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Yoga contro lo stress da lavoro: tutti i benefici di una pratica costante!

Yoga contro lo stress da lavoro: tutti i benefici di una pratica costante!

Lo yoga in pausa pranzo o dopo il lavoro? È meglio della palestra, e persino dell’aperitivo, per combattere lo stress. Tra gli yogi di tutto il mondo è risaputo che la pratica costante comporti enormi vantaggi fisici e mentali. Ma a sostenerlo è anche la scienza.

Uno studio della Boston University ha rivelato che, prendendo lezioni di yoga due volte a settimana, sia possibile alleviare i sintomi dell’ansia e della pressione sul luogo di lavoro. Come? Grazie alla combinazione delle diverse posizioni yogiche e della respirazione profonda. In questo modo si riduce la produzione di cortisolo e di adrenalina, per dare inizio a uno stato di rilassamento profondo.

Lo yoga infatti non nasce come disciplina sportiva: è un metodo di crescita spirituale nato in India oltre cinquemila anni fa. Le prime testimonianze scritte di questa nobilissima disciplina si trovano negli Yoga Sutra del Maestro Patanjali, un filosofo vissuto nel II secolo a. C.

Ma qual è quindi il vero obiettivo dello yoga? Calmare la mente, rilassare l’anima, provare l’esperienza del silenzio interiore entrando in contatto diretto con una realtà non condizionata dall’esperienza.

Solo dopo aver condotto la mente a uno stato di intensa concentrazione attraverso il respiro, entra in gioco il fattore fisico. Già, perché fra gli yoga benefits ci sono anche la flessibilità, il tono muscolare di addominali e glutei e una migliore ossigenazione dei tessuti.

A questo proposito esistono moltissimi stili di yoga, più o meno complessi per adattarsi all’età e alla resistenza di ognuno: dall’Hatha Yoga (il più famoso), al Vinyasa Yoga (il più dinamico), all’Ashtanga Yoga (il più intenso), fino al Bikram Yoga, che si pratica in una stanza riscaldata fino a 40° per eliminare le tossine.

Anche all’interno di eos comunica lo yoga è una disciplina particolarmente sentita: a praticarla tra una riunione e l’altra sono Paola, appassionata di Bikram Yoga, Michela, che da poco si è avvicinata all’Hatha e al Forrest Yoga, e infine Francesca, che pratica il Vinyasa Yoga.

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In ufficio…come a casa: eos comunica e lo smart working

In ufficio…come a casa: eos comunica e lo smart working

Trascorrere ore nel traffico o tra una metropolitana e l’altra, rinchiudersi in ufficio dalle 9.00 alle 18.00, non alzare mai gli occhi dal computer se non in pausa pranzo: questi modelli comportamentali sono all’avanguardia tanto quanto una locomotiva a vapore o un telegrafo. Sì, perché da tempo ormai il lavoro flessibile (o smart working) rappresenta non sono una “buona pratica” per le aziende, ma una condizione necessaria per la competitività.

I dati dell’ultimo Global Workspace Survey di IWG (International Workplace Group) non lasciano spazio a interpretazioni. Il mondo del lavoro sta cambiando in funzione del benessere psicofisico della persona.

Gli effetti negativi dello stress sono ormai noti. Il 95% dei responsabili delle risorse umane intervistati da IWG pensa che la creazione di un ambiente opprimente o carico di tensioni abbia degli effetti disastrosi sulle prestazioni dei dipendenti.

La parola d’ordine è dunque flessibilità. In Europa le politiche di smart working sono sempre più diffuse: nell’80% delle aziende in Germania, poi in Olanda (75%), nel Regno Unito (68%), in Spagna (61%) e in Francia (60%).

Le ragioni di questa tendenza sono molto chiare: i dipendenti che possono lavorare con maggiore autonomia sono più soddisfatti, più produttivi e più leali nei confronti dell’azienda.

