanti autori italiani di tutti i tempi il cantante e attore Peppe Servillo.
Quando: 18-19-20 novembre Dove: Teatro Gerolamo
A BOOKCITY ANCHE WE WORLD: FOCUS SU STEREOTIPI DI GENERE E VIOLENZA
Donne: quando il pregiudizio è più importante del giudizio : anche nelle aule di tribunale regnano gli stereotipi di genere e difendersi è ancora difficile. Anticipando la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, l’evento sarà l’occasione per presentare il vademecum di WeWorld su come difendersi in un tribunale se si è vittima di violenza.
All’incontro partecipano Paola Di Nicola Travaglini (Giudice, consigliera della Corte di Cassazione, e autrice di “La mia parola contro la sua”, HarperCollins editore), l’avvocata Nicoletta Parvis e Marco Chiesara (Presidente di WeWorld).
Quando: 18 novembre – Dove: Milano Luiss Hub for makers and students
Green claims o greenwashing? Da Quantis 5 regole d‘oro
Conoscete la differenza tra le parole green claims e green washing?
I “green claims” sono le dichiarazioni di prodotti e servizi “virtuosi” in ottica di sostenibilità, il greenwashing è quello che, invece, viene considerato l’ecologismo di facciata di aziende o istituzioni per costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale.
Eco-friendly, sostenibili, green: quante volte leggiamo o ascoltiamo queste parole nella nostra quotidianità? Il loro utilizzo è esponenzialmente aumentato, soprattutto nelle pubblicità e il tema è più che mai attuale sia per le aziende che per i consumatori .
Le prime devono sviluppare green claims efficaci, che rispecchino la reale sostenibilità dei prodotti. I secondi devono poter e saper distinguere messaggi virtuosi da pratiche di greenwashing.
GREEN CLAIMS: DA QUANTIS 5 REGOLE D’ORO
Quantis, società leader per la consulenza ambientale, che seguiamo nelle attività di ufficio stampa, ha sviluppato cinque “regole d’oro” fortemente ancorate al principio della quantificazione.
Un buon green claim deve essere specifico; misurabile; pertinente; comprensibile; accessibile.
Ma vediamo queste 5 regole più nel dettaglio:
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SPECIFICITA‘
Chiarezza, veridicità, completezza sono elementi chiave per aiutare i consumatori a compiere scelte informate. Parole vaghe come “green”, “sostenibile” o “eco-friendly”, dovrebbero essere evitate, perché imprecise, difficile da dimostrare e, nella peggiore delle ipotesi, non vere. Cosa fare dunque? Prima di tutto, indicare l’ambito dello studio e il prodotto valutato, così come i mercati e l’indicatore usato. Comunicare l’impatto delle attività su aspetti ambientali specifici, come consumo di acqua o di suolo, ecosistemi, biodiversità, è una strategia migliore rispetto all’uso di termini generici.
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MISURABILITA‘
Le dichiarazioni sull’impatto ambientale del prodotto devono essere misurabili, basate su uno studio di valutazione del ciclo di vita del prodotto (LCA), completato in conformità con metodologie riconosciute e standard internazionali come PEF e ISO. Importante è anche comunicare i parametri e gli indicatori degli studi realizzati, e gli specifici prodotti valutati.
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PERTINENZA
I buoni green claim devono evitare informazioni fuorvianti, come evidenziare l’assenza di un ingrediente che non è mai stato presente, una caratteristica che un prodotto ha sempre avuto, o un vantaggio ambientale richiesto dalla legge. Le affermazioni non devono esaltare un aspetto in cui il prodotto sta funzionando bene (o è migliorato) al contempo nascondendo altri aspetti in cui il prodotto sta performando male dal punto di vista ambientale.
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COMPRENSIBILITA’
Il linguaggio utilizzato dovrebbe essere di facile comprensione per i consumatori: alt, quindi, a un gergo tecnico e complicato. I claim devono usare termini oggettivi e neutri, evitando immagini o colori ingannevoli o fuorvianti.
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ACCESSIBILITA’
Le informazioni sull’impatto ambientale dei prodotti devono essere facilmente accessibili, chiare e affidabili, per consentire ai consumatori di prendere decisioni informate. Le prove a sostegno delle affermazioni dovrebbero essere pubblicamente disponibili, accessibili e gratuite.
