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Risparmio e scelte finanziarie: sui social network si spende di più. Come evitare le “trappole emotive”?

Risparmio e scelte finanziarie: sui social network si spende di più. Come evitare le “trappole emotive”?

Sulle infinite possibilità offerte dai social network, alle aziende pubbliche e private – noi ne sappiamo qualcosa – così come alle persone, si potrebbero scrivere interi trattati di marketing e di sociologia. Una riflessione che invece si può condensare in poche righe riguarda l’importanza di utilizzarli con moderazione, soprattutto quando si tratta di spendere il proprio denaro.

Ad affermarlo, dati alla mano, è l’edizione 2019 del Charles Schwab’s Modern Wealth Survey, che mette in luce una sempre maggiore incidenza dei social network sulla vita e sulle scelte finanziarie degli utenti statunitensi.

L’influenza di volti noti, gli annunci pubblicitari e la possibilità di effettuare acquisti in app inducono le persone a spendere oltrepassando il limite prefissato e a farlo in maniera del tutto inconsapevole.

Secondo lo studio, più di un intervistato su tre – le percentuali salgono se parliamo di Millennials o di utenti della Generazione Z – ha dichiarato di aver speso più di quanto potesse permettersi per aderire a iniziative postate dagli amici sui social (feste, raccolte fondi, eventi sociali), solo per non restarne escluso.

Tre americani su cinque, poi, prestano maggiore attenzione al modo in cui gli amici spendono piuttosto che a come risparmiano. In che modo? Tramite l’osservazione delle foto postate sui social. Che si tratti di spiagge da sogno o di ristoranti alla moda, l’obiettivo è quello di capire come gli amici abbiano potuto permettersi esperienze così costose.

Ma se il nocciolo della questione fosse un altro? Davvero chi condivide qualcosa di ricercato o costoso è in grado di permetterselo? Torna così in auge il primo assunto della finanza comportamentale: le emozioni influenzano concretamente il nostro modo di gestire il denaro.

È un tema, questo, grandemente dibattuto ogni anno durante il Salone del Risparmio, il maggiore evento italiano dedicato alla finanza e al risparmio gestito, per il quale noi di eos curiamo l’ufficio stampa, i contenuti e la gestione dei social. Negli anni l’evento ha fatto luce con grande chiarezza sui fattori psicologici e sui risvolti emotivi delle decisioni finanziarie dei singoli e delle famiglie.

Come evitare dunque queste “trappole emotive”? Come assicurarsi che gli elementi irrazionali non prendano il sopravvento sulla consapevolezza in tema di pianificazione e impiego delle risorse? Vi aspettiamo il 2 aprile 2020 per una nuova edizione del Salone del Risparmio, nella giornata dedicata ai non addetti ai lavori, per discutere di questa e di molteplici altre tematiche quali previdenza, risparmio, consulenza finanziaria, investimento consapevole ed educazione finanziaria.

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Sempre più nigiri, ma nel carrello della spesa: in Italia è boom di sushi corner!

Sempre più nigiri, ma nel carrello della spesa: in Italia è boom di sushi corner!

Viene consumato dal 96% degli italiani e il 28% della popolazione lo mangerebbe addirittura ogni giorno. Il sushi è (ormai) un fenomeno di massa. Ma da che cosa è stato favorito questo passaggio da moda…a media?

Secondo una ricerca condotta a giugno 2019 dall’Istituto Nielsen per conto del Norwegian Seafood Council il merito sarebbe non solo dei tipici ristoranti di cucina giapponese – per tutte le tasche e per tutti i gusti: dai puristi agli amanti della formula fusion – ma anche (e soprattutto) dell’ampliamento offerta di food-to-go nei punti vendita della grande distribuzione!

Secondo lo studio di Nielsen, da febbraio a maggio 2019 il 43% dei consumatori italiani ha acquistato del sushi al supermercato: al banco del pesce, nel reparto dedicato ai ready-meals, ma soprattutto nei sushi corner brandizzati (come Sushi Daily, cliente per il quale curiamo l’ufficio stampa e la pagina Facebook!).

Ma dove avviene la maggior parte degli acquisti? Ancora una volta la risposta arriva da Nielsen: le vendite si concentrano al Nord-Ovest, ma sono diffuse anche al Nord-Est e nel Centro Italia. I piatti preferiti? Quelli a base di salmone, scelti il 51% della popolazione, le cui vendite sono trainate principalmente dalla convinzione che il sushi sia una buona alternativa al fast food.

È giusto affermare, quindi, che il sushi sia uscito dalla nicchia dei ristoranti giapponesi per entrare nel carrello della spesa degli italiani? Assolutamente sì.

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