Eos comunica è al passo con i tempi? Assolutamente sì. Da quasi un anno abbiamo adottato un modello di lavoro flessibile per tutti i dipendenti (secondo lo studio di IWG, in Italia le aziende che lo fanno sono “solo” il 59% del totale).

Ma la flessibilità significa anche luoghi di lavoro sempre più aderenti alle esigenze dei professionisti: dal 2017 gli uffici di eos comunica si trovano all’interno di Spaces, una business community di design nel centro di Milano. Abbiamo anche una terrazza sullo skyline di Porta Nuova!

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eos comunica lancia il servizio Podcast!

eos comunica lancia il servizio Podcast!

Finalmente ci siamo! Dopo tanto (tanto) lavoro, eos comunica è pronta a lanciare un nuovo servizio, i Branded Podcast. Di che si tratta?

Un podcast è una breve trasmissione radio registrata digitalmente e resa disponibile su Internet. È scaricabile e riproducibile in qualunque momento, su qualsiasi dispositivo (computer, smartphone, tablet), indipendentemente dall’orario di trasmissione.

Perché abbiamo deciso di buttarci in questa nuova avventura? Perché crediamo fermamente che sia necessario investire nel futuro, in nuovi modi di comunicare e di raccontare i valori dei nostri clienti.

Secondo i dati della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali), tra il 2005 e il 2018 la diffusione dei quotidiani cartacei si è dimezzata. Tra i lettori di quotidiani, spopolano gli over 55. Significa che i trentenni e i quarantenni hanno smesso di informarsi?

No, stiamo solo assistendo a una progressiva “disaffezione” nei confronti delle fonti d’informazione classiche e mainstream. Il tutto a vantaggio di una “dieta mediatica” che è sempre più diversificata e pensata come on demand.

Insomma, l’era geologica dei libri e dei giornali cartacei è ora superata da infinite possibilità, più rapide, tutte nello smartphone: serie tv, video su YouTube e giochi.

Eppure il fascino del racconto non muore, ma (ri)trova nuove vie: quella, per esempio, dell’audio e della storia narrata a voce. L’audio è lo strumento ideale per raccontare storie, per stimolare l’ascoltatore a usare la propria immaginazione. Creando intimità e connessione.

Immaginiamo quindi un podcast come un diario, una sorta di mini-blog, disponibile sotto forma di file audio, da ascoltare ovunque, in qualsiasi momento. Indipendentemente da quale hobby, interesse o tematica si apprezzi, si troverà sicuramente un podcast adatto alle proprie esigenze: basti pensare che In Italia sono 2,7 milioni gli ascoltatori abituali di podcast!

eos comunica servizio podcast

Non deve sorprendere quindi che molte aziende considerino i Branded Podcast uno strumento efficace con cui attuare la loro Content Marketing Strategy, anche a fronte della loro “flessibilità”.

I Branded Podcast possono infatti avere declinazioni differenti a seconda dei diversi obiettivi di comunicazione. Produrre un buon contenuto, coerente con i valori di un Brand e con i suoi obiettivi di business, permette di guadagnare la fiducia di persone pronte ad ascoltarlo (più volte) nel tempo.

Noi siamo pronti, e voi?

 

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Buon Natale e Felice Anno Nuovo da tutto il team di eos comunica

Buon Natale e Felice Anno Nuovo da tutto il team di eos comunica

Mancano solo pochi giorni a Natale e, mentre tutti ci caliamo in quella deliziosa atmosfera prefestiva tipica del mese di dicembre, per il team di eos comunica è tempo di ringraziamenti.

Il primo è per i nostri clienti, che ogni giorno scelgono di affidarsi a noi per realizzare i propri obiettivi.

Il secondo è per la nostra agenzia, composta di persone che lavorano all’unisono per garantire sempre il miglior risultato possibile.

Il terzo va a ciascuno di noi singolarmente, per aver dato il meglio anche quest’anno, e aver colto le opportunità di questo lavoro, provando a trovare le soluzioni migliori per ogni nuova sfida.