IL COMMENTO DELL’ESPERTO
“I green claim dovrebbero garantire la protezione dei consumatori da informazioni ingannevoli, greenwashing e concorrenza sleale e aiutarli a compiere scelte favorevoli per l’ambiente” commenta Simone Pedrazzini, Direttore Italia di Quantis. “Per i marchi affermazioni fuorvianti o errate possono avere gravi conseguenze, offuscarne la reputazione, implicare azioni legali, portare a perdere la fiducia dei consumatori e mettere a rischio le relazioni con gli investitori. Solo con informazioni corrette le aziende possono supportare i consumatori nelle loro scelte di acquisto e indirizzare un cambiamento virtuoso nelle abitudini di consumo”.
Maggiori dettagli e approfondimenti sui “cinque principi” di Quantis a questo link.
Ecoverso R-ACE: la gara dove vince chi consuma meno.
Si disputerà domenica 2 ottobre ad Ancona l’Ecoverso R-Ace la corsa sostenibile per veicoli ibridi ed elettrici, la cui comunicazione alla stampa è stata affidata a noi di eos comunica. (Repubblica Motori ne parla così).
Giunta alla sua 15.ma edizione l’Ecoverso R-Ace è promossa da Ecoverso, associazione culturale che promuove una mobilità più sostenibile attraverso gruppi d’acquisto per auto green. Ma vediamo nel dettaglio come funziona la gara.
COME FUNZIONA L’ECOVERSO R-ACE?
Una sola condizione per partecipare, sia in scuderia che singolarmente: guidare un veicolo ibrido o elettrico. Tre le categorie in gara: Hybrid, Hybrid Team, Electric ed Electric Team. L’edizione di quest’anno ha raggiunto il record delle 35 auto in competizione, tra cui, per la prima volta, anche un’auto elettrica della Polizia Locale del Comune di Ancona.
IL PERCORSO
Si tratta di un circuito lungo 55 km attraverso le splendide strade panoramiche delle Marche, costeggiando la scogliera del Conero, per poi di risalire verso nord lungo strade interne a scorrimento più veloce. Punto di partenza e arrivo, il MasMo Park, il parcheggio tecnologico a due minuti a piedi dalla stazione di Ancona.
CHI VINCE?
Non vincono i piloti che completeranno il percorso con il miglior tempo, ma chi avrà il consumo finale in ml o Wh più basso: la Ecoverso R-Ace è quindi una gara, all’insegna della sostenibilità, della diminuzione dei consumi e di un nuovo modo di viaggiare, in armonia con l’ambiente e con il territorio. A conclusione della gara, attraverso i kit gara Hybrid Assistant e Power Cruise Control installati sulle automobili alla partenza, lo staff di Ecoverso controllerà i parametri relativi al consumo assoluto (ml o Wh) e al tracciato del percorso svolto e stabilirà i vincitori.
Ecoverso R-Ace è organizzata con il supporto di MaSMo – Marche Smart Mobility, start up innovativa che promuove la mobilità sostenibile ad Ancona.
Photomath: arriva in Italia la versione premium dell’app che aiuta a capire la matematica.
La versione Premium dell’app Photomath arriva in Italia e a comunicarla ai media siamo noi di eos comunica.
L’IDENTIKIT DI PHOTOMATH
Cos’é: è l’app per l’apprendimento della matematica più utilizzata al mondo, un supporto digitale per la comprensione dei passaggi che portano alla risoluzione dei problemi di algebra, aritmetica e geometria.
A chi si rivolge: studenti, genitori e insegnanti per aiutarli nell’apprendimento e nel miglioramento dello studio della matematica.
I numeri: sono 300 milioni i download dell’app nel mondo, di cui 7,45 milioni in Italia della versione free. E’ utilizzato in 195 paesi ed è disponibile in oltre 30 lingue.
LE FUNZIONALITA’ DELLA VERSIONE PREMIUM
Le funzionalità della versione Premium permettono un aiuto ulteriore nelle fasi di risoluzione del problema matematico. Si va dai tutorial per aiutare a visualizzare, capire e memorizzare il processo risolutivo, ad approfondimenti e consigli per massimizzare la comprensione, fino a un dizionario matematico per imparare la terminologia appropriata (e il suo significato).
