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La comunicazione aziendale ai tempi del lockdown? Promossa a pieni voti

La comunicazione ai tempi del lockdown? Promossa a pieni voti.

La comunicazione aziendale ai tempi del lockdown promossa a pieni voti: ad affermarlo è il rapporto CensisAscai sulla Comunicazione di impresa in Italia. L’obiettivo della ricerca è stato quello di rilevare le modalità e i contenuti che stanno guidando i processi e i comportamenti comunicativi delle aziende nell’emergenza sanitaria, e quali sono i cambiamenti destinati ad affermarsi nella comunicazione corporate da adesso in poi.

La pandemia ha generato un’onda d’urto che ha avuto effetti importanti nella comunicazione delle aziende con i dipendenti. Cosa ha colpito nel segno? Prima di tutto l’informazione. Soprattutto nel far sentire la vicinanza, laddove per ragioni di emergenza sanitaria occorreva stare distanti: ben il 93,2% dei lavoratori italiani, fotografa il rapporto Censis-Ascai, ha avuto modo di leggere, ascoltare, guardare su giornali e riviste, in tv, radio o su Web e social l’advertising delle aziende.

“Ampia – si legge –  è stata la visibilità della comunicazione corporate, da quella mirata a ringraziare pubblicamente i propri dipendenti per l’impegno profuso, al richiamo ad iniziative di solidarietà, fino alle incitazioni a comportamenti responsabili e attenti”. E le reazioni sono state più che positive: ben il 62,4% dei lavoratori di fronte alla comunicazione in cui si è imbattuto ha avuto una qualche reazione positiva, con percentuali che arrivano al 66% tra i millennial, al 66,4% tra dirigenti e direttivi, al 62,5% tra i laureati. Secondo la ricerca, questa buona pratica continuerà: per il 46,8% dei lavoratori italiani la comunicazione aziendale nel futuro dovrà coinvolgere, motivare, far sentire i lavoratori parte integrante di una comunità, con percentuali più elevate tra chi ricopre posizioni apicali (60%) e laureati (52,1%).

L’esperienza del lockdown ha radicato il bisogno di sentirsi parte di una comunità aziendale, che non lascia soli i dipendenti. Pensando al domani, il 52,6% degli intervistati ritiene che il peso della comunicazione aziendale nei processi decisionali crescerà ulteriormente. Come? Attraverso trasparenza e sincerità sul vissuto delle persone, attenzione al posto di lavoro, al benessere dei dipendenti, alla collettività.

E per quanto riguarda lo smartworking? Il tema è molto caldo, noi di eos comunica lo seguiamo da vicino. Pensando al futuro dei contesti aziendali nel post Covid-19, per il 52,6% dei lavoratori italiani ci sarà più smartworking. L’esperimento di massa del lavoro a distanza avvenuto nel lockdown non è percepito come estemporaneo, ma destinato a ridefinire il lavoro e il rapporto tra dipendenti e azienda: qui si innesta una sfida decisiva per la comunicazione aziendale interna, percepita come fondamentale nel garantire la coesione dentro comunità aziendali alle prese con modelli ibridi di erogazione del lavoro tra distanza e compresenza fisica.

Questo sentiment trova corrispondenza anche nell’altro lato della medaglia, quella dei comunicatori aziendali. Stando all’indagine Censis-Ascai il 78,2% valuta in modo ottimo o buono l’operato complessivo della comunicazione aziendale durante il lockdown che ha avuto anche il ruolo decisivo di massimizzare l’impatto delle iniziative adottate durante l’emergenza: dall’adozione di politiche e strumenti per il lavoro a distanza (100%), ad iniziative di responsabilità sociale di impresa (78,2%), a quelle di formazione (75,6%), a iniziative di riconoscimento pubblico dell’impegno dei dipendenti (75,6%), fino all’attivazione di strumenti di caring per la gestione della vita lavorativa e privata (66,7%). Nel futuro della professione due parole d’ordine: innovazione e integrazione: per l’83,3% degli intervistati sarà necessario da una parte sviluppare nuove competenze digitali, culturale e relazionali per stare al passo coi tempi, dall’altra rendere più forte l’intreccio tra comunicazione interna e comunicazione esterna.

Per la visione integrale del rapporto Censis–Ascai clicca qui.