In attesa del 2020 ormai alle porte, non ci resta che augurarvi (e augurarci) un meraviglioso Natale e un Felice Anno Nuovo!

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Social network e professionisti del credito: l’intervento di Paolo Monti al Leadership Forum

Social network e professionisti del credito: l’intervento di Paolo Monti al Leadership Forum

Quali sono i social network più strategici per i professionisti? È necessario essere presenti su ogni social o è meglio focalizzarsi su un’unica piattaforma? Sono solo alcune delle domande a cui Paolo Monti, co-founder di eos comunica insieme a Daniela Mase, è stato chiamato a rispondere ieri a Milano, in occasione della tredicesima edizione del Leadership Forum, l’evento rivolto agli specialisti dell’intermediazione creditizia in Italia a cura di EMFgroup.

L’evento che ha accolto oltre settanta relatori da tutta Italia si è articolato in dieci sessioni dedicate al tema: Resilienza del Passato, Forza per il Futuro. Ad aprire i lavori del Forum, l’intervento del docente ed economista Ettore Gotti Tedeschi, che ha aperto uno spiraglio sul ruolo dell’economia italiana nel contesto, sempre più complesso, dell’Unione Europea.

Nel corso della tavola rotonda dal titolo L’Innovazione e i Social Media a servizio del business del credito, si è parlato della differenza tra “aprire un account” su un social network ed “esservi presenti”, soprattutto in termini di credibilità e brand reputation.

Come ha sottolineato Paolo Monti, oggi sul mercato ci sono molte piattaforme a disposizione delle aziende, ognuna con specifiche funzioni e target definiti. Non è pensabile, né tantomeno strategico per un’azienda che opera nel credito, scegliere di essere su tutti i social network.

Le motivazioni? «La dispersione dei messaggi, solo per citarne una» ha spiegato Paolo Monti «Ogni social network ha un suo proprio linguaggio: posizionarsi su tutte le piattaforme potrebbe rappresentare un autogol se non si pianifica una strategia molto precisa. Non solo, alcuni social network, proprio per le loro caratteristiche intrinseche, non sono predisposti ad accogliere tutti i settori. A sua volta il mercato finanziario, che ha linguaggi e messaggi molto spesso tecnici e settoriali, non si presta a ogni tipo di pubblico».

In ogni caso è importante affidarsi alla consulenza di un professionista esperto o di un’agenzia di comunicazione, in grado di pianificare una strategia nel breve e nel lungo termine, e di veicolare i messaggi giusti a un pubblico in grado di recepirli.

Ma qual è la piattaforma più adatta quando si parla di intermediazione creditizia? «In linea generale, ai professionisti alla ricerca di clienti suggerisco di concentrarsi su Facebook e LinkedIn» ha risposto Paolo Monti «Facebook consente uno storytelling molto orizzontale: articoli, foto, video, inoltre ha un ottimo strumento di customer care. LinkedIn è il social network per eccellenza dedicato ai professionisti: dà la possibilità di scrivere contenuti e articoli, si possono creare gruppi verticali su un tema, e, per gli esperti del settore economico, è un ottimo strumento per fare educazione finanziaria».

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L’agricoltura del futuro si sviluppa…verso l’alto! Il modello vertical farming

L’agricoltura del futuro si sviluppa…verso l’alto! Il modello vertical farming

Una soluzione inedita a un problema di assoluta importanza. Il vertical farming rappresenta la rivoluzione (sostenibile) dell’agricoltura urbana, poiché consiste nell’implementazione della produzione di cibo, con una minore occupazione del suolo.

Ma chi è stato il primo a ipotizzare l’esistenza di una coltivazione che si sviluppa in verticale? L’idea nasce dalle osservazioni di Dickson Despommier, docente di Scienze della Salute ambientale presso la Columbia University.