‘CHIUNQUE PUÒ ESSERE BRAVO IN MATEMATICA’
“Storicamente, essere ‘bravi in matematica’ è stato associato a ‘essere intelligenti’. Vogliamo cambiare questo stigma motivando e incoraggiando i ragazzi ad acquisire più sicurezza, aiutandoli a migliorare nelle proprie competenze”, ha dichiarato Damir Sabol, CEO e fondatore nel 2014 di Photomath.
NON SOLO PER STUDENTI
Photomath è uno strumento innovativo anche per gli insegnanti, poiché fornisce loro una mappatura precisa e aggiornata degli apprendimenti della classe e li aiuta a tenere sotto controllo l’attività degli studenti, aiutandoli nell’aggiornamento continuo di programmi e metodologie.
IPO: l’andamento nel 2022 e le aziende da tenere d’occhio.
I PRIMI 6 MESI DELL’ANNO
Secondo i dati dell’EY Global IPO Trends Q2 2022, le attività di IPO nel mondo hanno visto un rallentamento nei primi 6 mesi del 2022, registrando un calo considerevole sia del numero di operazioni che dei proventi. I motivi? L’accresciuta volatilità del mercato, l’incertezza dovuta alle tensioni geopolitiche e dei fattori macroeconomici oltre al calo delle valutazioni e la scarsa performance dei prezzi delle azioni.
I NUMERI
630 è il totale delle IPO nel 2022 a livello globale che hanno fatto registrare 95,4 mld di $ di raccolta (con un calo rispettivamente del 46% e del 58% rispetto al 2021). La tendenza al rallentamento è dimostrata anche dai numeri del II trimestre dell’anno, dove il mercato globale delle IPO ha visto 305 operazioni che hanno raccolto 40,6 miliardi di dollari, con un calo rispettivamente del 54% e del 65% rispetto all’anno precedente.
E IN ITALIA?
In totale nel primo semestre dell’anno le IPO in Borsa Italiana sono state 13, mentre nei primi sei mesi del 2021 erano state 18 (compresi due passaggi da EGM al mercato principale).
Nel II trimestre 2022 si è registrato un numero di IPO in calo del 30%, con 7 operazioni concluse ma con proventi superiori di circa il 60% rispetto al II trimestre 2021.
COSA SI PREVEDE PER LA SECONDA PARTE DELL’ANNO?
Sempre secondo lo Studio, il grande numero e il valore delle IPO che sono state rinviate in questa prima metà dell’anno in corso rappresentano un importante bacino di operazioni che probabilmente arriveranno sul mercato quando le attuali incertezze e volatilità si attenueranno. Tuttavia, è probabile che persistano forti turbolenze derivanti dalle attuali incertezze e dalla volatilità del mercato.
LE POTENZIALI IPO DA TENERE D’OCCHIO
Ma quali sono i nomi che circolano in merito a un possibile sbarco in borsa nei prossimi mesi? Alcune erano previste già in questa prima parte dell’anno ma sono slittate per condizioni avverse dei mercati finanziari.
- Fedrigoni, il gruppo cartario che già nel 2014 aveva tentato la quotazione non ha abbandonato i piani di sviluppo e la borsa rimane un’alternativa.
- Cantiere del Pardo, uno dei leader italiani nel settore della nautica con sede a Forlì: secondo indiscrezioni, lo storico marchio, controllato da un fondo di private equity avrebbe infatti conferito mandato per lo sbarco a Piazza Affari.
- Thun, la società nota per gli angioletti di ceramica, forte di un piano quadriennale che dovrebbe più che raddoppiare il fatturato è un altro candidato alla quotazione.
- Da tempo si parla della Otb di Renzo Rosso, che avrebbe però lanciato la palla più in avanti al 2024.
- Facile.it, gruppo digitale leader nella comparazione di assicurazioni, prodotti di finanziamento e tariffe energetiche, starebbe valutando la strada più idonea a valorizzare il gruppo nel corso del 2022. La via prescelta dovrebbe essere quella del «dual track», un doppio binario all’interno del quale verrà scelto se cedere l’azienda oppure se quotarla
- Chiorino, biellese, tra i primi operatori al mondo nella produzione e commercializzazione di nastri di trasporto e cinghie di trasmissione per diversi settori di applicazione, si starebbe preparando a sbarcare sulla borsa di Milano.