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D2U: da Headquarter a Hubquarter, come cambia l’ufficio del futuro.

D2U porta ad All Around Work lo smart working del futuro: dall’Headquarter all’Hubquarter.

Al via da domani All Around Work, la manifestazione biennale dedicata all’evoluzione degli ambienti lavorativi, che debutta quest’anno sulla piazza milanese presso lo spazio MegaWatt Court . Si tratta di tre giorni di dibattiti dedicati ai luoghi di lavoro e al diritto al benessere psicofisico dei lavoratori.  Noi di eos comunica saremo al fianco della società di architettura Design to Users, per la quale curiamo la presenza sulla stampa e la comunicazione social.  D2U insieme a eFM (società nata nel 2000 con l’obiettivo di innovare il mercato del real estate con la digitalizzazione e l’ottimizzazione dei processi) presenterà una nuova proposta di lavoro integrato: dall’Headquarter all’Hubquarter.

Parliamo di una prospettiva per ripensare il modo di gestire spazi, persone e tecnologie che dia centralità ad una community, per forza di cose, sempre più diffusa. Per l’occasione sarà presentata la piattaforma Myspot che permette di accompagnare le aziende nella revisione del concetto di smart-working, attraverso un’analisi dei bisogni e creazione di un ecosistema di luoghi ed esperienze che uniscano spazi, tecnologie e routine organizzative in un unico Workplace-Hub più ricco in termini di coinvolgimento, apprendimento e integrazione.

Uno dei co-fondatori di Design to Users Corrado Caruso sarà protagonista l’8 ottobre, dell’incontro conclusivo dell’evento dedicato a una riflessione sul futuro degli edifici per uffici e sul loro rapporto con il tessuto e l’economia delle città. I molti edifici e spazi realizzati di recente nel nostro paese, e gli altrettanti in cantiere, quale destino si preparano ad affrontare? Nell’intervento di Caruso dal titolo ‘Nuovi edifici per uffici, il codice italiano’, si presenterà una nuova visione dello smart-working, focalizzata sui cambiamenti necessari in termini di quantità e nuovi modi d’uso dello spazio per arrivare preparati a una nuova “normalità” lavorativa post emergenza tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021.

La costruzione dei nuovi scenari fisici dell’ufficio sarà caratterizzata da una nuova declinazione degli ambienti dove lavoreremo, un nuovo mix di spazio reale e virtuale, appunto l’“Hubquarter”, che permetterà di disegnare nuove postazioni a casa per il lavoro smart da remoto, creando spazi di co-smart working all’interno degli spazi comuni condominiali dove abitiamo, spazi di co-working o uffici satelliti, anche decentrati, e spazi di lavoro nelle sedi aziendali di oggi trasformati per le nuove necessità di relazione ed interazione tra le persone. Parliamo di uno spazio caratterizzato da un ripensamento degli open space e dalla creazione di spazi per la socializzazione e la comunicazione virtuale. Gli attuali spazi comuni aziendali si ibrideranno, trasformandosi in “smart canteen” in cui lavorare dopo un pasto prenotato tramite app; grandi hall e auditorium che saranno organizzati in nuovi spazi modulari di comunicazione e relazione.

Queste trasformazioni fisiche saranno organizzate in un progetto multidisciplinare e concorreranno alla definizione del nuovo space-budget che permetterà alle aziende di valutare eventuali riduzioni e ottimizzazioni d’uso del proprio patrimonio immobiliare.

All Around Work è ideata da Bologna Fiere e events factory, un momento di riflessione che, alla luce della pandemia globale in corso e del ripensamento dello smart working, diventa più che mai attuale.

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Il giornalismo? Si fa su Linkedin! L’Economist ne sa qualcosa.

Il giornalismo?

Si fa su Linkedin. Parola di Economist

Per fare giornalismo occorre scegliere bene su quale social network stare. E’ finito il tempo del basta esserci, occorre avere una strategia. E’ quello che hanno fatto all’Economist, storico settimanale d’informazione politico-economica in lingua inglese, dove per due anni hanno studiato il modo migliore per essere presenti su Linkedin prima di tutto, contando su un bacino di oltre 700 milioni di utenti tra professionisti del business e persone alla ricerca di un impiego. Qualche numero sul social network per provare a contestualizzare: la consultazione da mobile, soprattutto per le notizie e l’informazione, è in forte espansione e il numero di utenti mobili di LinkedIn lo riflette: parliamo di 63 milioni di utenti unici al mese che consultano il social dal telefonino. Chi accede al social network? Parliamo della piattaforma di social media più utilizzata tra le società Fortune 500 con oltre mezzo miliardo di professionisti di tutto il mondo che si riuniscono su LinkedIn.