Partendo dai dati ONU sulla crescita della popolazione mondiale – saremo in 9 miliardi entro il 2050 – e focalizzando la propria attenzione sulla scarsità delle risorse alimentari (alla quale si aggiunge l’incidenza dei cambiamenti climatici) il Professor Despommier ha pensato che l’unica soluzione risiedesse nello spostamento delle coltivazioni dalla campagna alle aree cittadine, più precisamente…sui grattacieli.

È nata così la pratica del vertical farming. Oggi le vertical farm sono dei veri e propri centri di autoproduzione di cibo, all’interno dei quali vengono difatti create le condizioni ambientali necessarie per lo sviluppo e la crescita di piante e ortaggi. Sono presenti in tutto il mondo, da Singapore ad Amsterdam fino a Milano.

Ed è proprio a Milano che lo scorso maggio è stato presentato il progetto Planet Farms, il più grande e avanzato stabilimento di vertical farming in Italia e Europa. Destinata alla produzione di lattuga ed erbe aromatiche, la struttura sarà presto realizzata a Cavenago (provincia di Monza e Brianza) dove si estenderà per oltre 9.000 metri quadrati.

Questa vertical farm vedrà al suo interno un processo di crescita altamente innovativo e integrato che partirà dai semi fino alla realizzazione del prodotto confezionato. L’intero processo sarà interamente automatizzato, il che consentirà a Planet Farms di consegnare un prodotto puro e fresco al consumatore, che sarà il primo a toccarlo con mano.

A proposito di automazione: a dare un contributo decisivo alla messa in atto del progetto è 255hec, società di soluzioni per l’industria per la quale ci occupiamo di Content e Social Media management. 255hec sta curando lo sviluppo delle tecnologie necessarie al funzionamento dell’impianto e del loro coordinamento, sta progettando vere e proprie “macchine speciali” e software che controlleranno la struttura attraverso un sistema di sensori. Insomma: i concetti di Industria 4.0, Big Data e Cloud saranno alla base di ogni progettazione.

I benefici derivanti da questo nuovo orientamento saranno innumerevoli: dall’assenza di contaminazioni derivante dagli inquinanti gassosi presenti nell’aria a un risparmio di acqua pari al 90% rispetto alle coltivazioni normali, fino all’abbandono totale di pesticidi ed erbicidi. Il futuro dell’agricoltura è nelle città.

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In viaggio con WeWorld in Guatemala: 12 giorni, 3 giornalisti, il racconto sul campo di chi fa della cooperazione internazionale una scelta di vita

In viaggio con WeWorld in Guatemala: 12 giorni, 3 giornalisti, il racconto sul campo di chi fa della cooperazione internazionale una scelta di vita

Da Guatemala City a Huehuetenango, fino al cuore del Paese nelle comunità di San Miguel Acatan e Malacatancito. Questo il viaggio che abbiamo intrapreso con e per WeWorld Onlus, l’organizzazione non governativa di cui seguiamo la comunicazione da oltre due anni, al fianco di tre giornalisti del Corriere della Sera, di Sky Tg24 e MarieClaire, per conoscere e far conoscere le loro attività sul territorio.

Pur rappresentando la più grande economia dell’America Centrale, il Guatemala è tra i Paesi con i più alti tassi di disuguaglianza, con livelli drammatici di povertà – in particolare nelle zone rurali e tra le popolazioni indigene – e con alcuni tra i più alti gradi di malnutrizione cronica e di mortalità materna e infantile nella regione.

Le attività di WeWorld in queste micro-comunità consistono nel supportare una popolazione, principalmente di donne e bambini, alle prese con emergenze quali denutrizione, estrema povertà, migrazione (principalmente verso gli Stati Uniti), e danni alle coltivazioni a causa del cambiamento climatico. Parliamo di aiuti economici e distribuzione di prodotti agricoli per coprire le necessità alimentari durante il periodo di hambre estacional, di monitoraggio nutrizionale (antropometria), e consegna di incaparina (una farina fortificata dalle alte capacità nutrizionali), di realizzazione di workshop sulla nutrizione e la conservazione del suolo e di consegna di sementi di vari tipi di ortaggi per promuovere colture alternative che favoriscano una dieta differenziata.

