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Parità di genere: come se ne parla a scuola? Lo indaga Pearson col progetto #GenerazioneParità

Parità di genere: come se ne parla a scuola? Lo indaga Pearson col progetto #GenerazioneParità

Come viene trattata la parità di genere a scuola? Dove si informano ragazze e ragazzi di oggi sul tema? Come i diversi contesti che i giovani vivono contribuiscono a influenzarli? Fotografa la situazione il progetto #GenerazioneParità di Pearson Italia, casa editrice leader nel settore educational, per la quale curiamo ciclicamente attività di ufficio stampa, attraverso una ricerca condotta con la collaborazione di oltre 3.500 docenti.

L’indagine, come anticipato dall’anteprima su La Stampa, sottolinea numerose evidenze positive: il 57,61% dei docenti affronta il tema inserendo la parità di genere nella trattazione delle materie; il 30,81% ne discute con gli alunni in momenti specifici; il 32,13% ricorre a metodologie didattiche efficaci per l’inclusione di genere.

Un altro aspetto fa luce sulle modalità con cui gli studenti si informano sulla parità di genere: scuola (per il 71,47% degli intervistati), social network (65,24%) e famiglia (44,94%) sono i “luoghi” privilegiati dove i giovani si costruiscono una propria opinione e acquisiscono consapevolezza.

L’indagine si sofferma anche sull’interazione tra gli studenti, da cui emerge che tanto i ragazzi quanto le ragazze non si sentono inferiori gli uni alle altre. Interessante anche il rapporto tra studenti e linguaggio: il 56,02% dei docenti pensa che i giovani utilizzino un linguaggio appropriato rispetto al concetto di parità di genere, mentre il restante 43,98% no.

Al tema della parità di genere e al suo rapporto con la scuola, Pearson dedica altre due attività:

  • Il libro “#GenerazioneParità: educare alla parità e alle differenze di genere” pensato per tutti gli insegnanti cui offre spunti, riflessioni, contenuti e attività̀ didattiche da svolgere in classe arricchiti da interviste a esperti di diversi ambiti: dallo psicologo Matteo Lancini, al linguista e filologo Luca Serianni, dall’astrofisica Marica Branchesi, alla campionessa paraolimpica Arjola Trimi.
  • Il convegno: «Libere (di essere): per bambine, ragazze e donne protagoniste di domani» in programma giovedì 17 febbraio, è organizzato in tavole rotonde e relazioni che approfondiranno il tema della parità di genere secondo il punto di vista dei numerosi ospiti che vi parteciperanno. Tra gli ospiti: la sociologa Barbara Poggio e l’economista Marina Della Giusta, la sociolinguista Vera Gheno e la fisica Simona Cerrato.

Il programma completo è disponibile a questo link a cui è anche possibile iscriversi per partecipare al convegno.

Per tutte le iniziative del progetto #GenerazioneParità -> pearson.it/paritadigenere

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Imparare il Latino con l’Intelligenza Artificiale? Si può con la piattaforma “Atticus”

Imparare il Latino con l’Intelligenza Artificiale? Si può con la piattaforma “Atticus”

Si chiama “Atticus” ed è la prima piattaforma digitale per l’apprendimento del latino con l’intelligenza artificiale e arriva ora in Italia grazie a un accordo tra Pearson, casa editrice leader mondiale nel settore education – che seguiamo come ufficio stampa per alcuni progetti    ed EvidenceB, l’azienda ed-tech francese che ha sviluppato la piattaforma e progetta moduli di apprendimento di nuova generazione fondati su sistemi di intelligenza artificiale.

Atticus funziona attraverso 5 moduli che allineandosi al grado di preparazione iniziale di ogni studente, consentono di personalizzare in tempo reale il percorso di apprendimento in relazione a tutti gli ambiti della lingua latina: dalla morfologia nominale a quella verbale, dal lessico alla sintassi.

Gli algoritmi di intelligenza artificiale utilizzati sono due: il primo è di personalizzazione e determina le attività adatte al livello dell’alunno, il secondo – il clustering – raccoglie diverse informazioni durante le sessioni di lavoro degli studenti (tasso di riuscita di un esercizio, tempo di risposta dell’alunno, ecc.) e le comunica agli insegnanti. Grazie a questi elementi, l’algoritmo forma gruppi di alunni che presentano caratteristiche simili, fornendo al docente una visione dettagliata dei gruppi.

All’insegnante è fornito un pannello di controllo che sintetizza le informazioni raccolte con le quali monitorare l’andamento, visualizzare i progressi degli studenti, le difficoltà, i percorsi di apprendimento personale in modo da creare una didattica differenziata, ricca di sfumature sia per i singoli alunni che per l’intera classe.

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