- Una potenziale Ipo arriva infine da Cremona dove l’azienda Mulan Group ha comunicato l’ingresso di nuovi soci nel gruppo di famiglia per sviluppare la crescita in Europa. La società – che produce e distribuisce piatti di cucina pronti freschi e surgelati da tutta l’Asia ma Made in Italy – è nata come classico ristorante cinese ma nel corso di pochi anni si è trasformato in un gruppo industriale con più di 50 dipendenti e uno stabilimento produttivo a Cremona di più di 5 mila mq. L’obiettivo di medio termine condiviso con gli investitori è la quotazione in Borsa della società. Qui per Ig metterei, Mulan Group, società che produce e distribuisce piatti di cucina pronti freschi e surgelati da tutta l’Asia ma Made in Italy con l’ingresso di nuovi soci nel gruppo potrebbe mirare a una potenziale quotazione
Il processo che porta alla quotazione è una fase molto delicata, ne avevamo parlato in questo articolo, raccontando l’importanza proprio delle attività di comunicazione in questa fase molto delicata, dove le aziende hanno l’esigenza di trasmettere il proprio valore al mercato e agli investitori. E’ un servizio che noi di eos comunica abbiamo implementato grazie all’ingresso in agenzia di professionisti con ventennale esperienza nel settore. Tutte le informazioni sui nostri servizi di comunicazione finanziaria li trovate a questo link.
Nel futuro di Spotify sempre più podcast e audiolibri
1 miliardo di utenti e 50 milioni di creator entro il 2030: Spotify pensa in grande e punta su podcast e audiolibri per crescere ancora di più.
Daniel Ek, fondatore con Martin Lorentzon, della piattaforma di streaming musicale quotata dal 2018 alla Borsa di New York, non nasconde le sue ambizioni durante il secondo Investor Day tenutosi la settimana scorsa: l’orizzonte di medio lungo periodo dell’azienda non riguarderà più solo la musica, anzi. L’obiettivo è ampliare l’offerta e l’esperienza di ascolto dei suoi utenti attraverso un imponente investimento nel settore degli audiolibri e dei podcast.
I NUMERI
Proprio i numeri relativi alla fruizione dei podcast sulla piattaforma sono davvero impressionanti:
- 200 milioni di euro: sono i ricavi che l’attività di podcasting ha generato nel 2021, registrando un + 300% rispetto al 2020
- oltre 125 milioni: sono gli utenti che hanno ascoltato un podcast solo nel primo trimestre del 2022.
- 4 milioni: il totale dei podcast presenti sulla piattaforma. Nel 2019 erano solo 500mila!
LE PAROLE CHIAVE
Innovazione e crescita sono le parole chiave di una roadmap che punta a fare di Spotify, la piattaforma ideale per i creator di tutto il mondo.
“Stiamo accelerando il nostro percorso di crescita per diventare una piattaforma in grado di intrattenere, ispirare ed educare più di un miliardo di utenti in tutto il mondo e, proprio come piattaforma per creator, forniremo l’infrastruttura e le risorse che consentiranno a 50 milioni di artisti e creator di crescere e gestire al meglio le proprie attività e progetti, monetizzare il proprio lavoro e promuoverlo efficacemente”, ha dichiarato Daniel Ek.
NON SOLO PODCAST MA ANCHE AUDIOLIBRI.
Che Spotify fosse interessata al mercato degli audiolibri, sia come distributore che come editore, era risultato evidente lo scorso novembre quando aveva annunciato l’acquisizione di Findaway, società leader globale nella distribuzione di audiolibri digitali e che si occupa anche di connettere gli autori agli interpreti.
‘Con questa acquisizione – aveva dichiarato Nir Zicherman, capo della sezione audiolibri di Spotify, – saremo in grado di accelerare l’aggiunta di un catalogo di audiolibri sulla piattaforma in modo che gli utenti possano effettivamente ottenere tutti i contenuti audio che vogliono su una sola piattaforma’.
L’ingresso, più prepotente di Spotifty nel mercato degli audiolibri, potrebbe generare un interessante scontro tra titani se, come riportato dall’Economist e poi rilanciato su numerosi altri siti di informazione a inizio anno, anche Apple sarebbe pronta a lanciare un servizio di audiolibri entro il 2022.