Abbiamo attraversato il Paese in dodici giorni, abbiamo raccolto le testimonianze e i racconti di vita delle donne e dei bambini beneficiari e lo abbiamo fatto al fianco di Giulia, Valentina, Martina e Daniele, quattro ragazzi straordinari che hanno aderito al progetto dell’Unione Europea AidVolunteers dedicato al volontariato professionalizzante, insieme a David, responsabile Paese di WeWorld e ai tanti collaboratori e partner locali: persone dall’umanità, dal cuore, dalla dedizione e dalla gentilezza travolgenti, che hanno scelto di mettere a disposizione il loro tempo e la loro energia a servizio di una causa più grande!

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Il Salone del Risparmio si prepara all’edizione 2020 e noi lo comunichiamo per l’ottavo anno consecutivo!

Il Salone del Risparmio si prepara all’edizione 2020 e noi lo comunichiamo per l’ottavo anno consecutivo!

Ebbene sì, per l’ottavo anno consecutivo saremo al fianco Assogestioni – l’associazione che riunisce le più importanti società di gestione del risparmio italiane – nell’organizzazione e la comunicazione del Salone del Risparmio, il più grande evento dedicato al risparmio gestito in Italia.

Proprio ieri a Villa Necchi, nel cuore di Milano, è stata presentata la nuova edizione del Salone, in programma al MiCo Milano Congressi dal 31 marzo al 2 aprile 2020.

Tra le novità annunciate finora, la scelta del nuovo hashtag: #SdR20venti, con cui d’ora in avanti si potrà interagire con il Salone sui principali social network.

Social media marketing, redazione di contenuti cartacei e digitali, gestione dei rapporti con la stampa, grafica: la collaborazione che da anni ci lega ad Assogestioni e al Salone del Risparmio si sviluppa in modo davvero trasversale.

E in quanto agenzia siamo senz’altro orgogliosi di aver contribuito, nel corso di questi anni, al raggiungimento dei molteplici traguardi di un evento che, ormai, rappresenta un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore, dai risparmiatori, ai consulenti fino ai media specializzati.

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Insieme a The Best Rent per presentare nuovi modi di affittare casa!

Con The Best Rent per presentare nuovi modi di affittare casa!

E se fosse possibile guadagnare anche mentre la propria casa è in vendita? Questa la sfida di Homefidence, il nuovo servizio della società italiana The Best Rent, che abbiamo lanciato questa mattina a Milano di fronte alla stampa generalista e di settore.

Come funziona? Si tratta di un sistema che permette di sfruttare appieno il valore di un immobile, grazie alla messa in affitto durante il periodo che intercorre tra la presa in carico e il rogito.

Nel corso dell’incontro abbiamo assistito al meglio The Best Rent nella presentazione di Homefidence a giornalisti provenienti da ogni tipo di background, dal Sole24Ore alle testate più specializzate.

Insieme a noi c’era Cristiano Berti, CEO e Founder di The Best Rent: «Grazie all’esperienza nella gestione degli affitti brevi, maturata con The Best Rent, abbiamo prima percepito poi intercettato l’esigenza sempre crescente dei proprietari di guadagnare dall’immobile senza vincolarsi per quattro anni. Homefidence nasce con la volontà di offrire una soluzione a chi è indeciso tra la vendita e l’affitto, proponendo una nuova visione: l’attesa della vendita ora è un’opportunità di guadagno. Flessibilità è la nostra parola d’ordine!».

Ma perché la formula di Homefidence è così innovativa? Innanzitutto non è mai stata sperimentata in Italia, in più permette al proprietario di decidere con calma quando e come mettere in vendita l’immobile. E a gestire tutte le fasi, poi, c’è The Best Rent.

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