Insomma, studiare una strategia di content mirata per un giornale tanto influente come l’Economist non è stata affatto una mossa sbagliata. Anzi! In un anno i follower sono cresciuti del 39,5 per cento, i commenti sono aumentati del 251 per cento e, come risultato finale, sono cresciuti di molto gli abbonamenti provenienti dal social network,  fino ad arrivare ad un più che considerevole aumento del 300 per cento. Certo, Facebook e Twitter non sono stati abbandonati, si continua a fa condivisione ed a portare traffico al sito, ma non sono più il luogo principe in cui fare media business.

Qual è stata la strategia dell’Economist su Linkedin? Tenendo conto della differenza di fuso orario per una testata che viene letta in tutto il mondo, ogni giorno vengono pubblicate nove storie che spaziano, come la rivista online e cartacea sui temi dell’attualità, dell’economia, che resta il punto cardine, della politica e della cultura. E alcune di queste notizie trovano spazio anche sul canale YouTube come l’intervista a sir David Attenborough, divulgatore scientifico e naturalista britannico. 

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Maiora Solutions lancia EPONA

Monitorare il mercato immobiliare in tempo reale coi Big Data: Maiora Solutions lancia EPONA

Nuovo ingresso in eos comunica, parliamo di Maiora Solutions, start-up innovativa specializzata nello sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale e analisi avanzata dei dati fondata nel 2017 da Andrea Torassa ed Emilio Zunino.

Proprio con noi di eos comunica Maiora Solutions ha deciso di comunicare alla stampa EPONA, il primo strumento di intelligenza artificiale gratuito che consente di monitorare in tempo reale l’offerta presente sul mercato immobiliare – sia vendite che affitti – delle tre principali città italiane: Milano, Roma e Napoli.

Come funziona? Ogni giorno il tool raccoglie in rete centinaia di nuovi annunci inseriti sui principali portali immobiliari, e li aggiunge al suo database, che conta già oltre 50.000 annunci. La piattaforma tiene conto di alcuni parametri importanti per il mercato immobiliare: tipologia di appartamento, quartiere e città nella sua interezza, mentre altri dettagli come metratura, piano o balconi possono essere forniti per analisi specifiche.

Una delle esigenze primarie di investitori e operatori del mercato immobiliare è quella di anticipare gli andamenti del mercato sulla base di questa grande quantità di dati reali e di poter pianificare gli investimenti in maniera razionale: EPONA elabora per questo ogni mese un report che fotografa le variazioni più importanti rispetto al mese precedente, analizzando l’andamento dei prezzi dalla fine del lockdown in avanti proprio grazie alle potenzialità di analisi date dai Big Data.

Il covid19 ha scatenato in rete un gran proliferare di analisi su come il mercato immobiliare potesse reggere a una pandemia di questa portata, sia quello degli affitti che quello della compravendita. Ma come si è mosso il mercato immobiliare milanese ad agosto?

Grazie all’infinita mole di Big Data raccolta da EPONA questa è la fotografia: a un mese dalla fine del lockdown per quanto riguarda la vendita, i monolocali hanno registrato un aumento del 6,8% rispetto alla prima rilevazione post lockdown, mentre il prezzo dei bilocali è diminuito del 3,5% da inizio rilevazione. Per quanto riguarda i trilocali, il prezzo a mq ha registrato un andamento piuttosto stabile nel tempo, per poi diminuire da metà agosto, raggiungendo un decremento del 2,9% da inizio rilevazione. I quadrilocali hanno invece registrato un aumento dell’1,9% nel periodo considerato. Per quanto riguarda gli affitti, il report registra come monolocali, bilocali e trilocali sono aumentati in modo lineare e costante durante il mese di agosto, registrando alla fine del periodo aumenti rispettivamente del 12%, 11% e 9%, mentre i quadrilocali da metà agosto hanno registrato un incremento del 21% rispetto all’inizio di agosto.

Il report con maggiori dettagli sulle variazioni del prezzo nei differenti quartieri può essere richiesto qui.

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E-LOUNGE di Repower premiata al compasso d’oro

E-LOUNGE di Repower premiata al Compasso d’Oro: quando la sostenibilità fa rima con innovazione

La stazione di ricarica smart E-LOUNGE di Repower disegnata da Antonio Lanzillo & Partners si aggiudica uno dei premi dell’XXVI Compasso d’Oro ADI 2020, l’autorevole riconoscimento di design istituito nel 1954 da un’idea di Gio Ponti con l’obiettivo di premiare e valorizzare la qualità del design italiano.

La panchina, che con questo riconoscimento entra ufficialmente a far parte della Collezione Storica del Premio, se da una parte assolve alla sua naturale funzione dall’altra mette a disposizione dei cittadini servizi utili come la connessione Wi-Fi, la rastrelliera per lo stazionamento delle biciclette e non per ultimo, le prese di corrente per la ricarica di apparecchi elettronici e di dispositivi di mobilità elettrica come e-bike, monopattini e hoverboard.

Digitale, sharing economy, cultura del vicinato, arredo urbano, connessione”, secondo la Giuria del Compasso d’Oro.

“E-LOUNGE unisce diversi aspetti progettuali, grazie alla sua perfetta sintesi tra design, funzionalità e tecnologia, al rispetto dei valori ambientali”, per Repower.

il progetto E-LOUNGE rappresenta a pieno la mission di diffondere la cultura della sostenibilità attraverso l’innovazione.

La premiazione si è tenuta nel nuovissimo ADI Design Museum di Milano.

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Buone vacanze dal team di eos comunica!

La nostra agenzia di comunicazione va in ferie: buone vacanze da eos comunica!

«Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d’ombra e di luce», diceva così Lev Tolstoj. Del resto, si sa, la vita ha sempre delle sorprese da rivelarci, e quest’anno le sorprese non sono mancate. Proprio come tante altre realtà, la nostra agenzia di comunicazione ha dovuto scontrarsi con le difficoltà portate dall’emergenza sanitaria.

Abbiamo affrontato i duri mesi del lockdown continuando a fare quello che ci riesce meglio, al meglio delle nostre possibilità, con la forza e la determinazione che da sempre ci contraddistingue.

Che cosa abbiamo imparato? Che in un attimo tutto può cambiare, che è importante trovare sempre nuove soluzioni, e che talvolta è necessario “ricalcolare il percorso”.

Ora siamo convinti che, anche tra mille ostacoli, ci sia sempre qualcosa che si può fare per continuare a migliorarsi e ad avere successo. Il nostro traguardo più importante di questi mesi lo abbiamo raggiunto attraverso l’acquisizione di una nuova mentalità.

Siamo diventati più agili e produttivi, con una nuova flessibilità di spazi e orari. Con un migliore bilanciamento tra lavoro e vita privata. Questo nuovo metodo ci accompagnerà anche al nostro rientro.

Ma prima, una meritata vacanza: i nostri uffici, virtuali e non, resteranno chiusi dal 10 al 21 agosto. A presto!

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Come realizzare un piano di comunicazione in sette punti

Come realizzare un piano di comunicazione in sette punti

Che cos’è un piano di comunicazione? Chiunque lavori in un’agenzia di comunicazione come eos comunica si ritroverà ad aver a che fare (quasi) giornalmente con questo tipo di attività. Si tratta di un processo che illustra le strategie, i tempi e le risorse che saranno impiegati per raggiungere un determinato obiettivo. Un esempio? Lanciare o rafforzare la presenza di un’azienda sulla stampa, sul web e sui social.

Redigere un piano di comunicazione efficace non è semplice: tutte le risorse dell’agenzia devono agire in perfetta armonia, consapevoli del proprio ruolo. Naturalmente, ogni piano di comunicazione differisce dai suoi simili in base agli obiettivi del cliente, ma quasi tutti richiedono alcuni elementi fissi. Noi di eos comunica abbiamo raccolti per voi!

Il contesto

Il primo elemento da inserire in un piano di comunicazione efficace è una descrizione del contesto – economico, geografico, organizzativo – in cui opera l’azienda cliente: serve un’analisi accurata per individuare tutte quelle criticità sulle quali si dovrà intervenire.

Gli obiettivi

Indicare gli obiettivi da raggiungere è indispensabile, anche se sono stati già definiti in fase di colloquio preliminare. È importante svilupparli ulteriormente, aggiungendo nuovi dettagli che saranno utili a un’eventuale valutazione.

Il target

Chi sono i destinatari del piano di comunicazione? Dove vivono, quali sono i loro interessi? Insomma, è fondamentale capire la fascia di pubblico da intercettare.

I tempi

Il piano di comunicazione deve includere, dove possibile, la calendarizzazione di ogni singola attività. Meglio evitare di fare riferimento a un futuro non meglio specificato.

I costi

Nel pianificare le azioni di comunicazione occorre tenere conto dei costi, compresi quelli extra. In base al budget a disposizione dell’azienda, si possono infatti utilizzare determinati canali e strumenti. Per fortuna, le opportunità offerte oggi del web sono molto valide, anche con un piccolo investimento.

La strategia

Questa tappa comprende la programmazione dei contenuti nei canali prescelti. Vengono quindi scelti i mezzi di comunicazione più idonei: meglio implementare il sito internet o la newsletter? È più opportuno realizzare una campagna sui social o organizzare un evento? È in questa fase che si denota il valore (prezioso) di un’agenzia di comunicazione.

Il monitoraggio

Per verificare l’efficacia della strategia – ed eventualmente apportare delle correzioni in corso d’opera – è opportuno includere nel piano degli strumenti di monitoraggio. Una buona reportistica è utile non solo all’azienda cliente, ma anche (e soprattutto) all’agenzia!

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Social media marketing: quattro trend per il 2020

Social media marketing: quattro trend per il 2020

Questo 2020 appena iniziato sarà un anno cruciale per il mondo del social media marketing. Il 1° gennaio non è iniziato solo un nuovo anno, ma un nuovo decennio, una fase importante per moltissimi social network: quella della piena maturità.

Per i marketer, e per noi di eos comunica, sarà dunque fondamentale continuare a connettersi con il proprio target. In un mondo come quello dei social ormai saturo di contenuti, la parola d’ordine sarà distinguersi. Ecco quindi quattro trend da tenere d’occhio per questo 2020.

Pubblicità sì, ma meglio

I social network sono ormai piattaforme paid media, e nel 2020 lo saranno sempre di più. Nel contempo, gli utenti continueranno a orientarsi verso conversazioni più ristrette, private, intorno a temi distinti. Le aziende hanno quindi una grande occasione: lanciare, a loro volta, gruppi specifici, per dare vita a community social.

L’importanza di essere di nicchia

È vero, Facebook resta il social con il maggior numero di utenti: oltre due miliardi e mezzo nel 2019. Ma il 2020 sarà l’anno di affermazione di piattaforme sempre più verticali, come TikTok: l’app dei teenager che consente di caricare brevi video musicali ha appena raggiunto il miliardo di utenti.

Video, video, video

Coinvolgenti, appassionanti, sia in formato breve (come le Stories di Instagram o i video di TikTok), sia in formato racconto o tutorial: i video sono il presente e il futuro dei social network. Entro il 2022, rappresenteranno l’82% di tutti i contenuti online (dati Cisco).

Stories: sempre più amate

La pubblicazione di brevi video disponibili per ventiquattro ore è cresciuta esponenzialmente negli ultimi tre anni. Questa tendenza non è sfuggita agli esperti di marketing e, secondo un recente report di Hootsuite, nel 2020 il 64% la inserirà nelle proprie strategie aziendali.

Crescono i micro-influencer

Sono personaggi che hanno un seguito importante in nicchie specifiche. Non si tratta di contatti con numeri esorbitanti, ma di persone che utilizzano i canali social per comunicare le proprie passioni. Per molte aziende è più economico coinvolgere loro che sviluppare campagne pubblicitarie da zero. Ecco perché la loro importanza è destinata a crescere!

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Buon Natale e Felice Anno Nuovo da tutto il team di eos comunica

Buon Natale e Felice Anno Nuovo da tutto il team di eos comunica

Mancano solo pochi giorni a Natale e, mentre tutti ci caliamo in quella deliziosa atmosfera prefestiva tipica del mese di dicembre, per il team di eos comunica è tempo di ringraziamenti.

Il primo è per i nostri clienti, che ogni giorno scelgono di affidarsi a noi per realizzare i propri obiettivi.

Il secondo è per la nostra agenzia, composta di persone che lavorano all’unisono per garantire sempre il miglior risultato possibile.

Il terzo va a ciascuno di noi singolarmente, per aver dato il meglio anche quest’anno, e aver colto le opportunità di questo lavoro, provando a trovare le soluzioni migliori per ogni nuova sfida.

In attesa del 2020 ormai alle porte, non ci resta che augurarvi (e augurarci) un meraviglioso Natale e un Felice Anno Nuovo!

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Lavorare in un’agenzia di comunicazione a Milano: i consigli di eos comunica

Lavorare in un’agenzia di comunicazione a Milano: i consigli di eos comunica

Lavorare in un’agenzia di comunicazione a Milano è un’esperienza stimolante, dalla quale è possibile trarre ogni giorno una piccola lezione per migliorare il proprio lavoro e, perché no, anche se stessi. Studiare sui libri è importante, questo è certo, ma non sufficiente per potersi affermare nel campo della comunicazione e della creatività.

Una volta varcata la soglia di un’agenzia di comunicazione come eos comunica, si mette da parte tutto il bagaglio nozionistico appreso in ambito accademico e ci si scontra immancabilmente con la realtà, bella o brutta che sia. Come sopravvivere alla vita in agenzia? Ecco otto consigli da parte di chi ci lavora da un po’: il team di eos comunica!

A volte è necessario prendere le distanze da se stessi (Daniela, co-founder)

Innamorarsi delle proprie idee talvolta può rappresentare un ostacolo. Quando si tratta di scrivere un articolo o di organizzare un evento, meglio mettere da parte il proprio gusto personale e immedesimarsi nell’obiettivo da raggiungere: la soddisfazione del cliente.

Chi ben presenta è già a metà strada (Paolo, co-founder)

Motivare le proprie scelte e saper vendere un’idea di fronte a un cliente rappresenta buona parte del lavoro complessivo. La trovata più geniale del mondo non vale un quarto della sua presentazione.

L’elasticità mentale è tutto (Paola, account director)

Sviluppare un proprio metodo di lavoro va bene, ma è fondamentale saper comprendere che ogni progetto necessita di un suo approccio peculiare. Per adattarsi al contesto che di volta in volta si presenta, è utile guardarlo da angolazioni diverse.

È necessario aggiornarsi, continuamente (Sabrina, account executive)

Nel settore della comunicazione è essenziale rimanere al passo con le ultime notizie in fatto di attualità, tecnologia, politica, social media, senza contare tutte le aree di competenza dei clienti. Appena arrivati in ufficio la mattina, meglio leggere qualche buon giornale e investire nella propria conoscenza.

Servono ordine, metodo e disciplina (Francesca, content strategist)

In un’agenzia di comunicazione non basta essere creativi. Una certa disciplina e un buon metodo di lavoro sono in grado di salvare chiunque dalle ansie dell’ultimo minuto. Per esempio, quando bisogna reperire al volo, tra mille file, la terzultima versione di un articolo. Sì, proprio quella che il cliente aveva bocciato ma che poi ha rivalutato!

Fare domande non significa non aver capito (Carola, social media manager)

Anche se si fanno troppe domande non bisogna sentirsi inadeguati, o ritenere che l’interlocutore (specie se un superiore) lo stia pensando. Perdere cinque minuti in più durante un briefing può far risparmiare molto tempo nelle fasi successive.

Sopravvivere alle riunioni è possibile (Futura, art director)

I meeting del venerdì alle cinque esistono e vanno affrontati con coraggio, presenza di spirito e professionalità. Basta pensare all’aperitivo che si terrà una volta usciti da lavoro.

E infine, viva la positività! (Michela, account director)

Imparare i trucchi del mestiere, lavorare sodo (e in modo intelligente), evitare di perdere tempo. Ed essere gentili, soprattutto con i propri colleghi: sono questi i segreti per far scorrere al meglio qualunque giornata lavorativa!

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